Quarto posto in campionato, accesso ai playoff, vittoria in semifinale e successo in finale per entrare nella graduatoria ripescaggi (e sperare). La stagione 2021/22 del Città di Varese si chiude così, in trionfo, con le immagini di festa e di gioia capaci di cancellare anche i momenti più bui di una lunga annata trascorsa sempre nella parte alta della classifica del Girone A di Serie D.

In attesa di capire quale sarà il futuro biancorosso (Serie C? I tifosi la bramano) è però tempo di fare le doverose valutazioni sul cammino appena concluso. In altre parole: è il momento del pagellone di fine stagione. Dopo aver iniziamo ad analizzare il rendimento dei protagonisti sul rettangolo verde a cominciare dal reparto difensivo; ecco i voti e giudizi a portieri e difensori:

CENTROCAMPISTI

Donato Disabato 8.5 – Smaltiti i problemini fisici, il capitano biancorosso è tornato a guidare il centrocampo e la squadra con la solita autorevolezza. Il bilancio finale recita 26 presenze in campionato e tre reti, ma è l’eurogol di Casale a restare impresso nella memoria collettiva per bellezza e importanza. Sempre pronto ad assumersi le sue responsabilità, a caricarsi i compagni sulle spalle e a regalare giocate di livello assoluto con la sua immensa tecnica. Esemplare

Marco Pastore 8.5 – Un exploit devastante nella seconda fase del campionato lo ha portato a diventare titolare inamovibile di questa squadra nonché un autentico leader. I sette pesantissimi gol (in 37 presenze complessive) non rendono giustizia alla stagione disputata dal classe ’99 che ha saputo infiammare come pochi altri l’Ossola soprattutto nei momenti di difficoltà: grinta, coraggio e determinazione, qualità che non lasciano indifferente la tifoseria biancorossa. Non ha segnato nei playoff, è vero, ma la squadra è arrivata alla post-season grazie al suo numero 11. Determinante

Francesco Gazo 8 – Anima del Città di Varese. La sua storia personale della stagione appena archiviata riflette tutte quelle qualità che il Varese deve avere: coraggio, spirito, sacrificio, ambizione, determinazione… e l’elenco potrebbe proseguire all’infinito. Messo fuorigioco da un problem di salute a inizio stagione, il classe ’92 non ha mai smesso di sperare: con fatica e sudore si è rimesso a correre ed è tornato nel girone di ritorno per prendersi il suo posto in mezzo al campo. A volte, comprensibilmente, gli è mancata la condizione; mai il carisma per trascinare i compagni. Simbolo

Luca Piraccini 8 – Ha attraversato un paio di momenti di difficoltà a causa di un minutaggio estremamente elevato (qualche pausa in più gli sarebbe servita), ma con la sua tecnica e le sue indiscutibili qualità è sempre riuscito a dare quel qualcosa in più. Sono cinque i gol messi a referto in 32 presenze: con Porro (ad onor di cronaca a volte anche con Rossi) è stato arretrato a mezzala per rimpolpare il centrocampo e nelle due sfide playoff ha dato il meglio di sé risultando determinante soprattutto in fase di gestione. Prezioso

Francesco Cantatore 7.5 – Ecco un altro giocatore che ha saputo far innamorare la tifoseria biancorossa: il sorriso fuori dal campo si trasforma in ringhio aggressivo non appena mette piede sul rettangolo verde e, con un mastino del genere davanti, gli avversari partono già intimoriti. Ogni suo ingresso in campo (o, viceversa, al momento delle sostituzioni) è sempre stato accompagnato da applausi scrocianti dalle tribune, perché la gente di Varese vuole vedere proprio questo: un giocatore che sputa sangue e sudore per la maglia biancorossa. Qualche problemino fisico lo ha costretto ai box soprattutto nell’ultima parte di stagione, ma nelle 33 presenze finali si registrano due gol tra cui quello fondamentale al 90′ per l’1-0 sul Vado che ha fatto esplodere l’Ossola blindando i playoff. Trascinatore

Andrea D’Orazio 7 – Campionato stroncato sul più bello dal crociato che fa crack: lo score stagionale del centrale classe ’97 fortemente voluto da Ezio Rossi termina a 26 presenze e due gol. Rude e irruente, magari non bello da vedere, ma dannatamente efficace; al netto di qualche giro a vuoto, ha sempre dato il suo contributo garantendo fisicità e centimetri anche nelle situazioni da gioco fermo. Combattente

Leonardo Baggio ng – A differenza del fratello, una lunga serie di infortuni ne hanno compromesso il rendimento e i sette spezzoni di match giocati non sono sufficienti a darne una valutazione completa. Le qualità sembrano esserci, il retaggio non mente, ma dovrà dimostrarlo nelle prossime stagione. Misterioso

ATTACCANTI

Kenneth Obinna Mamah 8 – Forse ha “rallentato” nel girone di ritorno, ma il classe ’98 si è confermato un elemento imprescindibile nello scacchiere biancorosso sia per Ezio Rossi sia per Gianluca Porro: 14 reti (capocannoniere della squadra) in 32 presenze e, pur senza gol, importantissimo anche nei playoff. Un problemino fisico lo ha tenuto fuori per qualche partita, altrimenti il bottino stagionale poteva essere ben più rotondo, ma ciò non cambia la sostanza: Mamah è stato la sorpresa più bella del campionato del Città di Varese e dovrà essere un elemento da cui ripartire. Dirompente

Elios Minaj 7.5 – Chiaramente il voto è viziato dall’exploit dei playoff che, a conti fatti, è risultato determinante. Il classe ’01 è stato il giocatore che forse più di tutti ha beneficiato della cura Porro: il tecnico lo ha trasformato in un leone in gabbia che ha scatenato nelle ultime quattro partite (tre gol tra cui i due pesantissimi valsi le vittorie su Casale e Sanremese nei playoff). Abbiamo sempre elogiato le sue qualità: se a queste riuscisse ad abbinare anche la grinta dimostrata nelle ultime sfide (e il cinisimo davanti alla porta) potrebbe diventare davvero un giocatore super. Rivelazione

Roberto Cappai 6 – Stagione inevitabilmente condizionata da una lunghissima serie di infortuni. Questo, di conseguenza, non gli ha permesso di dare il contributo che i tifosi si aspettavano: un solo gol (su rigore a Gozzano) in una quindicina di presenze (la maggior parte da subentrato), che stona con il rendimento dello scorso anno al Carbonia quando l’attaccante classe ’89 aveva chiuso al secondo posto della classifica marcatori del Girone G con 19 reti. Gli è mancata sia la condizione sia la continuità. Imballato

Luca Di Renzo 6– Il centravanti classe ’90 arrivava a Varese portando con sé parecchie aspettative (dopo i dieci gol segnati lo scorso anno al Latina) e, inevitabilmente, le cinque firme in 34 presenze (mai utilizzato ai playoff) non possono essere ritenute sufficienti in una piazza come Varese. A sua discolpa, comunque, il modo di giocare lo ha portato a sacrificarsi per la squadra in ogni zona del campo, trovandosi spesso a dover difendere il pallone spalle alla porta sulla linea mediana. L’impegno non gli è mancato, i gol sì; i tifosi si aspettavano di più, ma la bocciatura sarebbe ingenerosa. Sacrificato

Matteo Carraro

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