Umore nero in casa Città di Varese. I biancorossi sono rientrati negli spogliatoi del “Franco Ossola” a testa bassa, infuriati e delusi, dopo la terza sconfitta consecutiva: ad un Derthona non eccezionale è bastata l’inzuccata di Filip per piegare la resistenza varesina.

Delusione e arrabbiatura ben presente anche sul volto di Ezio Rossi che si presenta ai microfoni dicendo: “Non riusciamo a far gol, stiamo attraversando un momentaccio in cui facciamo fatica a renderci pericolosi e capiamo la reazione del pubblico. Oggi è stata una partita giocata sul filo del rasoio, un match di nervi che doveva finire 0-0, al netto delle tre occasioni sbagliate da noi e dal loro gol sbagliato. E invece abbiamo preso gol proprio su una situazione sulla quale ci eravamo preparati tutta la settimana”.

Il riferimento di mister Rossi va inevitabilmente agli inserimenti delle mezzali tortonesi (Manasiev e Filip) che per tutto l’anno hanno fatto le fortune dei bianconeri. E, non a caso, il gol di Filip è arrivato proprio da un inserimento per vie centrali su cross dalla sinistra. “Abbiamo commesso due errori spiega Rossi lasciando troppo spazio a Saccà su quel tiro-cross che Gueye non ha spinto in rete e poi, ovviamente, sul gol. Ed è proprio questo che mi fa imbestialire perché quello era l’unico modo in cui ci potevano far gol e l’errore è stato pagato a caro prezzo, come sempre ci succede in questa fase”.

Match deciso da un episodio esattamente come all’andata (allora era stato il rigore di Manasiev), ma così come a Tortona la sfida ha visto un discreto equilibrio che il Varese non è riuscito a rompere. “Sapevamo di affrontare una squadra fisica – conferma Rossi – e molto forte. Non è stata una bella partita perché le due squadre hanno lavorato per non far giocare l’altra. Paghiamo a caro prezzo le occasioni sbagliate a tu per tu con i portiere”.

A questo si aggiunge anche l’infortunio di D’Orazio, uscito in barella e trasportato in ospedale all’intervallo: “Bisogna aspettare gli accertamenti – spiega Rossi – ma è il ginocchio che si era già operato per il crociato. Ha sentito un rumore ben poco rassicurante e non mi aspetto nulla di buono”.

E adesso? Il Varese ha il morale a terra, Rossi stesso lo ha ammesso, e il duro confronto con la curva aggiunge ulteriore pressione ad un gruppo che sembra aver perso la tranquillità di un paio di mesi fa. “Siamo a terra – chiude Rossi – ma a questi ragazzi non si può rimproverare la mancanza di volontà. La volontà c’è, ma dobbiamo rimboccarci le maniche, lavorare e non parlare”.

Matteo Carraro

1 commento

  1. Leggo qua e là commenti che non condivido. Giocatori scarsi, inadeguati alla categoria, indegni, ecc…Allenatore che non sa fare giocare la squadra e scarso pure lui. Io penso che a volte bisogna riconoscere che qualcun’altro gioca meglio, è più forte e magari ha un po’ più di fortuna. Certo qualche partita non all’altezza c’è stata e ci sarà ma io sarei già contento se anche il prossimo anno ci sarà qualcuno che “butterà” qualche centinaio di migliaia di euro (5 o 6 ?) per fare un campionato. Non condivo neanche il fatto di ricostruire nuovamente una squadra, come qualcuno vorrebbe, ripartire ogni volta da zero non aiuta. Questa squadra con due punte valide e i nuovi under che necessariamente andranno rimpiazzati per limiti di età è sicuramente all’altezza per poter vincere. Del resto togliamo al Novara la punta da oltre 20 gol e poi vediamo, ammesso che riescano ad arrivare alla fine in testa.
    Un saluto a tutti i veri tifosi biancorossi.

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