Nonostante la scarsa vena realizzativa del Caravate, brilla una luce in fondo al tunnel: Marco Rotella, classe ’92, con i suoi gol sta portando la squadra verso la zona playoff, distante ora solo tre punti. Le cinque reti messe a segno risalgono tutte all’inizio di questo campionato, ma il centravanti vuole tornare a segnare per aiutare la squadra ad arrivare all’obiettivo.

Che sensazioni ti ha dato tornare in campo per il campionato?
“Indubbiamente non è stato facile, rientrare dopo più di un mese di stop e con una preparazione abbastanza approssimativa dovuta al tempo, che rende i campi ghiacciati, e al Covid non è semplice. Ad aggravare questa situazione c’era il terreno di gioco della Lavena Tresiana sui cui è molto difficile giocare, a maggior ragione contro un avversario ostico. La condizione atletica e il campo hanno infatti indirizzato la partita”.

Un pareggio che probabilmente non vi soddisfa appieno, come giudichi la partita?
“Nel primo tempo penso sia stata molto equilibrata, noi siamo abituati a giocare su un campo grande e siamo andati in difficoltà; Nella ripresa abbiamo giocato meglio e creato tanto, senza però riuscire a finalizzare. Con il risultato ancora in bilico abbiamo anche rischiato di perderla, ma Zocco ha fatto una grande parata; subire un goal dopo una partita simile ci avrebbe spezzato le gambe. Siamo stati, come in tutta la stagione, poco lucidi sotto porta, io in primo luogo”.

Possiamo dire che l’uscita di domenica ha messo in luce le vostre difficoltà realizzative emerse durante il girone d’andata? A cosa sono dovute?
“A volte manca la fame e la voglia di arrivare sul pallone prima dell’avversario, manca cattiveria e, ripeto, mi includo anche io nel discorso perché non sto segnando pur essendo la prima punta; avevo iniziato bene, ma ora mi sono arenato. Fortunatamente abbiamo una grande difesa, ma davanti i problemi sono evidenti, costruiamo tanto e concludiamo poco. Penso sia tutto riconducibile alla mancanza di cattiveria, oltre che alla sfortuna che abbiamo dall’inizio”.

Prima dell’inizio del campionato, in Coppa Lombardia, non si erano viste queste difficoltà; cos’è cambiato?
“Sicuramente non aiuta l’assenza di Galbiati, si è fatto male e non so se riuscirà a rientrare; la sua presenza era importante nel reparto offensivo anche se segnava poco. In realtà, oltre a questo, non so rispondere. Abbiamo avuto molti infortuni e non siamo quasi mai stati al completo, ma nel nostro gruppo due assenze si sentono di più che in altre squadre. All’inizio del campionato eravamo più spregiudicati e più freschi, ma non penso incida troppo: non abbiamo il Fedele o il Sinopoli che fa 20 goal a stagione”.

Ha parlato di sfortuna, cosa intendi?
“Abbiamo fatto le migliori partite contro le prime della classe. Mi viene in mente il Laveno Mombello, che è una gara che sento come un derby: abbiamo pareggiato 0-0 sbagliando un rigore al 90’, questo dà sicuramente fastidio. Ci si può allenare a testa bassa e si può essere fortunati buttando in rete la prima occasione, ma noi dobbiamo costruirne dieci per segnarne una”.

Tu da solo hai realizzato cinque reti, un terzo di quelle di tutta la squadra; pensi di poter dare ancora di più?
“Purtroppo li ho fatti tutti all’inizio quando ero in forma ed in fiducia; poi, col passare del tempo, è calata un po’ la forma fisica. Non sono mai stato un bomber di razza perché nasco esterno e mi sono adattato a fare la punta. Appannandomi fisicamente ho fatto fatica ad aiutare la squadra, pur dando tutto anche quando non sono al 100%. Spero che nel girone di ritorno migliori la situazione, siamo un’ottima squadra e la difesa lo dimostra, ma abbiamo lasciato almeno dieci punti per strada, ed altri due domenica”.

Domenica con il Tre Valli avrete uno scontro che può indirizzare la corsa ai playoff, quanto sarà importante vincere?
“Penso che sia l’unica cosa che possiamo, e dobbiamo, fare, a questo punto è l’unica cosa che conta. La prestazione dovrà essere ottima perché all’andata ci hanno battuto, ma questa volta oltre i tre punti non vedo nient’altro. Il pareggio di domenica mi dà ancora fastidio, ed anche ai miei compagni; abbiamo tanta voglia di rifarci e so che remiamo tutti nella stessa direzione”.

Come preparerete la partita?
“Esattamente come tutte le altre: lavorando, lavorando e lavorando ancora. Non dobbiamo guardare chi avremo davanti, possiamo vincere contro tutti e dobbiamo semplicemente essere più concentrati. Serve umiltà e determinazione, sperando di segnare qualche goal perché sennò in spogliatoi mi prendono in giro”.

Andrea Vincenzi

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