Dalla padella alla brace. Nemmeno il tempo di assimilare il cambio in panchina che la sonora batosta di Venegono ha scatenato i tifosi biancorossi online, infuriati dal pesantissimo 4-1 con cui la Varesina si è imposta in rimonta sul Città di Varese. Le attenuati a mister Luciano De Paola non mancano perché il tecnico deve ancora conoscere al meglio i giocatori e, soprattutto, la frase pronunciata in conferenza stampa (“Io le idee le ho, ma la coperta è corta“) enfatizza i limiti di un gruppo che, oltre alle defezioni numeriche, deve crescere di personalità.

Dobbiamo giocare per salvarci – si rammarica Fabio Mentasti… 20 minuti benino poi spariti, vuoti e senza carattere….“. Francesco Argiro è dello stesso avviso: “Siamo ancora all’inizio del campionato però bisogna ridimensionare le aspettative. Con questa squadra non si può ambire alla promozione!!! Quindi più umiltà e raddrizzare almeno per raggiungere in breve tempo la metà classifica!!! Per la promozione rimandiamo quando ci sarà un altro organico…“. Anche Luca Aletto ravvisa lo stesso problema ed elogia la capacità della nel coinvolgere il proprio settore giovanile durante le partite della Prima Squadra: “Oggi salvo solo Ferrario per capacita e atteggiamento, il resto non dico che non si è impegnato ma lo spessore tecnico purtroppo non è da VARESE… poi a fine partita sono rimasto un attimo lì al campo e ho notato un sacco di bambini, allenatori o chicchessia con tute della varesina; all’Ossola ne vedo molte di meno“. A loro si aggiunge Giuseppe Marangon: “Oggi si sono visti tutti i nostri limiti. Mi spiace solo abbia pagato un allenatore che poche colpe aveva“.

Inevitabilmente l’addio di Gianluca Porro non poteva tornare d’attualità visto il risultato maturato ieri pomeriggio e, per inciso, la curva non ha mancato di ricordare l’allenatore uscente con uno striscione esposto durante la partita. Di solito il cambio in panchina viene attuato per dare la scossa ma, almeno nella prima uscita targata De Paola, l’inversione del trend non c’è stata; anzi, il Varese è subito incappato nella peggior sconfitta stagionale e, per di più, nella partita più sentita. “Vista la partita vien da pensare che Porro aveva fatto miracoli” sentenzia Ambrogio Biotti e Luca Testi aggiunge: “Evidentemente il problema non era l’allenatore. Certo che questa è una gran batosta!“. Riccardo Grossoni, invece, avrebbe preferito un altro nome sulla panchina biancorossa: “Probabilmente bisognava prendere un allenatore che Varese ce l’ha nel cuore, tipo Gheller, che probabilmente avrebbe inculcato un po’ di mentalità biancorossa e avrebbe estromesso chi non gioca con il cuore“.

Commenti che, va detto, non bocciano a priori l’operato di De Paola, anche perché l’attenzione social è più che altro orientata a chi sta dietro. Dall’alto della sua esperienza, il neo-allenatore biancorosso ha subito cercato di togliere ai suoi ragazzi la pressione del dover scendere in campo con l’obbligo di vincere il campionato, anche se la frase “Se parliamo di vincere il campionato non andremo da nessuna parte e chi lo ha detto ha venduto fumocolpevolizza in maniera indiretta chi ha alzato troppo l’asticella a inizio stagione. A tal proposito Gianluca Mongelli ironizza: “Speriamo che il presidente emani un comunicato dove parli di cosa sta succedendo e faccia i nomi di chi è la colpa di questa situazione … oppure lo fa solamente per le bottigliette d’acqua mancanti allo stadio?“. Roberto Marasco concorda: “È arrivato il momento che qualcuno faccia il mea culpa e faccia un passo indietro. I ragazzi danno tutto e non gli si può imputare nulla, ma chi ha costruito questa squadra deve fare altro… Solo per la maglia“.

Mattia Colombo, scottato come tutti gli altri dalla sconfitta, dichiara: “Penso che alla maggior parte dei tifosi basti un progetto serio a lungo termine, basta voli pindarici con qualche annata top e poi vent’anni a partire nei dilettanti. Una Serie C onesta con qualche puntata in B sarebbe il minimo per una città come Varese“. In merito a tale augurio ci si può appoggiare alla riflessione di Stefano Pauletto: “Invece di sparare sentenze, bisognerebbe porsi la domanda: perché investimenti vengono fatti nei paesini, vedi Varesina e Solbiatese, mentre a Varese non investe mai nessuno?“.

Il tema societario è centrale nella discussione di molti utenti, i quali sono concordi nel definire la partita di ieri una “vergogna” per i colori e per la storia del Varese e non sono pochi i tifosi che, con toni anche più coloriti, invitano la società o a prendere una posizione decisa o a farsi da parte. A provare a mettere tutti d’accordo è Carlo Soranzo che, sponda Varesina, scrive con orgoglio: “Non attaccatevi a certe cose inutili, il Varese ha giocato solo i primi 20 minuti, poi è stato surclassato in lungo e in largo dalla Varesina e poteva finire anche peggio. Il Varese è in crisi sia di forma fisica che di gioco, la Varesina ha strameritato la vittoria!!!! Siamo onesti!!!!!“. Oggettività riconosciuta da mister De Paola in primis e da tanti altri, concordi nel dire che questo Varese ha tanto da imparare dalla Varesina.

Matteo Carraro

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