Che il Città di Varese abbia tradito le aspettative dei tifosi (ma non solo) è un dato di fatto e non c’è quasi bisogno di ribadirlo. Il quindicesimo posto con appena 16 punti frutto di 20 gol fatti e 31 al passivo (la peggior difesa) collocano i biancorossi in piena zona playout e l’obiettivo stagionale è pertanto stato rimodulato dal lottare per vincere il campionato al lottare per la mantenere la categoria.
Al giro di boa di una stagione fin qui deludente e “arricchita” (si fa per dire) da politiche societarie che hanno portato ad un radicale rivoluzionamento della rosa (in meglio o in peggio lo dirà il girone di ritorno) è comunque tempo di bilanci e non può mancare il classico Pagellone. Continuiamo quest’oggi con centrocampisti e attaccanti, per chiudere domani con staff e dirigenza.
CENTROCAMPISTI
Francesco Gazo – 7.5
Che sia mancato in mezzo al campo non è una supposizione, è un dato di fatto. Con Gazo in campo il Varese ha vinto all’esordio contro l’Alcione e al suo rientro dall’infortunio a Desenzano: nel mezzo tre sconfitte e tre pareggi. Nel trittico di ko contro Arconatese, Villa Valle e Sona è stato uno dei pochi a non sfigurare e, dopo la squalifica contro il Ponte San Pietro (rimediata a Brusaporto), di ritorno da titolare sono arrivate le vittorie con Caronnese e Folgore Caratese. Nelle 11 presenze di Gazo il Varese (contando anche la Coppa Italia nei 90′) vanta sei vittorie, due pareggi e tre sconfitte; senza di lui sei sconfitte e tre pareggi in nove incontri. C’è bisogno di aggiungere altro? Leader
Donato Disabato – 6.5
Parlare con qualsiasi tifoso di Donato Disabato farebbe aprire interminabili discussioni di ore ed ore. Perché? Perché Disabato è semplicemente il capitano di Varese, quello che all’inizio dell’avventura in Serie D era stato presentato come l’uomo simbolo, colui che il primo anno si ridusse l’ingaggio durante i mesi di infortunio, colui che meglio di chiunque altro identificava lo spirito biancorosso. E, invece, il 15 novembre, mentre la Varese sportiva presenziava (usando le parole di Stefano Amirante) alla “passerella per il presidente Mattarella” il Città di Varese decideva di tagliar fuori dal progetto proprio Donato Disabato. Il centrocampista classe ’90, già declassato dal ruolo di capitano qualche giornata prima, ha pagato un presunto scarso rendimento: ironico, visto che in quel momento l’ultima vittoria biancorossa fosse stata firmata proprio da una sua rete. Di sicuro da uno come lui ci si aspetta sempre il massimo, ma la conseguente ira dei tifosi fa ben capire quanto Disabato fosse per Varese ben più che un semplice giocatore; la società ha però ritenuto che la mancanza di risultati dipendesse in larga parte dal suo rendimento e, per dare la scossa alla squadra (c’è stata?) si è optato per questa decisione al fine di risolvere i “problemi”. Capro Espiatorio
Bryan Mecca – 6.5
Il suo gol all’esordio all’ultimo minuto contro la Caronnese ha fatto esplodere l’Ossola come mai accaduto quest’anno. Sempre da titolare aveva poi contribuito, seppur in partite non esaltanti, alla vittoria in Coppa contro il Franciacorta (assist per Cappai) e alla rimonta sulla Folgore Caratese; con una rosa ridotta all’osso ha di fatto predicato nel deserto contro Franciacorta e Lumezzane. Nelle ultime due stagioni ha fatto vedere di cosa è capace e in queste prime cinque uscite ha lasciato intravedere solo qualche sprazzo; per farlo rendere al meglio bisogna metterlo nelle migliori condizioni possibili. Il Varese ci riuscirà?. Salvifico
Luca Piraccini – 6.5
Se Disabato e Mapelli sono stati tagliati fuori dal progetto tecnico senza mezzi termini, il trequartista classe ’87 è stato “accompagnato” alla porta (direzione Caronnese) visto che con gli arrivi di Mecca, Rossini e (in un secondo momento) di Candido sarebbe stato chiuso. Sicuramente le 35 primavere alle spalle iniziavano a farsi sentire e (anche lo scorso anno) in qualche partita è sembrato in debito d’ossigeno; va però anche detto che, se ben dosato, Piraccini può offrire una tecnica rara in categoria e sulla trequarti rappresentava un valore aggiunto non indifferente. Lo testimoniano i tre gol messi a referto (tra cui lo splendido colpo di testa contro la Varesina valso il passaggio del turno in Coppa Italia) e le tante giocate di livello offerte al pubblico; non stupisce, dunque, la standing ovation riservatagli dai tifosi dell’Ossola alla prima partita da avversario. Garanzia
