Ora si vede chi veramente al Varese ci crede!“. Il messaggio affisso davanti al “Franco Ossola” da parte della curva biancorossa non lascia alcun dubbio di sorta in merito all’interpretazione: i tifosi vogliono la Serie C e si chiedono se anche le parti in gioco ci credano realmente. In altre parole, il Città di Varese e la città di Varese vogliono il professionismo?

Il riferimento, neanche troppo velato, va ovviamente all’incontro che c’è stato in giornata tra il Sindaco Davide Galimberti, l’Assessore allo Sport Stefano Malerba e i vertici della società biancorossa Stefano Amirante e Stefano Pertile.

Una partita a poker giocata sul tavolo di Palazzo Estense: sul piatto, scontato, c’è la Serie C. Le due parti, da buoni giocatori, hanno calato le proprie carte studiando le relative reazioni. Da un lato il Città di Varese ha manifestato la precisa volontà di procedere con le pratiche per il ripescaggio: Amirante, oltre a delineare chiaramente i costi (non 720mila euro, ma oltre un milione tra i 300mila euro a fondo perduto, la fideiussione da 300mila euro, l’iscrizione da 350mila euro e i 120mila euro di prima affiliazione), ha dichiarato senza troppi giri di parole che la società biancorossa è pronta a farsi carico di tale investimento. Non dei costi di ristrutturazione dell’Ossola.

Su questo aspetto, però, sarebbe il Comune (che già da giorni sta verificando gli effettivi interventi da compiere) ad assumere la delibera di giunta per procedere ai lavori, solo a patto che il Città di Varese formalizzi per iscritto la volontà di procedere al ripescaggio in Serie C. Galimberti, comunque, è stato ben attento a sottolineare come il Comune di Varese sia pronto a dare il totale appoggio alla candidatura del Città di Varese.

Dall’altra parte, tuttavia, il Primo Cittadino ha chiesto che la società biancorossa dia una garanzia economica in caso di mancato ripescaggio, aspetto su cui Amirante non è invece sembrato favorevole (visti i costi di cui sopra). Cifra, quest’ultima, ancora da stabilire con precisione, considerando che i lavori dovrebbero costare qualche decina di migliaia di euro. Tempistiche? La deadline stabilita dalla Federazione è prevista per il 19 luglio: se il Varese, come lasciato intendere da Amirante, formalizzerà per iscritto la richiesta già da domani e il Comune deliberasse immediatamente il via ai lavori, si avrà poco più di un mese di tempo per ultimare la ristrutturazione dell’Ossola (da valutare in tal senso la sottile, ma cruciale, differenza che intercorre tra “impegno a portare a termine i lavori entro il 19 luglio ” e “fine lavori“).

Al netto di tutti i discorsi di cui sopra, c’è una reale possibilità di ripescaggio? Tradotto: dalla Serie C si libererebbero degli slot? La possibilità c’è, ed è davvero concreta. Nella giornata di ieri, l’ex biancorosso Mauro Milanese ha lanciato il grido d’allarme relativo alla sua Triestina e il rischio fallimento degli alabardati è dietro l’angolo. Imolese, Teramo e Messina non stanno certo vivendo un momento migliore e, inoltre, c’è anche da valutare la questione Vicenza: i veneti, appena retrocessi dalla Serie B, stanno monitorando la situazione della Reggina per, in caso di fallimento dei calabresi, avanzare la propria candidatura al ripescaggio nella categoria cadetta. Qualora in Serie C si liberassero effettivamente cinque posti, quali possibilità avrebbe il Città di Varese?

Di per sé le chance non mancherebbero. Tenendo a mente la graduatoria playoff (escludendo Cavese e Sambenedettese che per regolamento non potranno chiedere il ripescaggio), il Lentigione sembra essersi defilato dalla corsa (il DS Alberto Biagini ha lasciato aperta la porta solo in caso di rinuncia da parte di uno dei nove club vincitori della Serie D), il Poggibonsi è già orientato alla prossima stagione in Serie D (per parola del confermatissimo tecnico Stefano Calderini), l’Union Clodiense Chioggia non sembrerebbe intenzionata a farsi carico dell’esborso economico necessario, mentre Francavilla e Casatese dovrebbero aver già rinunciato non avendo un impianto a norma per la Serie C. L’unico punto di domanda è quello relativo alla vincitrice dei playoff del Girone G tra Afragolese e Torres (in campo questa sera) con i sardi che, potenzialmente, avrebbero le carte in regola per sognare.

Di conseguenza il Varese potrebbe trovarsi o in prima o in seconda posizione nella graduatoria di Serie D e, considerando che la graduatoria di Serie C ha la precedenza (Seregno, Fermana, Grosseto e Vibonese sperano), con almeno due (con i biancorossi primi in graduatoria) o quattro (con il Varese secondo) rinunce dalla categoria sopra il gioco sarebbe fatto.

Il 22 giugno si scoprirà effettivamente quanti slot saranno disponibili, ma già da domani il Varese dovrebbe certificare al Comune il suo impegno. A questo punto il Comune dovrebbe iniziare i lavori (trovando l’accordo con i biancorossi sulla garanzia economica) al “Franco Ossola” e la palla passerebbe infine alla Federazione. La partita a poker è appena cominciata. La certezza è una sola: i tifosi vogliono che il piatto in gioco, la Serie C, diventi presto proprietà del Città di Varese e della città di Varese.

Matteo Carraro

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