Arrivato nel mercato di gennaio, Edoardo Neuroni, si è subito appropriato della titolarità tra i pali della Cuassese. Il classe ’98 si è dimostrato decisivo in più di una situazione con parate superlative che hanno dato la carica ai compagni, e ora sprona per arrivare alla seconda posizione.
Nella partita di domenica col Laveno sei stato decisivo in più di un’occasione, questo rende un po’ meno amara la sconfitta?
“Ad essere sinceri sono contento perché a livello personale c’è stato un miglioramento. Ciò che conta, però, è la squadra e, purtroppo, abbiamo perso perché non abbiamo sfruttato al meglio le occasioni; sono convinto che giocando così anche le prossime non potremo che andare bene”.
Quella col Laveno è stata una sfida intensa in cui forse avreste meritato il pareggio, sei d’accordo?
“Sì, assolutamente, nel primo tempo abbiamo avuto occasioni che avremmo dovuto concretizzare; poi il rigore al 43’ non ci ha sicuramente aiutato. All’inizio del secondo tempo abbiamo preso goal su palla inattiva e da lì è stata dura. Se il nostro rigore, e quindi il goal, fosse arrivato prima, sarebbe stata una partita diversa, loro si sono spaventati”.
Perdere contro la prima, in questo modo, lascia più amarezza o più consapevolezza nei vostri mezzi?
“Entrambe le cose: c’è amarezza per il risultato, ma anche la consapevolezza che con tutte le altre te la puoi giocare alla pari, se non in vantaggio. È un discorso di testa, bisogna approcciare bene la partita, essere carichi e grintosi per dare il massimo nei novanta minuti”.
La seconda posizione è ancora alla vostra portata, pensi che sia un obiettivo concreto?
“Penso proprio di sì, non ha senso limitarsi, bisogna sempre puntare in alto. Dobbiamo ancora affrontare Marnate e Lonate in casa, e lì potremo recuperare punti importanti. Il nostro obiettivo è concludere il più in alto possibile ed è un bene, servono stimoli per non togliere il piede dall’acceleratore”.
Da portiere, quanto pensi che conti per i tuoi compagni sapere di avere una certezza tra i pali?
“Molto: il portiere ha due aspetti, quello verbale e quello di gioco. Il secondo è dato dal fatto di dare serenità perché, se si sbaglia, c’è qualcuno che può rimediare; quello verbale, invece, è di dover aiutare a dirigere la squadra, avendo una visione completa del campo. La sicurezza data dal portiere è fondamentale, soprattutto ora che si gioca molto con la costruzione dal basso”.
Siete la terza miglior difesa del campionato, pensi che si potesse concedere ancora meno o ti ritieni soddisfatto?
“Io sono arrivato a gennaio, non so come siano stati presi i goal prima. Da quando sono arrivato ho visto grande attenzione e voglia di fare. Sono soddisfatto a livello difensivo, ma si può sempre migliorare con gli allenamenti. Bisogna evitare errori gratuiti, poi, se gli altri si dimostrano più forti, gli si stringe la mano e si fanno i complimenti”.
La prossima partita sarà contro la Lavena Tresiana, quanto sarà importante ritrovare i 3 punti?
“Sarà decisivo: dopo un’ottima prestazione che non è stata premiata dal risultato, ora bisogna ritrovare sia la prestazione che i 3 punti. È vero, sulla carta partiamo avvantaggiati, ma bisognerà scendere in campo col piede giusto nei primi 20’ per passare in vantaggio e metterli in difficoltà. Sul loro campo, molto stretto, sono una buona squadra e bisogna chiuderla in fretta per evitare di arrivare al 90’ con il risultato in bilico”.
Andrea Vincenzi