Apocalisse. La sconfitta del Città di Varese a Genova (3-1 contro il Ligorna) ha scatenato il popolo biancorosso, stanco e deluso dal rendimento altalenate della squadra, che non ha digerito il sesto boccone amaro stagionale. I giocatori biancorossi a testa bassa davanti al pubblico hanno ricordato la scena di qualche mese fa al “Franco Ossola” dopo il pareggio di Asti (nella foto in alto), stesso risultato di una settimana fa, cui era seguita l’immediata reazione proprio contro il Ligorna. Questa volta la reazione in campo non c’è stata, mentre sulle tribune i tifosi al seguito della squadra hanno reagito eccome.

Tralasceremo in questa sede gli insulti (indecorosi e ingiustificati) perpetrati sia dalle gradinate sia online, ma la fiducia della tifoseria biancorossa è ai minimi stagionali e lo dimostra la rabbia che trapela dai social. Tra chi preferisce il silenzio (Luca Papotti: “MEGLIO NON COMMENTARE“) a chi si limita a manifestare freddamente il proprio disappunto (Sonia Cocco: “A dir poco inguardabili” e Vinnie Jones: “Che imbarazzo“), sono in tanti a scagliarsi contro l’atteggiamento della squadra e contro le scelte di mister Rossi. Non manca la sempreverde invocazione a Giusppe Sannino e Luigi Bottoglia lo impone come imperativo: “Chiamare Sannino!“.

Nel fiume in piena d’ira prova a stemperare i toni Filippo Lo Pinto: “I veri tifosi si vedono nel momento del bisogno, quando si vince è troppo facile; stiamo compatti intorno alla squadra e società che il campionato è lungo. Varese non molla mai!“. Comprensibile, però, lo stato d’animo dei tifosi che vorrebbero vedere sempre il Varese dominare e partite e vincere ogni domenica. Ovviamente vincere sempre è un’utopia, lo sappiamo, ma la volontà dei tifosi (traducibile in “Perdere sì, ma con onore“) è quella di vedere un drastico cambiamento nell’atteggiamento di squadra. Una virata che, in modi e tempi diversi, ha compiuto la Pallacanestro Varese ed è proprio l’OJM il metro di paragone di Michele Mottalini: “Si prendesse esempio dall’entusiasmo e dal senso di “Squadra” portato da Roijakkers nel basket, perché qui si vede solo un appiattimento imbarazzante…“.

Il disfattismo di una buona fetta dei tifosi è calmierato dal realismo di altri cuori biancorossi che ricordano come il Città di Varese, al netto di un rendimento oggettivamente insufficiente nelle ultime uscite, sia comunque saldamente al terzo posto in classifica (con una partita ancora da recuperare). “Stimo molto mister Ezio Rossi – scrive Carlo Colombo, ma in queste ultime due partite ha praticamente “regalato” un tempo agli avversari con alcune scelte di formazione cervellotiche ed opinabili… comunque cerchiamo di “blindare” il terzo posto e poi si vedrà… FORZA VARESE!!!“.

Blindare il terzo posto deve essere l’obiettivo primario del Varese per poter approcciare nel migliore dei modi i playoff (giocando in tal modo almeno la prima partita in casa) e, infatti, Andrea Catella preferisce non concentrarsi sull’attuale momento in campionato per guardare già alla post-season: “Se abbiamo i soldi pensiamo a vincere i playoff e cerchiamo di arrivarci in forma (visto che in Lega Pro sono almeno tre le squadre che rischiano il fallimento)… FORZA VARESE“.

Il bilancio? Al netto di un generale e condiviso malumore (quando il Varese perde non si può essere contenti), i tifosi sanno cosa può dare questa squadra. I biancorossi stanno attraversando un momento complicato, il secondo in stagione, e hanno le carte in regola per uscirne; per farlo, però, serve il supporto del pubblico che fin qui non è mai mancato e di certo non verrà meno nelle prossime sfide. A cominciare dal recupero di domenica prossima contro il Pont Donnaz e, soprattutto, dallo scontro diretto di domenica 27 marzo quando all’Ossola arriverà il Derthona. Due partite che, in caso di doppio successo, potrebbero drasticamente cambiare l’umore dei tifosi biancorossi.

Matteo Carraro

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