La comunicazione da parte del CRL della ripresa del campionato di Seconda Categoria posticipata al 26 gennaio ha diviso le opinioni degli allenatori delle squadre coinvolte nel girone Z. I pensieri sono contrastanti: se da un lato c’è chi pensa che questa pausa sia favorevole, l’altra faccia della medaglia mostra come uno stop prolungato sia indifferente, se non addirittura dannoso.
Il primo ad esporsi sull’argomento è Daniele Bongiolatti, allenatore del Laveno Mombello: “Non siamo professionisti, penso che questa decisione si sarebbe già dovuta prendere all’inizio del campionato. Non si può impedire ai ragazzi di godersi le vacanze di Natale per farli giocare a calcio. Tanti giocatori sono andati via e questa pausa allungata permetterà di riaverli tutti a disposizione per la ripresa del campionato, permettendo oltretutto una preparazione migliore che consentirà di evitare alcuni infortuni nel girone di ritorno”.
Alle dichiarazioni di Bongiolatti si è unito anche Gianni Riccio, mister del Marnate Gorla: “Personalmente ritenevo una grave anomalia permettere di giocare a gennaio e far concludere il campionato al 3 di aprile. Alla fine con i campi ghiacciati si sarebbero comunque avuti diversi rinvii. Oltretutto, con il campionato ridotto a 14 squadre si sarebbero rovinate le feste, senza considerare che i giocatori non avrebbero potuto recuperare le energie spese in questa prima parte di stagione. Sono contento di questo stop, si potrà lavorare meglio, con più continuità e recuperando molti giocatori; adesso ci si riposa e si sta lontani ed è un bene guardando soprattutto alla risalita dei contagi”.
Come detto, sono molti gli allenatori che si sono detti favorevoli alla tardiva ripresa del campionato e tra questi c’è anche Marco Tomasini della capolista Lonate Ceppino che ha rafforzato alcuni concetti già espressi dai suoi colleghi: “Penso che sia la scelta giusta, doveva già essere fatta prima dell’inizio della stagione. Abbiamo giocato tante partite, avendo anche la Coppa Lombardia; in questo modo recupererò alcuni giocatori infortunati e in più avremo modo di far riposare chi non ha saltato nemmeno una giornata. La preparazione sarà più graduale e continua, il che permetterà di avere un campionato migliore alla ripresa, limitando gli infortuni e rendendo meno casuale il verdetto finale. Con il covid c’è molta paura di contagiarsi, senza considerare che alla prima giornata avremmo avuto lo scontro diretto col Laveno. Ora sarà alla fine della stagione e ritengo che la partita sarà più spettacolare essendo in forma: sarà un gran finale di stagione”.
Non manca chi, tuttavia, si trova a nuotare controcorrente come Stefano Nati della Malnatese: “La mia opinione è che questo prolungamento delle vacanze natalizie penalizzi i ragazzi che vengono destabilizzati perché ogni tre giorni viene data una nuova data per la ripresa del campionato, senza dare certezze. Le squadre forti sono forti, con o senza preparazione aggiuntiva e ritengo che sia ingiusto per i presidenti che non sanno più cosa fare. Dal 5° posto in giù c’è un campionato molto equilibrato, ma non cambierà nulla nemmeno la preparazione aggiuntiva che faremo in questo periodo: senza poter fare amichevoli la pausa è inutile, i giocatori non crescono senza le partite, l’allenamento non dà le stesse sensazioni dei 90’. Sarebbe stato da criminali far giocare all’Epifania dei ragazzi che non sono professionisti. Almeno così possono godersi le vacanze”.
Il dibattito non si ferma qui, la possibilità che il campionato possa essere sospeso risulta ancor più divisivo, e non solo per la conclusione che ne deverrebbe, con il Lonate Ceppino che verrebbe promosso in Prima Categoria, e il San Luigi retrocesso. Sono stati ancora una volta gli stessi allenatori ad intervenire sull’argomento. “Con l’aumento dei contagi a cui stiamo assistendo, il rischio che il campionato venga interrotto è concreto – aggiunge mister Bongiolatti del Laveno -. Noi dopo Caravate non abbiamo più avuto problemi, ma so che questo discorso non vale per tutte le squadre. Sono sicuramente contrario, anche perché se passasse la prima sarebbe l’ennesima beffa. Non penso che fermino i campionati agonistici, ma sarà una valutazione che andrà sicuramente fatta in sede; personalmente penso che si dovrebbe solo aspettare che le precauzioni facciano effetto”.
È ancor più categorico Riccio nelle sue dichiarazioni: ”Non deve e non può succedere, secondo me non bloccheranno il campionato, ma mai dire mai. Sarebbe grave, quasi un dramma, perché o se ne viene fuori con le precauzioni e le soluzioni attuali, oppure sarà un ciclo continuo che non finirà mai”.
Non sorprende invece la posizione di Tomasini del Lonate Ceppino: “Ho sentito circolare anche questa voce, per i settori giovanili gli allenamenti sono già sospesi fino al 9 gennaio. Da quello che ho capito la federazione sta facendo un sondaggio tra le società per capire quanti vaccinati ci siano e come si potrebbe evolvere la situazione. Egoisticamente penso che se lo sospendessero per noi sarebbe bello per tutta la nostra società perché vinceremmo; tuttavia, non ritengo che il campionato arriverà ad uno stallo, questo posticipo secondo me è stato fatto con l’idea di permettere a più giocatori possibili di fare la terza dose”.
Tutt’altro che scontata è invece la dichiarazione di Nati, che suscita scalpore: “Non sono del tutto contrario, da un lato sarebbe una sconfitta per tutti, dall’altro penso che se la pausa dovesse prolungarsi ulteriormente giocheremmo ogni 3 giorni e sarebbe assurdo. Nell’eventualità in cui si arrivasse ad una cancellazione del girone di ritorno, io farei passare la prima e retrocedere l’ultima e in più farei giocare solo playout e playoff. Bisogna premiare chi ha investito di più ed ha lavorato meglio, a prescindere dalle situazioni che si presenteranno. Parlo anche a mio discapito, perché al momento saremmo in zona playout, ma non è detto che magari interrompano la stagione alla 4^ giornata del ritorno e di conseguenza potremmo anche essere ultimi, però sarebbero considerazioni che andrebbero fatte”.
Sarà sicuramente un mese di gennaio intenso, non solo per chi dovrà decidere la sorte di questo campionato, ma anche per coloro che partecipano attivamente come giocatori e staff tecnici. L’augurio è che non si debba arrivare alla sospensione del campionato e che le precauzioni prese possano portare effetti positivi già nel breve periodo, ma sarà l’incertezza sul futuro di questo campionato a farla da padrona per il resto della stagione.
Andrea Vincenzi