L’anno scorso per varie vicessitudini non ha saputo imprimere per quanto fosse e sia tutt’ora, nelle sue qualità ma quest’anno è chiamato ad un salto in avanti importante, nel quale mettere in mostra tutto il suo potenziale a servizio di Varese e chissà, magari anche della Nazionale.

La stagione che sta per iniziare per Guglielmo Caruso, per gli amici Willie, si configura come uno di quei treni che la vita, o meglio in questo caso la carriera, ti pongono davanti e che devi cercare con tutte le forze di prendere per non rimpiangere un giorno di non averlo fatto.

E’ vero, tutto questo preambolo per un ragazzo di 23 anni potrebbe sembrare fin troppo azzardato ma in realtà, se analizziamo il contesto attuale di Varese e del basket nazionale in generale non lo è fatto. Andiamo per gradi.
Partendo da Varese la vera sfida di Willie quest’anno sarà riuscire a dimostrare di essere quel talento puro e cristalino che indusse Andrea Conti a firmarlo con un importante 2+1 la scorsa estate, strappandolo a tante squadre del panorama nazionale che gli avevano posto gli occhi addosso.

Gli infortuni pesanti che avuto e probabilmente un ambientamento non semplice con un basket molto fisico come quello nostrano, ne hanno minato le prestazioni nella stagione passata; quest’anno le condizioni per inicidere ci sono tutte. La prima è ovviamente la nuova metodologia di lavoro, portata da coach Matt Brase ed accentuata dalla presenza di coach Paolo Galbiati, uno che con i giovani ci sa fare. Un gioco ed un lavoro nel quotidiano molto simili a quanto Caruso ha vissuto per anni, ogni giorno, in America. Un percorso votato alla crescita personale, tecnica, tattica e morale del ragazzo, che è ciò di cui ha davvero bisogno il numero 30 biancorosso in questo momento.

Uno sviluppo, tecnico e mentale, che dovrà portare Caruso ad essere perno centrale di questa Varese piccola, rapida, versatile ma che sicuramente lascerà più di qualcosa agli avversari nella lotta nel pitturato. Lì sarà fondamentale l’apporto e l’impatto di Willie, la sua capacità di dare peso al reparto e di ergersi a colonna portante della manovra biancorossa. Manovra tattica in cui il 30 biancorosso si può insierire alla perfezione, sapendo giocare molto bene sia in pick’n’roll che in pick’n’pop vista la mano, più che educata per il tiro dalla media e lunga distanza, che si ritrova.

Fattori che dovranno portare Caruso sulla retta via non solo in vista della stagione con Varese ma anche di un possibile approdo in pianta stabile con la Nazionale maggiore azzurra. Non è un segreto infatti che il nostro movimento viva una penuria di chili e centimetri sotto canestro e che, in questo momento, uno dei prospetti più interessanti per ricoprire il ruolo di lungo con la maglia azzurra sia proprio Caruso.

E’ chiaro che per fare questo ci vorrà una crescita rapida e concreta del ragazzo che però, fin dai primi giorni di lavoro con i biancorossi, ha mostrato un piglio ed una forma fisica delle migliori. A differenza dello scorso anno infatti, Caruso si è presentato al raduno biancorosso in perfetta forma, concentrato e subito integrato nel nuovo scacchiere tattico biancorosso, di cui dovrà essere il cavallo nella partita a scacchi stagionale, per non perdere un treno tra i più importanti forse della sua vita professionale.

Alessandro Burin

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