Al termine degli impegni stagionali, le formazioni femminili di Cassano Magnago possono stilare un resoconto positivo: la salvezza in scioltezza della A1 e lo scudetto dell’U20 rappresentano infatti un’ottimo bottino e parte del merito va dato a Salvatore Onelli che è riuscito a guidare i roster anche nelle difficoltà a degli ottimi risultati.

Come avete approcciato queste finals, considerando che partivate da favoriti?
“Queste sono annate che possono essere diverse, in base alle giocatrici che partecipano le squadre cambiano notevolmente. Fortunatamente la nostra formazione è cambiata poco e siamo riusciti a tenere l’ossatura dell’anno passato; la più grande incognita era l’inserimento di Milan in porta, ma è riuscita a fare la differenza in finale. L’approccio è stato quello di essere consapevoli di essere le più forti ed affrontare le partite con umiltà per portare a casa lo scudetto”.

C’è stato un momento in cui hai pensato di non riuscire a portare a casa lo scudetto?
“In realtà no, non perché fossimo presuntuosi, ma perché abbiamo vinto di 12 la prima partita contro una delle favorite. Nelle due gare successive sapevamo di poter affrontare qualche difficoltà, ma le ragazze hanno sempre reagito bene e la loro energia ci ha fatto capire che non avremmo perso”.

Le tue giocatrici hanno avuto un’ottima reazione a metà del secondo tempo della finale, quando le avversarie si erano riportare a contatto, ti aspettavi questa tenuta mentale anche quando sembravate in difficoltà?
“Proprio perché ci sono stati episodi come quelli della seconda e terza partita, sapevamo che le ragazze sapevano affrontare le difficoltà che si presentavano. Eravamo consapevoli che Salerno avrebbe provato a recuperare, ma abbiamo incassato la loro reazione e siamo ripartiti; anche grazie a Milan che ha fatto delle parate straordinarie”.

Qual è stata la partita che ti ha dato di più in termini emotivi?
“Diciamo che la prima uscita è sempre un’incognita: con l’attesa che portava con sé è sicuramente quella più emozionale. Quella che si è dimostrata più complicata è stata quella contro Prato al secondo giorno e, per questo, abbiamo dovuto adottare delle contromisure”.

Quanto ha aiutato avere a disposizione tante giocatrici abituate a giocare nel massimo campionato?
“Sicuramente ha aiutato perché hanno accumulato molta esperienza. Abbiamo avuto in campo 4 giocatrici con esperienza anche in campo internazionale con la nazionale e quindi abituate a gestire la pressione e le situazioni di gioco nonostante la responsabilità che hanno; sanno tenere testa alle difficoltà e trovare un modo per uscire da quelle situazioni, quindi è sicuramente un punto a favore averle in squadra”.

Al termine della tua prima stagione da allenatore di una formazione femminile, puoi ritenerti soddisfatto?
“Sinceramente sì: in A1 avremmo potuto fare qualche punto in più e quindi c’è qualche piccolo rammarico, mentre con l’U20 non potevo chiedere di più. Ritengo comunque che nel complesso sia stata un’ottima annata, dove con la prima squadra abbiamo riscattato la stagione precedente, in cui avevano faticato”.

Andrea Vincenzi

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