La certezza (graduatoria ripescaggi), l’incertezza (chi rischia il fallimento in Serie C? L’ultima, in ordine di tempo, il Lecco) e lo stadio (il “Franco Ossola“); non ce ne voglia il buon Sergio Leone se l’assonanza della frase precedente richiama all’indimenticabile “Il buono, il brutto e il cattivo” del ’66, ma il Città di Varese si prepara ad affrontare un vero e proprio triello per centrare il salto nel professionismo. Più che atmosfere western si respira profumo di mission (im)possible, ma le chance biancorosse sono concrete e, con i vari tasselli al posto giusto, la Serie C è alla portata.

Derivazioni artistiche a parte, come anticipato, la certezza è che il Città di Varese è ottavo (tra le nove vincitrici dei playoff) in graduatoria ripescaggi ma, poiché solo la Torres sembra avere la reale ambizione di presentare la domanda, i biancorossi sarebbero virtualmente secondi; davanti a loro ci sarebbero pertanto i sardi e le prime due squadre in graduatoria tra le retrocesse dalla Serie C. A questo punto, però, subentra l’incertezza: stando così le cose il Varese avrebbe bisogno di almeno quattro esclusioni dalla terza divisione del calcio italiano per sperare nel ripescaggio, ma una prima risposta si avrà solo il 22 giugno (data in cui i club aventi diritto d’iscrizione devono presentare la domanda e la relativa documentazione). In caso di slot disponibili, altro step fondamentale, serve uno stadio a norma e proprio questo è il nocciolo della questione che intercorre tra il Città di Varese e il Comune di Varese, con quest’ultimo che deve occuparsi della riqualificazione del “Franco Ossola“.

Domenica mattina il presidente biancorosso Stefano Amirante aveva risposto alla delibera comunale con una lettera puntualizzando alcune questioni nebulose relative alla garanzia che la società bosina avrebbe dovuto versare al Comune in caso di mancato passaggio tra i professionisti. Per rinfrescare la memoria, dei 150mila euro previsti per i lavori l’Amministrazione chiedeva la garanzia simbolica di 30mila euro. I corti circuiti evidenziati da Amirante: in primis la delibera prevedeva tale indennizzo anche qualora il Varese rimanesse escluso dalla Serie C per cause non dipendenti dalla società stessa, in secundis la cifra è stata ritenuta inaccettabile dato che il Comune, gestore dell’impianto, dovrebbe effettuare i lavori a prescindere dalla categoria in cui giocherà il Varese.

Alla luce di ciò, il numero uno biancorosso aveva pertanto chiesto chiarezza in merito al primo punto e “accettato” di stanziare una somma del 10% (15mila euro) a testimonianza della volontà di inseguire il salto di categoria. Nella giornata odierna la risposta del Comune è arrivata… a metà, dato che come si legge nella missiva il Sindaco Davide Galimberti ha scritto:

Per confermare il pieno sostegno, formalmente espresso con la Deliberazione di Giunta n.226/22 da noi adottata e richiamata in oggetto, le confermo la correttezza dell’interpretazione da voi indicata e cioè, che la restituzione della somma posta a garanzia, sia sottoposta “alla sola condizione di presentazione della domanda di ripescaggio ove vi fosse una chiamata in tal senso per disponibilità di slot liberi e completa di tutta la documentazione che dipenda solo ed esclusivamente dalla nostra condotta e non alla condotta altrui“.

In poche parole il Comune ha riconosciuto come la mancata iscrizione in Serie C possa dipendere anche da fattori esterni alla realtà Città di Varese (e pertanto, se ciò dovesse malauguratamente avvenire, i biancorossi non dovrebbero versare la garanzia), ma la questione economica non è minimamente stata menzionata. Se, come sembra, l’Amministrazione Comunale è ferma sulla richiesta di 30mila euro e il Città di Varese non si è smosso dall’offerta di 15mila euro, come si potrà arrivare ad un punto d’incontro?

La sensazione, ad oggi, è che la querelle tra le parti debba vivere ancora qualche capitolo prima di arrivare ad una sua conclusione. Poi si guarderà alle concrete possibilità di ripescaggio e, conseguentemente alla graduatoria; il Città di Varese ha però tutta l’intenzione di vincere il suo triello e andare in Serie C.

Matteo Carraro

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