Stagione a libri ormai da un pezzo e valutazioni a freddo sul 2021/22 biancoblu. Tra i giocatori impiegati, voto scansato da Giulio Mangano (due volte tra i pali con sconfitte in regular season a Lecco e Crema), Manuel Lombardoni (4 camei post infortunio per 65’ complessivi), e Tommaso Giardino (in campo nei 15’ finali all’andata contro la Pro Sesto). Per convenzione, esterni rubricati a difensori.                 

STAFF

Allenatore: Massimo Sala  8: “Equilibrio, ordine e disciplina”. Oppure, “Lavoro, poche parole e nessun alibi”. Insomma, con il duplex Sala/Le Noci le menate stanno a zero. Un punto a partita nella gestione precedente, 1.78 nel finale di stagione. Poco da aggiungere. Se non che nei playoff riesce a fare più strada del mentore Javorcic. Discreta medaglia da mettersi al bavero. Ricostituente

Allenatore: Luca Prina  5: Nel metaverso priniano ce ne sono sempre “5 da mettersi alle spalle“. In realtà il gruppo vale molto di più e il concetto (magari anche legittimo), finisce col diventare un mantra al contrario. Da una parte gli alibi Lombardoni e Vezzoni, dall’altra la volontà non sempre coerente di cambiare un metodo di lavoro (prima ancora che un piano strategico), che aveva sempre funzionato. E infatti la squadra fatica a capire. E peggio ancora ad adeguarsi. Malinteso

Direttore Sportivo: Sandro Turotti  8: Dagli amici mi guardi Dio che…Toppa l’allenatore. E non è certo un dettaglio. Ma la rosa è pound for pound la migliore della sua gestione. Almeno stando al budget nella sua disponibilità. Per tutti, Caprile, Pierozzi, Vezzoni e Piu. Quattro finiti allo “Speroni” solo perché c’è un Direttore di capacità non comuni. A complicare l’annata un cambio di proprietà con l’elastico che avrebbe mandato ai pazzi (più o meno) chiunque. Ma non il Biellese. Intramontabile

Portieri

Elia Caprile  8: Salta solo Lecco (per discutibilissima scelta) e Crema (per squalifica). Alla fine fanno 36 presenze più 2 tra campionato e playoff, 41 reti subite, 12 clean sheet (4 consecutivi tra 32^ e 35^), 385’ di porta serrata tra 31^ e 36^. Al “Druso” il benchmark stagionale, contro Monachello del Mantova la parata icona della salvezza. Turotti lo pesca dal sommerso della Premier. Tirandolo a lucido per un futuro prossimo difficilmente sotto la B. Catarifrangente

Difensori

Niccolò Pierozzi  8: No contest come migliore esterno del girone. Forse, dell’intera Serie C. Per via di quella fungibilità destra/sinistra solo esplorata da Prina e cavalcata da Sala. Anche in virtù dell’infortunio di Pizzul che gli libera la corsia mancina. Due sole gare mancate (Seregno dopo l’espulsione con il Renate e SudTirol), unicamente a Legnago non gioca dal 1’, 24 match disputati per intero, 8 reti da 14 punti e 4 assist da 3. Cioè, direttamente responsabile del 38% dei punti tigrotti. Tornerà a Firenze. Ma il suo talento è destinato quantomeno alla cadetteria. Lisergico     

Andrea Boffelli  7: Nella prima fase di stagione si alterna al centro con Saporetti. Nel dilemma MoSaBo o MoBoSa che non aiuta gruppo e singoli. Il ritorno al vecchio spartito (squadra accorciata e poco campo alle spalle), lo esalta. Sul terreno nel 90.5% di campionato e playoff (3.260’) con 37 presenze di cui 35 per intero. Più il maldestro (suo malgrado) Boffelli Gate di Salò in Coppa. Per il sarnicense un altro anno di contratto e un ruolo nodale nella Pro Patria che verrà. Polarizzato

Riccardo Colombo  7: Farewell Tour del fagnanese da riprogrammare? Sala lo mette in campo al “Rocco” pensando all’ultimo ballo ma il capitano potrebbe avere altri piani per il futuro. Ergo, la pensione può attendere. Il primo dicembre scavallerà gli anta. Nelle more, 22 presenze (8 da titolare), con 774’ giocati e un assist a Legnago. Ma il suo apporto non va certo letto in esclusiva chiave statistica. Icona

Moris Sportelli  6/7: Poker Face prossima alla sfinge. Con lui titolare (19 partite), 7 vittorie, 10 pareggi e sconfitte solo a Salò e Trieste nei playoff. Roba da 1.63 punti a partita. E da pensarci bene prima di tenerlo in panca. Firma sull’eliminazione del Lecco tutt’altro che incidentale. Atarassico

Stefano Molinari  6,5: A volte è solo una questione di serendipità. Una sua svirgolata mancina produce il pari del Legnago allo “Speroni”. E l’esonero di Prina. Come dire che andrebbe in qualche modo ringraziato. Veste i panni (larghissimi) di Gatti. A destra tiene botta. A sinistra meno. Ma nella sgasata di marzo c’è anche il suo autografo. Un gol con la Giana, un assist con la Pergolettese, 30 presenze (tutte dal 1’) e lo stop di Salò che gli grassa i playoff. Induttivo

Luca Pizzul  6,5: Nell’architettura turottiana sarebbe il backup di Vezzoni. Le magagne fisiche del coscoino gli regalano un posto in prima fila. Che il mulo gestisce alla sua maniera mancando raramente lo standard di prestazione. Alla cassa fanno 25 presenze (18 da titolare) con il gol della staffa a Lecco nei playoff. Ma solo 117’ dopo il 13 febbraio causa frattura alla mano rimediata a Verona. Attillato

Lorenzo Saporetti  6,5: Per il forlivese tocca il di cui sopra di Boffelli. La prove tecniche autunnali gli garbano il giusto. Alla lunga il suo mestiere sul centro/sinistra ne fa una pedina poco surrogabile. In soldoni, 27 presenze (solo a Mantova non dal fischio di inizio), 5 giornate lisciate per infortunio, 2 per squalifica, 6 panchine, un sigillo at the buzzer a Sesto. Contratto in scadenza. Ma uno così (pochi dubbi), potrebbe ancora fare comodo. Radicale

Stefano Vaghi  6,5: Fino al 23 gennaio gioca 7’ con 4 presenze. Da lì alla fine ne mette insieme 10 con 3 da titolare per complessivi 476’. Con tanto di chilometrica assistenza a sua insaputa (beneficiario Pierozzi), contro la Virtus Verona. Vaga sensazione che avrebbe meritato più spazio. Rateizzato

Franco Vezzoni  6,5: Chiarissima media ponderata tra il senza voto delle prime 26 (17 obiettate per infortunio e una sola da titolare) e il rutilante finale con il playoff di Lecco come personale zenit tecnico. Il principale rimpianto di Prina mette a bilancio 20 presenze per 927’ (8 in distinta di partenza). Il meglio per la squadra a piede invertito, il meglio per sé (forse), al contrario. Levante

Giovanni Castiglioni

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