“E pur si muove“. Non sarà granché ma, se non altro, il Città di Varese torna a muovere la classifica dopo tre zeri inanellati nelle precedenti tre partite. Il punticino maturato in terra bergamasca può valere davvero oro se si considera il momento e il modo in cui è arrivato: contro un Brusaporto a tratti dominante, il colpo di testa di Piraccini allo scadere del primo tempo ha addirittura illuso, ma la ripresa (dopo il pareggio di Tirelli) ha certificato la superiorità gialloblù con i padroni di casa che hanno graziato i biancorossi in almeno tre occasioni.
“Fuori casa siamo in media salvezza” commenta Alessio Ramponi cercando di trovare un filo di ottimismo (o forse è solo ironia?), ma sono le parole di Luca Aletto a descrivere l’umore del popolo bosino: “Ieri mi sono esaltato a Masnago quindi oggi fiducioso sono andato in quel di Brusaporto. Bel paesino con rotonde nuove e passaggi pedonali appena riverniciati: l’unica cosa decente vista oggi, su tutto il resto stendiamo un velo di tristezza“.
Il Varese si tiene stretto questo punto, come dichiarato dai protagonisti nel post-partita, ma è chiaro che il risultato non può soddisfare i tifosi. Supporter biancorossi presenti in gran numero che, come prima cosa, hanno voluto omaggiare Donato Disabato all’ingresso in campo delle due squadre con cori a sostegno dell’ex capitano e, a fine partita, non hanno certo espresso parole d’affetto nei confronti di mister Luciano De Paola.
Non a caso Gianpaolo Giroldi scrive: “Ma cosa si aspetta a richiamare Porro?” e Mario Giannone dice la sua in merito: “La colpa non è del mister, ma di quei fenomeni che lo hanno preso al posto di Porro“. La dirigenza biancorossa capeggiata da Stefano Amirante ha raggiunto i minimi storici di apprezzamento da parte della tifoseria a maggior ragione dopo la scelta di tagliar fuori Disabato e Mapelli (a loro si uniranno altri). Per questo, Tony Fortebracci dichiara: “E la colpa di questo fallimento sarebbe per la dirigenza di Disabato, di Mapelli e del 2003 appena arrivato mettendoli fuori rosa… e risolto il problema (appalusi ironici con delle emoticon, ndr). Allora è vero che gli asini volano“. Claudio Limido non usa mezzi termini: “Come definiresti l’attuale dirigenza del Varese??? Incompetenza senza stile!“.
Dopo la settimana appena vissuta il focus dei tifosi si è definitivamente spostato dalla squadra (encomiabile per spirito di sacrificio) a chi l’ha costruita, ovvero quella commissione mercato (unidirezionale) con scelte fortemente indirizzate dal vertice. Nel pre-partita sono volate parole grosse da parte di una frangia di tifosi nei confronti del ds (pardon, “responsabile mercato” nella terminologia indicata dal numero uno biancorosso) Alessandro Merlin e del presidente Stefano Amirante soprattutto alla luce della gestione degli ultimi giorni. Carlo Colombo, in merito, si esprime così: “Vabbè ma prima o poi qualcuno una spiegazione dovrà pur darla… almeno spero. Devono anche essere rispettati i tifosi…“. A corredo della giornata, infine, non sono mancati gli ormai classici cori dalle tribune al triplice fischio “De Paola vattene“.
All’apertura del mercato mancano una decina di giorni e l’1 dicembre sarà a suo modo un crocevia della stagione: tra i partenti e i probabili nuovi innesti, il Città di Varese dovrà trovare la forza di cambiare marcia e schiodarsi da quella quindicesima posizione che, come sottolineato dall’allenatore del Brusaporto Filippo Carobbio (ex biancorosso), non rispetta la storia del Varese.
Matteo Carraro