Michele Mandelli, centrocampista classe 1997, da questa stagione veste la maglia neroverde della Castellanzese. Comasco d’origine, il mediano si forma proprio nelle giovanili del club lariano. Sempre con il Como raggiunge il professionismo, scende in campo nel primo turno di Coppa Italia a 19 anni in un 3-0 con il Montecatini. Poi tanta Serie D con le maglie di Caronnese, Milano City e Inveruno dove stabilisce il suo record di gol segnati in campionato (4 impreziositi da altrettanti assist). Nella passata stagione ha indossato la maglia della Casatese.
Da questa stagione vesti neroverde, come ti trovi in Castellanzese e cosa ti ha spinto ad accettare la chiamata della società quest’estate?
“Mi trovo benissimo sia con i compagni che con lo staff; sicuramente la Castellanzese è una società di tutto rispetto e i risultati degli ultimi anni dimostrano la bontà di questa realtà, ho accettato la chiamata per tutti questi fattori”.
Cosa ne pensi di questa stagione e della rosa neroverde? Dopo una prima parte di stagione decisamente complicata c’è stata un’inversione di marcia…
“Non è cambiato molto in realtà. Il nostro valore a inizio stagione era lo stesso di quello odierno. Sicuramente sta venendo fuori il carattere della squadra e portiamo a casa punti; forse all’inizio ci girava anche un po’ male”.
La Castellanzese nel 2022 ha decisamente voltato pagina. Ma c’è stato un momento decisivo per la svolta?
“Non saprei, forse quelle due settimane fra Covid e sosta del campionato per le festività natalizie ci hanno dato la svolta. Ci siamo sempre allenati mantenendo alta l’attenzione ed è cresciuta consapevolezza in noi stessi”.
Il punto conquistato sul campo del Sangiuliano è chiaro esempio dell’inversione del trend. Un pareggio a reti bianchi in inferiorità numerica e con un attacco rivisitato: tu giocavi quasi al fianco di Colombo.
“Ho provato a dare il mio contributo alla squadra, compatibilmente con quelle che sono le mie caratteristiche. Ho cercato di fare il massimo e mi sono adattato alle esigenze. Il Sangiuliano sicuramente aveva il pallino del gioco, ma noi nella difficoltà abbiamo difeso un risultato che non è una vittoria ma è come se lo fosse”.
La Castellanzese è riuscita a dare risposte molto più che importanti, ma con le piccole la costante è sempre una: fatica.
“Nel campionato di Serie D ci sono squadre più o meno attrezzate, ma non possiamo definire piccole certe realtà, anche noi siamo stati ultimi in classifica per un periodo. Ci sono valori e situazioni che possono far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra. Questo è un girone equilibrato, ma non è detto che una qualsiasi “piccola” non possa inanellare due o tre vittorie di fila e ribaltare completamente i pronostici”.
Per ora hai realizzato 3 gol (Virtus Ciserano Bergamo, Breno e Caravaggio), quale è il tuo obiettivo personale?
“Vorrei farne il più possibile ma ho il vizio di sbagliarne tanti. Onestamente voglio solo dare il massimo per la squadra, se poi arriva anche il gol tanto meglio”.
Oltre al calcio, come impieghi il tuo tempo?
“Mi sono già laureato in Lingue e Letterature Straniere. Le lingue che ho studiato? Spagnolo, inglese e diciamo che conosco parzialmente il tedesco”.
Martina Crosta