Manca ancora da ufficializzare il calendario ma, con la definizione dei gironi del CIF9, possiamo dire che ormai sia davvero tutto pronto: i Gorillas Varese scalpitano in vista dell’inizio della stagione (previsto il 13 marzo) per lasciarsi alle spalle due anni difficili e riprendere ad inseguire i propri obiettivi sul campo.

Il desiderio di ripartire è davvero inarrestabile in casa biancorossa e le parole del presidente Paolo Ambrosetti non riescono a contenere l’entusiasmo: “Abbiamo una voglia indescrivibile di iniziare la stagione perché ci teniamo a dimostrare che siamo vivi e che, nonostante il biennio difficile che abbiamo passato, la squadra c’è e sta bene. Anzi, a livello societario abbiamo approfittato della pausa forzata per rinforzarci sotto ogni punto di vista, dalla logistica alle strutture, rendendo più confortevole la nostra casa grazie ad una serie di lavori al campo concordati con il Comune. Tra un paio di settimane arriveranno anche le slitte d’allenamento che ci daranno anche una spinta in più per alzare il livello qualitativo della squadra. Ci siamo, siamo pronti e vogliamo partire”.

Per il 2022 non mancano le novità in casa Gorillas, ma direi di cominciare dal confermatissimo coaching staff: cosa significa per voi?
“La conferma in blocco del coaching staff dimostra l’unione d’intenti della società e la continuità del percorso che vogliamo portare avanti. Tony Monza in qualità di Head Coach è sicuramente una garanzia: parliamo dell’ex QB della Nazionale Italiana, che ha recentemente maturato esperienza da allenatore anche con le giovanili della Nazionale, è una persona competente e preparata che ha a cuore la nostra causa e per noi rappresenta un faro. La nostra forza, comunque, è avere a disposizione un coaching staff giovane e preparato e vorrei spendere due parole su ognuno di loro se me lo consenti”.

Assolutamente sì; anzi, presentaceli.
“Christian Gaiga (Defensive Coordinator, ndr) è una ferrea garanzia per quel che riguarda la nostra difesa e gode degli attestati di stima da parte di tutto il settore. Alberto Malomo (Wide Receiver Coach, ndr) è con noi da tanto e la sua esperienza al servizio dei ricevitori permette ai nostri ragazzi di crescere davvero tanto. Filippo Carabelli (Defensive Line Coach, ndr) è stato l’ultimo ad aggregarsi, ma si è subito inserito senza problemi: ho avuto la fortuna di giocare con lui e sono rimasto piacevolmente stupito da quanto sia maturato come allenatore, soprattutto perché dimostra attitudine e costante voglia di crescere. Infine c’è
Andrea Balduzzi (Offensive Line Coach, ndr), un’autentica enciclopedia vivente del football che sa qualsiasi cosa di questo sport. Poi ci sono io che, nel mio piccolo, do una mano ai Running Back, ma la cosa più bella è vedere l’unione del coaching staff: non lo cambierei con nessun altro al mondo”.

Di sicuro non lo cambieresti, ma lo implementeresti. A tal proposito, cosa può dare Don Clemons ai Gorillas?
“Tantissimo. Ho conosciuto Don qualche anno fa in occasione di un camp a cui aveva collaborato a Locarno, e da lì è nata una bellissima amicizia. Lui è sempre stato molto legato alla Svizzera per quel che riguarda il football, ma da parecchie stagioni volevo portarlo qui e quest’anno, nel momento in cui si è presentata l’opportunità, si è dimostrato disponibile nel darci una mano. Starà qui solo un mese, è vero, ma non farà certo l’americano in vacanza: il suo desiderio è aiutarci il più possibile e sono sicuro che sarà così. Parliamo di un allenatore che vanta un curriculum impressionante, 23 anni in NFL vorranno pure dir qualcosa, ma si è approcciato a noi con umiltà e passione. Siccome aveva già un accordo con i Tigers Thun starà poco a Varese, ma per noi sarà comunque un’esperienza unica: resteremo sicuramente in contatto e chissà che il futuro non riservi sviluppi interessanti”.

Per quel che riguarda il roster, invece, cosa puoi dirci?
“Per nostra politica tendiamo a non intervenire sul mercato perché uno dei pilastri fondamentali riguarda il far crescere i nostri talenti: siamo un gruppo giovane che sta continuando un importante processo di maturazione e il Covid non ha smorzato il nostro entusiasmo. Attualmente contiamo 27 elementi in squadra e la nostra sfida più grande sarà capire, dopo due anni, quanto siamo performanti in campo: il triangolare all’Ossola è andato bene e ci ha dato un’idea di ciò che dovrebbe essere il nostro girone, ma la stagione del CIF9 sarà lunga e impegnativa. È difficile fare pronostici, ma una cosa l’assicuro: entreremo in campo ogni volta per dare il massimo, anche perché, per come è strutturato il campionato, una sconfitta ci complicherebbe parecchio i piani in ottica playoff”.

