Dopo lo scoppiettante calciomercato di quest’estate, che ha contribuito a portare la Castanese al primo posto insieme alla Sestese, i neroverdi non sono comunque rimasti con le mani in mano nella breve finestra invernale. E così, ad alzare ulteriormente il livello di una retroguardia già solida e compatta, è arrivato anche Alberto Sorrentino. Cresciuto nelle giovanili del Novara Calcio, il difensore centrale classe 1994 ha maturato esperienze di rilievo sui campi di Serie D ed Eccellenza, giocando in piazze come Carate Brianza, Gozzano, Seriate, Legnano (con vittoria dei play off nazionali) e Verbano, prima di conquistare la vetta della classifica per due annate consecutive, con Busto 81 e RG Ticino. È proprio con i verdegranata piemontesi che Alberto ha disputato la prima metà della stagione, che ora concluderà alla corte di mister Garavaglia.

Un gradino più in basso, ma un progetto ambizioso… Com’è arrivata la decisione di questo passaggio in neroverde?
“Nelle ultime partite a Romentino stavo facendo bene e giocando con continuità. A pochi giorni dalla chiusura del mercato, però, l’arrivo del nuovo mister ha portato anche un nuovo modulo e così, sapendo che mi sarei trovato svantaggiato in partenza nelle gerarchie, mi sono guardato un po’ intorno. Ero comunque disposto a restare a disposizione, ma proprio nelle ultime ore si è fatta avanti la Castanese. Trattandosi di un’ottima società che quest’anno ha costruito una rosa molto competitiva e conoscendo già tanti ragazzi con cui ho giocato negli anni scorsi, ho accettato per provare a continuare il percorso positivo che stavano già facendo. Conservo sicuramente dei bei ricordi con la RG e, nonostante sia andato via, auguro ai miei ex compagni di disputare un buon girone di ritorno e di raggiungere l’obiettivo della salvezza“.

Ti unisci a un gruppo che coniuga la voglia di crescere di tanti under alla robustezza di un buon numero di veterani. Quali sono le tue sensazioni in questi giorni di allenamento?
“Le sensazioni sono assolutamente positive. Ho trovato un gruppo formidabile di bravi ragazzi a cui piace lavorare duramente e non avevo dubbi sul fatto che mi sarei ambientato subito. Gibellini e Colombo erano già stati miei compagni di squadra a Romentino nella passata stagione, Urso e Milani al Busto 81, Augliera lo conosco dai tempi delle giovanili a Novara; mentre altri, come Dedionigi, Foglio, Greco, Orlandi, Boccadamo e Barbaglia, li avevo incontrati da avversari negli scorsi campionati di Eccellenza. A parte Ababio, l’unico dei grandi che non avevo mai incrociato sui campi, per il resto qui a Castano ho ritrovato molte mie conoscenze. In più, ci sono tanti under di valore che stanno facendo bene”.

Avevi seguito da lontano l’andamento del nostro girone? Vista la classifica e gli avversari, che idea ti sei fatto?
“Sì, seguivo sempre il campionato di Eccellenza avendolo fatto per tanti anni e conoscendo tanti ragazzi che ci giocano. Devo dire che sono rimasto molto stupito dal livello, perché quest’anno tante società si sono attrezzate benissimo. Effettivamente non c’è un’unica corazzata che possa dominare il campionato, ma tante squadre che lotteranno per le prime posizioni. Penso che il girone sia molto competitivo ed equilibrato; l’impressione generale che ho avuto è molto positiva e sono contento che la Castanese abbia ottenuto dei buoni risultati”.

Oltre a te, alla Castanese il mese scorso sono arrivati anche due giovanissimi. Pensi che questa estrema attenzione al mercato possa fare la differenza?
“Certo. Già quest’estate la società aveva gettato le basi per un progetto importante prendendo giocatori validi ed esperti che avevano vinto dei campionati negli anni precedenti. È stata allestita una squadra di tutto rispetto che ha fatto benissimo nel girone di andata e queste ambizioni sono state confermate nel mercato invernale, con l’inserimento di qualche tassello in più. Baldazzi e Manfrè, arrivati entrambi dalla Serie D, sono due innesti che possono sicuramente dare una mano per il girone di ritorno”.

Il primo appuntamento del 2022 è fissato al 23 gennaio per il recupero contro la Calvairate, per poi iniziare il girone di ritorno domenica 30 contro il Pavia. Cosa ti aspetti da queste due trasferte?
“Saranno due trasferte molto insidiose. A Calvairate ci ho giocato una volta quando ero al Busto 81 ed è un campo sempre difficile, in sintetico e piuttosto piccolo, oltre al fatto che la squadra, a mio avviso, è ben allestita con giocatori di categoria. Affrontarli in casa loro non sarà facile, ma avremo il dovere di andare lì per fare tre punti. Stesso discorso per il Pavia; anzi, penso che sarà una partita ancora più complicata, perché loro all’inizio della stagione avevano sicuramente altre ambizioni; hanno attraversato un periodo di difficoltà, ma adesso si sono messi a posto con l’arrivo di nuovi giocatori. Sicuramente vorranno iniziare il girone di ritorno dando una svolta, e in generale Pavia non è mai una piazza facile, quindi sarà una sfida molto impegnativa, ma anche in questo caso dovremo provare a fare il risultato”.

Il match con la compagna capolista Sestese, che avrebbe dovuto inaugurare il girone di ritorno, è invece rinviato a data da destinarsi. Pensi che sarebbe stato meglio affrontarla subito, come teoricamente da calendario?
“È vero che la condizione del momento è un fattore che può incidere, ma secondo me non cambia molto se si affronta una squadra all’inizio o più avanti. Questo perché il girone di ritorno sarà comunque diverso da quello di andata: con il mercato invernale tutte le squadre si rafforzano, comprese quelle di bassa classifica che devono provare a salvarsi, quindi saranno tutte partite difficili, indipendentemente dall’avversario, sia in casa che fuori casa“.

Dopo i primi posti delle ultime due stagioni, ti piacerebbe centrare il terzo titolo consecutivo? Secondo te è un traguardo fattibile? Ne hai anche uno personale?
“Vincere il campionato è sempre difficile e non si può mai dare nulla per scontato, soprattutto in un girone come questo. Noi ci metteremo tutto il nostro impegno e proveremo fino alla fine ad ambire alla posizione più alta, poi vedremo come andrà e chi avrà fatto meglio. Personalmente il mio obiettivo è di continuare a fare bene in questa categoria e di aiutare il più possibile i miei compagni“.

Silvia Alabardi


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