Il momento della verità è arrivato. Per la AB Basket Busto Arsizio, dopo una stagione vissuta in crescendo continuo, è giunta l’ora di mettere sul parquet tutto ed anche di più di quello che è rimasto, a livello di energie, per provare a regalare a tutta la città un’impresa storica, la qualificazione in Serie B.
Domenica, alle ore 19:00 sul parquet del PalaDrago di Busto, inizia la serie finale contro Pizzighettone, squadra tostissima, che negli ultimi anni è sempre arrivata in fondo con un progetto nel segno della continuità, cambiando poco e cercando di valorizzare un gruppo omogeneo che fonda la sua forza sulla coesione ed il gioco di squadra.
Qualità che i rossoblu dovranno cercare di arginare, puntando molto sulla qualità dei ragazzi di coach Alberto Mazzetti, che ci presenta così questa serie di finali.
Coach, come avete vissuto questa settimana di preprazione alla finale?
“All’insegna della normalità e della routine. Chiaramente dopo ormai 10 mesi alle spalle per alcuni giocatori, la necessità era quella di lavorare dal punto di vista fisico con il preparatore atletico ed il fisioterapista per non perdere quella brillantezza che in questo momento della stagione non è sempre semplice trovare. Ovviamente il lavoro impostato è stato fatto tenendo conto che la squadra ha tanti mesi di partite sulle gambe, quindi non potevamo fare lo stesso lavoro che magari avremmo fatto fino a qualche settimana fa. Abbiamo cercato di coniugare al meglio il lavoro tencico-tattico e fisico grazie alle competenze del nostro staff che hanno guidato un po’ più il passo rispetto al lavoro che faccio io”.
Una settimana fa quando ci siamo sentiti non si conosceva ancora il vostro avversario, poi diventato Pizzighettone. Che squadra si aspetta di trovare di fronte?
“Troveremo un avversario che negli ultimi anni ha cambiato poco a livello di roster e guida tecnica. Lo scorso anno per un tiro non sono andati a giocarsi la finale per salire a livello interregionale. E’ una squadra di grande coralità, che fa del gioco d’insieme la propria forza, non avendo individualità che spiccano su altre. Hanno però rotazioni molto lunghe in tutti i ruoli e giocatori di sistema che possono mettere a turno, il proprio apporto in maniera importante”.
Voi invece come state?
“La squadra sta bene, tenendo ben a mente quello che è il momento della stagione. Come normale che sia un po di usura c’è ma è così per tutti al termine di una stagione lunga e faticosa come quella che abbiamo vissuto”.
Cosa si aspetta di vedere fin da Gara 1 dai suoi ragazzi?
“Mi aspetto che mantengano le caratteristiche che ci hanno portato fin qui oggi. Non dobbiamo perdere l’identità di squadra che prova a giocare bene, con ritmi molto alti, che si passa la palla e che cerca di avere una difesa sempre molto graffiante. Chiaro che più passa il tempo alcune cose, a livello di brillantezza e freschezza si perdono, però noi dobbiamo cercare di avere sempre questo vestito cucito addosso ed essere bravi a metterlo in campo sì all’inizio della partita ma soprattutto in alcuni momenti determinanti che ci saranno nell’arco dei 40 minuti”.
Alessandro Burin