Prima di aprire il discorso CIF9, hai parlato del triangolare al “Franco Ossola” e, a proposito di novità, l’impianto di Masnago sarà la vostra casa. Questo cosa vuol dire per voi?
“Già nel 2020 avevamo un accordo con il Comune, prima che saltasse il campionato a causa del Covid. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di giocare all’Ossola e, bene o male, ogni stagione abbiamo quasi sempre giocato almeno una partita allo stadio. Quest’anno, finalmente, c’è stata la possibilità di averlo per tutta la stagione e cercheremo di sfruttarlo al meglio”.

Ci sarà parecchio affollamento quest’anno all’Ossola: oltre a voi l’impianto è usato anche dal Città di Varese, inclusa la Juniores biancorossa, e dagli Skorpions. Come sarà gestita la presenza di tutti?
“La precedenza va al calcio, ovviamente, perché l’Ossola è la casa del Varese e questo lo rispettiamo. Alla fine noi disputeremo in casa un paio di partite nella fase a gironi e, speriamo, qualche altro incontro ai playoff; per quel che riguarda la Seconda Divisione il discorso è simile, dato che i gironi prevedono tre sfide casalinghe più quelle dell’eventuale post season. Inoltre, vista la carenza di arbitri, il calendario sarà molto diluito e difficilmente ci saranno sovrapposizioni; non sarà un problema gestire l’impianto”.

Passiamo ora la campionato, quale pensi che sia il livello del vostro girone?
“I Predatori hanno una gran bella tradizione, entusiasmo e capacità; sono un’ottima squadra e contro i Rams hanno sia vinto sia perso. Noi contro i Rams abbiamo vinto nel triangolare, per cui penso che potremmo dire la nostra. Gli Hammers forse sono un gradino più in alto e l’ultima volta che li abbiamo affrontati ci hanno battuto. Come ho detto prima, però, è difficile fare pronostici: vincerà chi sbaglierà di meno. Una sconfitta potrebbe compromettere il ranking e con solo quattro partite di regular season sarà davvero vietato sbagliare. Contro chi giocheremo la quarta sfida? Secondo la regola del rival regame dovremmo giocare contro la squadra con cui abbiamo una rivalità in particolare; al momento, però, non sappiamo ancora chi affronteremo due volte”.

Si prospetta un campionato davvero lungo e complicato. Proviamo a fare un po’ di chiarezza sul regolamento: come si svilupperà la stagione?
“Quest’anno è stata varata una nuova formula che va a cambiare i tradizioni playoff delle scorse stagioni. Non c’è più il criterio geografico che portava in finale il campione del Nord contro il campione del Sud, ma sarà disegnato un tabellone playoff con ben 28 squadre su 36: diciamo che il difficile non sarà assicurarsi la partecipazione alla post season, ma arrivarci in buona posizione a livello di ranking. Ciò ci permetterebbe in primis, eventualmente, di giocare qualche partita in meno evitando le wild cards, ma soprattutto di giocare in casa più partite evitando lunghe e complicate trasferte”.

Alla luce di tutto ciò, quindi, l’obiettivo dei Gorillas qual è?
“Crescere. Non voglio certo sminuire la parte sportiva, ma i nostri obiettivi sono più che altro societari: abbiamo un programma legato al territorio, stiamo facendo parecchi interventi nel Rione di San Fermo e collaboriamo tanto con scuole e associazioni che operano ne sociale. Per noi è importante cementare il rapporto con la città e far crescere i nostri giovani in un ambiente sano. Quest’anno abbracceremo anche il Flag e con i nostri Under13 speriamo di avviare un bel percorso umano e sportivo; volevamo allestire anche una Flag Under17, ma non abbiamo raggiunto i numeri necessari e, pertanto, la faremo in sinergia con i Blue Storms Busto Arsizio. Per il resto lavoriamo serenamente sul discorso sportivo e, ovviamente, speriamo di dire la nostra nel CIF9”.

Quanto dovremo aspettare per rivedere i Gorillas in Seconda Divisione?
“Credo, e spero, poco. Il football a 11 è sicuramente più stimolante, ma compiere questo passo indietro è stato necessario per toglierci di dosso la ruggine degli ultimi anni. Avremmo anche potuto partecipare già quest’anno alla II Divisione compiendo qualche sacrificio a livello di roster, alla fine bisogna mettere in campo un paio di giocatori in più, ma avremmo rischiato di bruciare i nostri giovani atleti. Ciò non significa che nel CIF9 si possa star tranquilli: ci saranno trasferte lunghe, mille incognite e non dovremo sottovalutare il campionato. Disputeremo questa stagione con entusiasmo e serenità, consapevoli dei nostri mezzi e delle nostre potenzialità; pian piano ci ricostruiremo il nostro futuro. Non vediamo l’ora”.

 Matteo Carraro

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