Dopo la giornata di riposo, il Giro d’Italia torna protagonista con la 10^ tappa. Fuoco e fiamme in un finale movimentato e applausi scrosciati al traguardo: Biniam Girmay domina la volata a due contro Mathieu Van der Poel e, dopo tanti piazzamenti, festeggia finalmente a braccia alzate lasciandosi andare ad una gioia irrefrenabile. Il ventiduenne eritreo è il primo africano della storia a vincere una tappa al Giro d’Italia e viene celebrato da tutto il gruppo che s’inchina davanti al nuovo astro nascente del ciclismo mondiale.

Difficoltà medio-alta, buon banco di prova per riprendere confidenza con la strada: 196km da Pescara a Jesi per 1760 metri di dislivello nel panorama abruzzese in ricordo dell’indimenticato Michele Scarponi con l’arrivo proprio nella città natale del corridore tragicamente scomparso il 22 aprile 2017 a seguito di un incidente stradale durante un allenamento.

Dopo una prima parte completamente pianeggiante, il tracciato nel finale non lascia un attimo di respiro: tante piccole ascese e discese, alternate ad autentici muri, hanno movimentato una bella e scoppiettante tappa. Gruppo compatto negli ultimi chilometri con gli uomini di classifica che mettono le rispettive squadre a forzare la marcia: si staccano i velocisti e si capisce in fretta che la vittoria sarà un discorso a due tra Girmay e Van der Poel.

L’olandese prova un attacco da lontano, ma viene riassorbito, inaugurando una fase di scatti e contro-scatti: protagonista anche un pimpante Vincenzo Nibali, desideroso di onorare la memoria dell’amico scomparso (fondamentale nella vittoria finale dello Squalo nel 2016) e voglioso di provare a vincere la tappa. Il successo non è arrivato, ma poco importa perché il siciliano è in gran forma e sarà protagonista nelle ultime due settimane di corsa con, ne siamo certi, il supporto di Scarponi da lassù.

Anche un redivivo Simon Yates, dopo la crisi del Blockhaus, tenta l’allungo ma il gruppo rinviene sempre e Domenico Pozzovivo (migliore degli italiani nella Generale) compie uno straordinario lavoro per annullare ogni attacco e favorire il compagno di squadra Girmay. Si finisce in volata in un gruppo ristretto: parte Girmay, Van der Poel lo insegue e lo affianca ma capisce che non può superarlo e desiste, si defila sulla sinistra e alza il pollice incitando l’avversario che può davvero lasciarsi andare sul traguardo di Jesi. I due hanno fatto il vuoto, ma alle loro spalle va segnalato l’ottimo piazzamento di Vincenzo Albanese della Eolo-Kometa.

Dopo l’arrivo è festa grande con Van der Poel che abbraccia Girmay, seguito a ruota da tutti gli altri che sanno di star vivendo un momento irripetibile. Il giorno della memoria di Michele Scarponi non poteva essere una tappa banale e le aspettative sono state anche superate: oggi, martedì 17 maggio 2022, il Giro d’Italia ha scritto un’altra meravigliosa pagina di storia e Biniam Girmay ha inciso il suo nome per sempre nella Corsa Rosa.

Domani tappa lunga (203km) nella pianura emiliana senza nessuna difficoltà altimetrica: velocisti chiamati all’appello. E chissà che Girmay non regali il bis…

Ordine d’arrivo 10^ tappa

1 – Biniam Girmay (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux) 4h32’07”
2 – Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix) st
3 – Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa) st
4 – Wilco Kelderman (Bora-Hansgrohe) st
5 – Richard Carapaz (Ineos-Grenadiers) st

Classifica generale

1 – Juan Pedro Lopez Perez (Trek-Segafredo) 42h24’08”
2 – Joao Almeida (UAE Team Emirates) a 12”
3 – Romain Bardet (Team DSM) a 14”
4 – Richard Carapaz (Ineos-Grenadiers) a 15”
5 – Jai Hindley (Bora-Hansgrohe) a 20”

Matteo Carraro
foto IG Giro d’Italia

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