Riccardo Rossini – 6
Quattro partite giocate dal suo arrivo (tre in campionato e una in coppa) e tre vittorie: l’unica volta in cui, per quanto a De Paola sia piaciuto, ha rischiato qualcosina in più è arrivata una sconfitta per il Varese. Le sue qualità sono ben note a tutti ma, visto il momento, deve solo badare al sodo (come ha fatto, senza eccedere). Detto questo, basta solo la sua presenza in area a spaventare le difese avversarie e le doti aree del trequartista classe ’93 si sono viste eccome negli istanti finali del derby contro la Caronnese con quella sponda che ha portato al gol di Mecca. Pragmatico
Andrea Malinverno – 5.5
Su di lui pesa l’etichetta (non indifferente) dell’essere sulla carta il vice-Disabato: sostituire il classe ’90 è compito arduo e il giovane 2002 sembra averne risentito. Il primo impatto con il mondo biancorosso non è certo stato da incorniciare visto che sulla sconfitta per 4-3 contro la Virtus CiseranoBergamo pesano quelle punizioni laterali mal messe in mezzo che avrebbero potuto portare al pareggio. Sono poi seguiti scampoli di gioco fino alla chance da titolare contro il Breno parzialmente sfruttata con il corner che ha portato al momentaneo 2-1 di Mapelli; titolare in Coppa contro la Varesina, un infortunio lo ha rallentato e né contro il Brusaporto né contro il Lumezzane è riuscito ad incidere. Secondo De Paola ha un grandissimo potenziale che deve imparare a sfruttare. Inespresso
Jonathan Bigini – 5
Schierato in campo per far fronte alle esigenze di una coperta cortissima (nessuna presenza con Gianluca Porro), il classe ’03 non è mai riuscito realmente ad impressionare risultando spesso fuori posizione, timido nelle giocate e fuori tempo negli interventi. Chiaramente entrare in un reparto in difficoltà non è mai facile, a maggior ragione in una situazione del genere, ma da lui ci si aspettava di più. Insicuro
Gianluca Piccoli – 5
Senza mezzi termini (seppur anche per colpa della sfortuna) è il giocatore che è mancato al Varese. Un profilo del genere, forte delle tante esperienze in Serie C, doveva essere la chiave di volta della squadra. Invece, un infortunio lo ha costretto debuttare per una mezzoretta solo il 13 novembre (nella sconfitta interna contro il Sona), quando ormai la stagione era compromessa; ritrovarsi ad assumersi le responsabilità del centrocampo (senza Disabato, messo fuori rosa proprio in quella settimana) dopo mesi ai box non è facile per nessuno, e il centrocampista ha pagato dazio. Prestazioni opache e condite da cartellini gialli (quattro in campionato e una in Coppa nelle sue otto presenze) non ha permesso ai tifosi del Varese di conoscere il vero Piccoli, ragion per cui ci si aspettano da lui importanti risposte nel girone di ritorno. Bloccato
Roberto Candido – NG
Uno degli ultimi due colpi del mercato invernale: le qualità del trequartista classe ’93 sono ben note a tutti, così come lo sono le sue condizioni fisiche. L’infortunio alla caviglia sembrerebbe essere alle spalle, ma Candido non è fin qui mai sceso in campo con la maglia del Casale e la sua tenuta sarà da monitorare giorno dopo giorno prima di rischiarlo dal primo minuto. L’augurio è di vederlo presto sulla trequarti biancorossa e, in tal caso, potrebbe rivelarsi un colpaccio. Speranza
Valerio Pinto – NG
13′ contro l’Arconatese prima di prendersi un sacrosanto cartellino rosso, 9′ nel derby di Coppa Italia contro la Varesina e mezz’oretta contro il Sona. La parentesi biancorossa del trequartista napoletano classe ’03 si apre e si chiude qui: il primo rinforzo dell’era De Paola si è rivelato un flop soprattutto (anche qui) nella gestione comunicativa visto che è stato annunciato per poi esser lasciato nel dimenticatoio. Il tecnico voleva in rosa profili più aggressivi (e Pinto di grinta ne ha dimostrata, troppa, fin da subito), ma va anche detto che la società non gli ha mai dato il tempo di integrarsi. Tagliato
