Il nostro palazzetto è il migliore d’Italia, il posto più bello dove poter giocare a pallacanestro“. Parole in musica, per le orecchie dei tifosi, pronunciate da coach Matt Brase, al termine della sfida vinta 93-90 dai suoi ragazzi contro l’Umana Reyer Venezia sabato scorso.

Una frase che poi non è altro che lo specchio di quanto puntualmente da inizio stagione, si ripete ogni qualvolta la Pallacanestro Varese giochi sul parquet del Lino Oldrini: un palazzetto caldo, caldissimo, gremito, capace di spingere la squadra per tutti e 40 i minuti di gioco come in ben poche altre piazze e che di giornata in giornata aggiorna quelli che sono numeri in termini di presenza che viaggiano su medie altissime.

Basta guardare infatti i dati di affluenza alla casa biancorossa in queste prime 4 giornate casalinghe e la risposta è subito chiara, con una media di 4.200 spettatori presenti a partita, così suddivisi: 3334 contro il Banco di Sardegna Sassari alla prima giornata, 4349 contro Trento, 4351 contro Treviso ed infine il sold out di sabato 19 novembre contro Venezia, 4767.

Dati certi che raccontano anche il crescente entusiasmo nella piazza biancorossa, visto che la scala di presenza è in costante crescita giornata dopo giornata. A questo, proviamo ad affiancare una cifra media d’incasso a biglietto più o meno verosimile ma che non è ufficiale, perché la società su questo tema mantiene il massimo riserbo e perché in gioco entrano variabili come i biglietti omaggio e le convenzioni che la Pallacanestro Varese fa ad ogni partita. Ragionando dunque su una quota media di 25€ a ticket, contando anche gli abbonamenti, il calcolo è presto fatto, con un incasso medio che si potrebbe aggirare sui 105.000 € a giornata.

Facendo un altro rapido calcolo, se Varese da qui alla fine della stagione mantenesse le stesse medie, si potrebbe arrivare a toccare a fine anno quota 1.575.000€. Una bella somma che, seppur in questo momento solo ipotizzabile, non si dovrebbe discostare poi di molto dalla cifra fissata a bilancio ad inizio anno dalla società alla voce “incassi da botteghino“. Risorse mancate nei due anni di covid-19 che, come si può capire facilmente, hanno reso davvero complicato il lavoro di tutta la società nelle ultime due stagione e che dimostrano sempre di più quanto l’effetto palazzetto non sia tangibile solo in campo, a livello di tifo e calore, quanto anche nelle casse biancorosse, con i tifosi biancorossi che sono sempre più il sesto uomo della Pallacanestro Varese.

Alessandro Burin

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