Io non gradito alla squadra? Non è affatto vero”. A smentita di quanto scritto ieri riguardo ad un fastidio tigrotto rispetto alla sua presenza domenica a Lecco, il Presidente Domenico Citarella fornisce la sua interpretazione autentica: “Sono stato lontano dalla Pro Patria in queste settimane perché i ragazzi volevano essere lasciati tranquilli per raggiungere la salvezza. E potevano essere disorientati dalla mia presenza e da quella contemporanea di Patrizia Testa. Ma non c’è nessun veto. Lo posso garantire. In questi giorni sono stato bersaglio di insulti e anche di qualche minaccia ma non mi faccio certo impressionare. Ho 20 anni di frequentazione della Curva B di Napoli. In questo club ho grandi responsabilità ma voglio anche ricordare che non faccio parte del Consorzio Sgai. Sono un dipendente con contratto in scadenza al 30 giugno. E continuo a lavorare. Sono qui per le mie qualità di dirigente che purtroppo non ho potuto mettere in mostra per le ragioni che sapete”.

Restiamo dell’idea che sull’argomento presenza in tribuna domenica al “Rigamonti-Ceppi” qualche prurito nel gruppo biancoblu ci sia ma (insomma), come dice Clint Eastwood: “Le opinioni sono come le palle. Ognuno ha le sue”. Sul futuro immediato (inteso come playoff con il Lecco), Citarella è fiducioso: “Abbiamo un solo risultato. Ma possiamo farcela”. Su quello a più lunga scadenza l’orizzonte resta invece parecchio critico: “Ho ricevuto alcune manifestazioni di interesse per l’acquisto della Pro Patria. Ho selezionate le due che ho ritenuto migliori. Le ho girate alla proprietà di Sgai. Valuteranno loro”.

Giovanni Castiglioni

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