Riavvolgendo il nastro al girone d’andata possiamo constatare come il Città di Varese si ritrovi (più o meno) nella stessa situazione di cinque mesi fa: motore ingolfato. I giri a vuoto in una stagione sono fisiologici e non si può certo pretendere che una squadra domini 38 partite consecutive senza mai avere una lieve flessione; l’abilità di una grande squadra sta nel saper gestire tali momenti, facendoli durare il meno possibile.
Quando ci si ritrova a viverli, quei momenti sembrano però infiniti e, nello specifico, sei partite sembrano davvero non finire mai. Confrontando i risultati di inizio campionato con quelli del girone di ritorno è possibile ravvisare uno schema simile nel rendimento del gruppo di Ezio Rossi. Dopo le prime due vittorie (su Lavagnese e Fossano), il sestetto di match seguenti ha riservato non poche amarezze al Varese.
GIRONE D’ANDATA
Novara – Città di Varese 2-1
Città di Varese – Gozzano 1-1
Borgosesia – Città di Varese 2-2
Città di Varese – Chieri 1-1
Imperia – Città di Varese 2-1
Città di Varese – Asti 1-1
GIRONE DI RITORNO
Città di Varese – Novara 0-1
Gozzano – Città di Varese 1-3
Città di Varese – Borgosesia 1-2
Chieri – Città di Varese 1-1
Città di Varese – Imperia 2-0
Asti – Città di Varese 1-1
Novara infausto verrebbe da dire. In entrambi i casi la sconfitta di misura contro la capolista sembra aver influito sul prosieguo del campionato biancorosso: se, a differenza di quanto successo a inizio stagione, nel girone di ritorno c’è stata l’immediata reazione a Gozzano, è altrettanto vero che i risultati alterni riflettono proprio l’immagine di un Varese che procede a sobbalzi esattamente come un’automobile dal motore ingolfato.
Se non altro i punti conquistati sono raddoppiati: la pareggite di inizio anno ha lasciato in eredità un misero bottino di quattro punti che, nel girone di ritorno, è salito a quota otto nelle stesse sei partite. Parliamo comunque di meno della metà dei 18 punti disponibili, troppo poco per una squadra che sogna di balzare tra i professionisti. I freddi numeri non restituiscono però il vero valore di una squadra, non raccontano la storia di quelle partite che i biancorossi hanno sudato sul campo; eppure sono ciò che contano. Perché quando fra cinquant’anni si andranno a riaprire i libri (o i siti) di storia, si guarderà inevitabilmente solo ai risultati, tralasciando le prestazioni, gli episodi e quant’altro ne consegue.
Sconfiggere la paura. Ad Halloween il Città di Varese aveva reagito alla grande schiantando il Ligorna 4-0 (tralasciando poi l’altro passo falso a Tortona). A proposito di freddi numeri: se proprio vogliamo dirla tutta la prestazione contro i liguri non è stata certamente la migliore in stagione, ma i gol (di cui due praticamente allo scadere) fanno passare tutto il resto in secondo piano. Adesso, cinque mesi dopo, i biancorossi sono chiamati a ripetersi proprio contro il Ligorna dell’ex Giorgio Roselli, terribile matricola che si trova a +3 sulla zona playout e che è stata capace dell’impresa di espugnare il “Silvio Piola” di Novara.
Sconfiggere la paura con la rabbia. Agonistica, ovvio, nonché lucida. Il Varese è ancora scottato dal pareggio incolore di Asti, i cui strascichi rischiano però di pesare non poco. Il giudice sportivo non ha fatto sconti: capitan Disabato (quinta ammonizione), il suo vice Mapelli (espulsione per doppio giallo) e D’Orazio (rosso diretto per proteste dalla panchina) non saranno del match. Addirittura, quest’ultimo, salterà anche il Derthona domenica 13 marzo all’Ossola poiché dovrà scontare due giornate di squalifica per “avere rivolto espressione offensiva all’indirizzo della Terna Arbitrale“. Mancherà dunque quello che per lungo tempo è stato il centrocampo titolare, oltre ad un perno fondamentale della difesa: ai biancorossi sarà dunque richiesta una prestazione ai limiti della perfezione, dimostrando la capacità di gestire la rabbia con lucidità per colpire gli avversari (spensierati e senza nulla da perdere o da dimostrare) nei momenti opportuni. Bianco-rossi di rabbia, per l’appunto.
Ovviamente le assenze costringeranno mister Rossi a disegnare un Città di Varese “inedito” per certi versi. Probabilmente in mezzo si vedrà la coppia Gazo-Cantatore (quest’ultimo in gol proprio all’andata), con Premoli terzo di destra a completare il reparto difensivo davanti a Trombini insieme a Monticone e Parpinel (squalificato ad Asti). Non ci dovrebbero essere sorprese sulle corsie (Foschiani e Marcaletti), mentre sulla trequarti si potrebbe rivedere titolare Piraccini. Davanti? Bel dilemma. Se in condizione, è difficile rinunciare a Mamah e Pastore, ma è chiaro che anche la fisicità di Di Renzo o di Cappai potrebbe risultare preziosa. Entro la rifinitura di sabato mattina Ezio Rossi scioglierà ogni dubbio e spetterà al Varese riprendere a macinare punti dimostrando che il motore ingolfato è solo un brutto ricordo.
Matteo Carraro