Giacomo Compagnoni, difensore classe 2001 da questa stagione veste la maglia neroverde della Castellanzese. Per lui trafila nei settori giovanili di Besnatese, Varese ed infine Pro Patria; poi un piccolo infortunio la scorsa stagione ed infine il salto nel “calcio dei grandi” proprio con la Castellanzese in Serie D.

Da questa stagione hai iniziato a vestire neroverde, come ti trovi in Castellanzese e cosa ti ha spinto ad accettare la chiamata della società durante il mercato estivo?
“Mi trovo molto bene a Castellanza, anche perché è il primo anno in una prima squadra dove ho spazio. Devo dire che c’è sempre stato un bel clima nonostante le difficoltà. Questa è una squadra molto giovane ma mi trovo bene con tutti i compagni, dagli under a quelli più esperti. Sono contento perché se lo scorso anno pur non giocando ho imparato molto, ora sto giocando tanto e continuo a imparare cose nuove”.

Cosa ne pensi di questa stagione e della rosa neroverde? Dopo una prima parte di stagione decisamente complicata c’è stata un’inversione di marcia. A livello di spogliatoio è cambiato qualcosa?
“Se devo pensare non penso ci sia stata tanto una partita, ma un periodo. Prima ci trovavamo in spogliatoio a parlare e non cambiava nulla. Ma proprio nel periodo successivo a questi ritrovi c’è stata una svolta; sicuramente ognuno di noi si è fatto un esamino di coscienza”.

Sei il difensore più prolifico della Serie D con ben 6 reti all’attivo (Virtus Ciserano Bergamo, Desenzano Calvina, Brusaporto, Folgore Caratese, Ponte San Pietro e Legnano) e in più sei il secondo miglior marcatore neroverde. Cosa significa per te?
“Significa molto perché per un difensore sono tanti gol. I centri sono venuti tutti da palle inattive e penso che un difensore debba sfruttarle al massimo per riuscire a fare gol o quanto meno concludere l’azione: quando un difensore si porta avanti deve fare il massimo, perché rientrare in difesa può essere più complicato del previsto”.

Quale è il tuo obiettivo personale per questa stagione? Sei reti segnate (di cui 5 di testa) sono un bottino di tutto rispetto…
“Sapevo che le palle inattive potevano essere un’arma e volevo fare qualche gol. Ne sono arrivati e mi auguro che ne arriveranno ancora tanti. L’obiettivo però è quello collettivo; le aspettative erano diverse, ma stiamo lottando per raggiungere la salvezza nel minor tempo possibile”.

La Castellanzese arriva da due buoni pareggi con Legnano e Crema, la prossima gara ospiterete il Breno, squadra capace di battere anche il Sangiuliano. Come affronterete questa gara?
“Sicuramente partendo dalle ultime due partite. Con il Legnano abbiamo dimostrato di saper giocare ed è la partita dove abbiamo giocato meglio la palla. Questi due pareggi ci lasciano un po’ di amaro in bocca perché potevamo portare a casa qualche punto in più”.

Poi arrivano le “piccole” con cui i neroverdi hanno sempre fatto fatica. A cosa è dovuta questa difficoltà?
“Facciamo fatica con le piccole, ma ce ne mancano da affrontare. In queste giornate abbiamo avuto tutte le big (Desenzano, Sangiuliano, Legnano, Brusaporto) e ora arrivano partite in cui all’andata abbiamo fatto fatica; mi aspetto gare più di quantità che di qualità perché tutte vogliono salvarsi”.

Oltre al calcio, come impieghi il tuo tempo?
“Studio Design della comunicazione al Politecnico di Milano”.

Martina Crosta

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui