Settimana di lavoro importante per la Pallacanestro Varese che sta preparando la delicatissima sfida di campionato contro l’Happy Casa Brindisi in programma domenica 3 aprile alle 17:30. Una partita che dirà molto sulle ambizioni di classifica dei biancorossi, in bilico tra il sogno playoff ed il vitale traguardo salvezza da non sbagliare.

Motivazioni che rendono l’appuntamento di domenica al PalaPentassuglia dei più importanti, con una Varese che deve ancora capire se potrà contare sul suo uomo di punta offensivo, Marcus Keene, o meno, ancora al lavoro per risolvere il problema alla caviglia sinistra che lo sta tenendo out da una settimana e mezza ormai.

Una condizione di incertezza che non lascia sicuramente sereni ma che mette sotto la lente d’ingrandimento la necessità, per la OJM, di trovare quelle soluzioni offensive ed alternative ad uno spartito tattico ben preciso che è solito offrire il numero 45.
Il giocatore che più nelle corde ha queste caratteristiche è sicuramente Anthony Beane, che già in passato ha dimostrato di saper caricarsi la squadra sulle spalle nei momenti più duri e cambiarle il destino con grandi partite e colpi di genio inaspettati.

Questa imprevedibilità e potenza di fuoco, che avevano caratterizzato i primi mesi della stagione del numero 7 però, sono andate via via perdendosi nelle ultime settimane, consegnando un giocatore stranamente sempre più timido e poco esplosivo. In un primo momento si era pensato che ciò fosse dovuto ad un problema addominale che lo ha tormentato tra la fine di gennaio ed i primi giorni di febbraio, ma con il passare del tempo e le dichiarazioni di coach e staff sulla bontà di salute dell’americano, hanno iniziato ad alimentare qualche dubbio.

Sia chiaro, non stiamo parlando di un giocatore che sta facendo male, anzi, il suo supporto, soprattutto in fase difensiva da quando è arrivato Roijakkers è dei più preziosi, ma è chiaro che da un’istrionico come lui ci si aspetti decisamente di più in fase realizzativa e soprattutto in termini di leadership, qualità che ha sempre mostrato e che nelle ultime partite si sono viste meno.

I numeri, per ora, sono dalla sua parte, per un giocatore che viaggia a 12 punti di media, con il 48.5% da due ed il 35.3% da tre, ma sono statistiche influenzate in buona parte soprattutto da quanto fatto di buono da Beane fino a metà stagione.

Il dubbio quindi che il problema possa essere più un freno psicologico dovuto ad un adattamento non ancora riuscito appieno nel meccanismo di gioco di coach Roijakkers è forte ed è chiaro, come l’utilizzo nelle rotazioni dell’allenatore olandese dimostra. Un situazione in cui l’esponenziale utilizzo di Librizzi e l’arrivo di Woldetensae non hanno certo aiutato la guardia americana, vistasi sempre più in mezzo ad un gioco di alternanze che per ora non gli ha giovato.

Tutti si augurano al Lino Oldrini che tutto questo possa risolversi presto, per riconsegnare a Varese il Beane in versione primi due quarti con Cremona, che sa spaccare da solo le partite e permettere a Varese di ricominciare a correre verso lidi sicuri in questo finale di stagione, in cui, proprio il numero 7 sarebbe grande artefice di un piccolo miracolo sportivo.

Alessandro Burin

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