La Pallacanestro Varese, concluso il ritiro di Gressoney, continua a lavorare sul campo, alternandosi tra Campus ed Enerxenia Arena, in vista della prima uscita stagionale, in amichevole il 10 settembre alle ore 18:00 contro l’Olimpia Milano, nel Torneo Città di Cagliari.

Preparazione biancorossa che continua spedita sotto i dettami di coach Matt Brase che, in queste prime settimane di lavoro, ha già messo in maniera forte e decisa il suo imprinting nella metodologia di allenamento della nuova OJM 2022/2023, partendo da alcune caratteristiche centrali nel suo modo di allenare, nel suo metodo di forte stampo USA.

COMUNICAZIONE

Balza subito all’occhio di chiunque abbia assistito ad almeno un allenamento della squadra in Val D’Aosta (a Varese per ora è impossibile in quanto per scelta societaria le sedute di lavoro rimangono chiuse a stampa e pubblico), che il nuovo coach biancorosso sia uno a cui piace parlare molto. Spiega nel dettaglio ogni singolo movimento ai suoi giocatori, che si tratti di lavoro 1vs0, 5vs0 o 5vs5. Una comunicazione fatta di molti gesti, parole semplici e chiare, per inculcare senza troppi problemi il concetto di gioco nella mente dei giocatori. Un metodo comunicativo che va oltre la spiegazione tattica e che è fatto anche di risate, scherzi e tanti sorrisi, che rendono tutto l’ambiente di lavoro stimolante ed allo stesso tempo molto rilassato.

COINVOLGIMENTO TOTALE

Si lega direttamente al primo punto, la comunicazione. Il modo di fare, di interagire con la squadra, di approcciarsi al gruppo, porta coach Brase a creare un coinvolgimento totale del roster, a livello sia emotivo che tecnico-tattico. Nessuno viene escluso dagli esercizi, ogni giocatore, che siano anche i giovani aggreggati, viene fatto lavorare come papabile del prossimo starting five biancorosso. Una metodologia di lavoro nella quale lo stesso Brase si cala perfettamente, facendosi sempre trovare in mezzo al gruppo e mai distaccato da esso e che porta all’obbiettivo più volte sottolineato anche dal GM Arcieri: una sana competizione all’interno della squadra in ogni allenamento. Competizione che porta il roster a lavorare sempre con grande intensità e ritmo, qualità che dovranno essere alla base della nuova Pallacanestro Varese.

SVILUPPO INDIVIDUALE

Fin da subito si nota l’attenzione al dettaglio, al movimento, la ricerca spasmodica e continua della perfezione nel movimento e nella giocata. Un processo di attenzione continua al lavoro del singolo, da poter poi portare a servizio del gruppo in fase di gioco di squadra. Una metodologia di lavoro, quest’ultima, che va dal passaggio, al tiro, al movimento in pick’n’roll a quello in pick’n’pop, in pieno stile player development, fulcro centrale del nuovo corso.

LIBERTA’ DI ESPRESSIONE

Lasciata ad ogni giocatore con la possibilità di sperimentare, provare, ricercare un movimento o una soluzione diversa, cercando di rendere quest’ultima una fonte di sviluppo personale del giocatore e di conseguenza, di squadra. Emblematico in questo l’allenamento di Woldetensae nel tiro dai 9 metri, ricercato e continuo, sotto gli occhi attentissimi di coach Brase o la ricerca del tiro dalla media e lunga distanza di Owens, non certo al sua qualità peculiare, almeno a prima vista.

Alessandro Burin

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