Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta“. La frase resa celebre dall’ex presidente della Juventus Giampiero Boniperti è stata usata a più riprese, in diversi sport, re-interpretata, amata, odiata e discussa; una frase diventata leggendaria che, a prescindere da tutto, ben si presta ad ogni occasione. Anche a descrivere il successo al 90′ del Città di Varese sul Vado.

Inutile girarci intorno e nascondersi dietro il muro de L’importante è partecipare” perché quando si scende in campo lo si fa per vincere. Provate a dire questa frase a Gianluca Porro, a Marco Pastore, a Francesco Cantatore e a tutti gli altri giocatori biancorossi; se va bene vi guarderanno di traverso limitandosi a non dire nulla. L’importante è vincere, a maggior ragione se ti chiami Varese. E non importa come. Non serve dominare 5-0; basta un gol di rapina, di rabbia, di garra, arrivato al culmine di una partita oggettivamente non bella che sembrava destinata a morire sullo 0-0. Anzi, forse vincere così è anche più bello.

Ed ecco spiegato perché dopo 90′ di brusii sulle tribune, tra preoccupazioni, ansie, sfottò (alcuni anche ben oltre il limite), proteste nei confronti dell’arbitro e brividi di paura, il boato nel momento in cui il pallone ha oltrepassato la linea della porta difesa da Cirillo ha cancellato tutto quanto successo in precedenza. Quasi un minuto ad esultare, per lasciarsi scivolare via la tensione e godersi sessanta secondi di pura gioia. Tensione finale? Inevitabile, considerando che i cinque minuti di recupero si sono trasformati in nove (visto l’infortunio di Priori); la paura di rivedere i fantasmi del passato c’era eccome, ma la consapevolezza di aver svoltato una partita che sembrava maledetta è stata più forte di tutto il resto e il triplice fischio ha tolto qualsiasi dubbio. Il Città di Varese è tornato a vincere anche al “Franco Ossola”, e non importa come, perché ieri pomeriggio la giornata dei cuori biancorossi è senz’altro migliorata dopo la fine del match.

Due successi consecutivi per sei punti che hanno permesso al Varese di consolidare il proprio posizionamento playoff, e i tifosi non possono che godersi il momento iniziando a fare tutti i calcoli relativi alla post-season. Meglio incontrare subito la Sanremese o il Casale? Di sicuro i biancorossi incroceranno a breve i nerostellati, perché il prossimo turno incombe e domenica sarà già tempo del big match che potrebbe sancire l’aggancio al terzo posto. Non a caso Enrico Bellorini si congratula con la squadra e guarda avanti: “Bravi a provarci fino alla fine! E adesso a Casale a fare le prove per i playoff!“.

Quando vinci partite così, con la rogna appiccicata addosso, vuol dire che il vento è cambiato… forza Varese!” è il pensiero di Roberto Marasco che Francesco Olivi completa dicendo: “Grandi ragazzi, sudore, sacrificio e sofferenza ci porteranno in alto. Forza Varese!“. Sudore, sacrificio e sofferenza, princìpi cari a Gianluca Porro che dai suoi ragazzi pretende proprio quello spirito di abnegazione fondamentale per continuare a raccogliere risultati. I tifosi vedono gli sforzi della squadra e li approvano; chiaro che con i risultati dalla propria parte è anche più facile schierarsi a fianco dei biancorossi. Quando si vince non servono chissà quante parole, bastano anche un semplice “Unica squadra” di Tiziano Masini o un “Grand!!!” di Luca Ritondale; la vittoria più bella è veder vincere il Varese, veder tutti quanti abbracciarsi in mezzo al campo, veder Mattia Monticone inginocchiarsi e urlare al cielo dopo aver piazzato il cross decisivo… perché vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta.

Matteo Carraro

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