Nonostante l’avvio complicato di stagione e la posizione in classifica non ottimale, il Coarezza ha sorpreso tutti nelle ultime giornate: i quattro punti ottenuti contro Ceresium Bisustum e Caravate potrebbero aver dato inizio ad un nuovo campionato per la formazione di Cerri. Proprio nella vittoria contro i gialloverdi, ad essere decisivo è stato il portiere Mattia Soppelsa che ci racconta delle prime problematiche avute dalla squadra e le ambizioni stagionali.

Avete avuto un avvio di campionato molto altalenante, a cosa è stato dovuto?
“Non credevamo molto in noi stessi come squadra. Abbiamo preso tanti giocatori nuovi e non ci eravamo amalgamati al massimo”.

Sembrate aver trovato ritmo nelle ultime giornate, è stata solo questione di tempo?
“Come dicevo prima una parte importante l’ha sicuramente giocata il tempo che ci abbiamo messo ad amalgamarci con il gruppo. Un altro aspetto, però, è dettato dal fatto che vincere aiuta a vincere: questo dovrà essere un obiettivo costante per le prossime partite, dove dovremo cercare di fare più punti possibili. Sia da parte nostra che da parte della dirigenza si sente la voglia di continuare al meglio questo campionato”.

Quattro punti contro due delle prime tre, possiamo dire che avete fatto uno step avanti o è ancora troppo presto?
“Adesso si può dire di aver raggiunto un primo obiettivo con le due belle prestazioni. Ora dovremo quindi dare il massimo in ogni partita perché abbiamo dimostrato di poter lottare con chiunque”.

Con il 3-0 rifilato al Caravate si può cominciare un nuovo campionato?
“Penso che per alcuni, o per la maggior parte di noi giocatori, potrebbe restare impresso nella memoria a lungo; tuttavia, credo che ora si debba anche cancellarlo per concentrarsi solo sulle partite che dovremo affrontare”.

Nonostante i punti non arrivassero avete sempre avuto una media di gol subìti molto bassa. Da portiere quanto è importante questo fattore sulle partite?
“Soprattutto per il morale della squadra è molto importante: meglio perdere di poco piuttosto che prendere delle imbarcate. Nel secondo caso diventa molto più difficile non abbattersi, invece così sai che basta poco per cambiare i risultati”.

Sei stato indicato come migliore in campo nell’ultima giornata visto che hai salvato il risultato più volte: cosa significa per i compagni poter fare affidamento su un buon portiere?
“Credo che sia importante: non solo per le parate, ma anche per la gestione del pallone nei momenti di difficoltà, perché io ho una visione completa del campo che i giocatori non hanno. Per quanto riguarda le parate, invece, credo che sapere di avere un portiere pronto a coprire un eventuale errore in difesa aiuti a giocare più sereni e concentrati”.

Hai scelto uno dei ruoli più bistrattati del calcio, a cosa è stata dovuta questa decisione?
“Il ruolo mi è sempre piaciuto e, anche se all’inizio giocavo fuori dalla porta, mi ispiravo molto a Buffon, che è stato uno dei migliori della storia”.

Andrea Vincenzi

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