La nuova Pallacanestro Varese in salsa Argentina deve ancora sbocciare definitivamente, eppure, nonostante il campionato sia ormai finito da qualche settimana, un’apparente calma piatta avvolge quello che è il mondo del mercato biancorosso, a partire dall’allenatore.

Poche idee? Confusione? Nulla di tutto questo, i tifosi possono stare tranquilli. Il modo, per certi versi nuovo, con cui Micheal Arcieri e Luis Scola stanno conducendo la campagna acquisti biancorossa è una di quelle novità che la revoluciòn sta portando nel mondo biancorosso, partendo proprio dalla questione allenatore.

Come già spiegato più volte, il profilo che Varese andrà a ricercare non sarà un coach vecchio stampo tutto palestra e tattica ma dovrà avere una visione e il piacere della condivisione a 360 gradi con la società di tutta la realtà Pallacanestro Varese. Dovrà essere un uomo con cui tutte le componenti dello staff possano trovare continuo dialogo e opportunità di sviluppo, un uomo che sappia ben integrarsi con il progetto di player development, analitico e non solo, che il duo Scola- Arcieri ha in mente.

Una vision molto più americana che italiana e per certi versi addirittura europea e che per tale motivo dirotta sensibilmente, a meno di colpi di scena dell’ultimo minuto, la scelta del coach verso lidi stranieri, con focus preponderante tra il bacino della G-League e della NBA, dove proprio Scola e Arcieri hanno enormi conoscenze, un po’ come fu per Roijakkers, sconosciuto ai più qui in Italia ma legato da un passato a Houston proprio con El General.

Una situazione che comunque, al più tardi di un paio di settimane, negli uffici dell’Enerxenia Arena vogliono andare a concludere e risolvere per programmare al meglio non solo il lavoro estivo ma il resto della costruzione della squadra.

Dalla scelta dell’allenatore infatti è chiaro che partirà lo sviluppo sul mercato, anche se alcuni capi saldi sono già ben fissati. Il pacchetto azzurro è base centrale del nuovo corso OJM ma non solo. Reyes rappresenta una bella scoperta su cui puntare ancora e da cui poter attingere come prototipo di giocatore da trovare sul mercato e qui torniamo al discorso iniziale. I lidi esplorati della nuova dirigenza biancorossa son ben più ampi di quanto si possa immaginare. Basti pensare che per Arcieri sarà centrale il viaggio in America che farà a luglio tra vari camp alla scoperta di talenti e di giocatori pronti per fare di nuovo grande Varese.

Questo vuol dire che fino ad allora non ci saranno novità? Assolutamente no, la ricerca del nuovo pivot rimane centrale e prioritaria, ma è chiaro che la costruzione del gruppo sarà graduale e molto studiata, senza frenesia. Alcune situazioni sono già in ampia fase di valutazione, come quella di Marcus Keene, di Paulius Sorokas e di Anthony Beane che, in maniera differente, indirizzeranno la rotta del mercato biancorosso. I primi due sarebbero i desiderata del club biancorosso, con il capocannoniere dell’ultima LBA molto combattuto tra il restare profeta in patria ed il cogliere l’ultimo grande contratto della stagione, come raccontato qualche settimana fa, mentre il numero 9 biancorosso ha instaurato un legame talmente forte con Varese che l’accordo per prolungare un matrimonio ad oggi assolutamente proficuo sembra questione molto più semplice.

In mezzo il futuro di Beane che ad oggi è più lontano dalla Città Giardino che altro in un quadro poco congeniale alle qualità dell’esterno di Norman, come mostrato nella seconda parte di stagione, a maggior ragione dopo l’approdo ai piedi del Sacro Monte di Tomas Woldetensae, giocatore dalla versatilità allo stato puro.

Alessandro Burin

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