ATTACCANTI
Carlo Emanuele Ferrario – 6.5
Doveva essere la punta di diamante di una squadra costruita per vincere e le prime partite avevano lasciato ben sperare in virtù dei movimenti da attaccante vero e di quel fiuto da gol che a volte era mancato negli anni passati. Sette centri nelle prime dieci giornate, poi qualcosa si è rotto e il momento chiave è senza dubbio stato nel match contro il Villa Valle: quel rigore deviato dal portiere sulla traversa (il primo penalty sbagliato da almeno cinque anni a questa parte) pesa ancora come un macigno sulle sue spalle visto che avrebbe potuto regalare al Varese un meritato pareggio in quella che è forse stata la miglior prestazione dell’era De Paola. Da lì ha faticato davvero tanto sia nel contribuire al gioco di squadra sia a rendersi pericoloso sotto porta; il voto, pertanto, è una media tra l’eccellente inizio e le ultime settimane in declino, ricordando che in carriera ha sempre segnato e che con una squadra costruita (e gestita) meglio può fare la differenza. Ferrari (senza motore)
Marco Pastore – 6
Senza ombra di dubbio il talento più puro di questa squadra. A inizio stagione ha forse peccato di sufficienza, specchiandosi troppo su sé stesso e il primo impatto con mister De Paola non è certo stato positivo. Poi, dopo il trittico da incubo (Arconatese, Villa Valle e Sona), il tecnico è tornato a dargli fiducia piena e a credere in lui: la rete del momentaneo 1-1 nel derby contro la Caronnese sembrava aver svoltato la sua stagione e la settimana dopo il suo gol è valso un’importantissima vittoria. Poi il già ben noto blackout delle ultime due sfide dovuto ad una rosa cortissima e falcidiata da infortuni e influenze; la pausa è arrivata nel momento opportuno per ricaricare le pile, anche perché è palese che questa squadra (ad oggi) dipenda dai suoi spunti e se non accende la luce lui è davvero dura. Faro
Riccardo Scarpa – 6
Ci ha messo un po’ a cominciare a far intravedere il suo potenziale ma, soprattutto nelle ultime partite (Lumezzane a parte), non appena il pallone capitava dalle sue parti si aveva la sensazione che potesse nascere qualcosa di interessante. Corsa e dribbling le sue armi; adesso bisogna migliorare a livello di freddezza davanti davanti alla porta. Se trovasse continuità di rendimento, si potrebbe dire che l’esterno tanto cercato da De Paola era in casa. Futuribile
Roberto Cappai – 5.5
La sua riconferma era stata voluta soprattutto da mister Porro ma, così come l’anno scorso, ha faticato non poco a trovare la via del gol e, a conti fatti, il suo bilancio a Varese non può essere considerato sufficiente. Negli ultimi tempi, tuttavia, sembrava aver trovato un minimo di confidenza con la via del gol (a nulla è valso il timbro contro il Sona, ben più incisivo quello contro il Franciacorta in coppa), ma la società ha optato per un suo addio. Peccato, anche perché il feeling instaurato con i tifosi era ottimo e come vice-Ferrario poteva tornare davvero utile; a proposito, con il suo addio là davanti manca un vero e proprio vice. Rimpianto
Riccardo Goffi – 5
Arrivato dall’Inter come potenziale crack, il classe ’02 non è mai riuscito a regalare giocate o anche solo sprazzi che potessero valergli la riconferma (se non forse all’esordio da titolare contro la Real Calepina). La bocciatura definitiva è arrivata dopo la sconfitta interna contro il Franciacorta, con quel non detto (“Qualcuno là davanti deve andarsene“) di De Paola, ma evidentemente riferito a lui. Deludente
Alessandro Salami – NG
Ultimissimo rinforzo della finestra invernale. Mister De Paola chiedeva un esterno offensivo fin dal primo giorno in panchina e la commissione mercato ha valutato attentamente le mosse da fare (ricevendo anche qualche no), per poi virare sul classe ’01 del Borgosesia che in maglia granata ha collezionato fin qui dieci presenze (di cui una da titolare) segnando un gol. L’augurio è che in biancorosso possa esplodere e regalare parecchie gioie ai tifosi. Azzardo
Matteo Carraro