Si dice che la speranza sia l’ultima a morire, e il Città di Varese mai come questa volta si augura che la fiammella del sogno chiamato Serie C continui a brillare. Una speranza, per l’appunto, minima e quasi evanescente. Sembra passato un secolo dal trionfo a Sanremo (poco più di un mese fa), eppure considerando tutto ciò che c’è stato in mezzo (o non c’è stato, a seconda dei punti di vista) la percezione temporale dal 29 maggio ad oggi, 4 luglio, risulta falsata. Nell’ordine: le speculazioni sulla graduatoria ripescaggi, le indiscrezioni sui possibili fallimenti in Serie C, il presunto immobilismo sul mercato, la querelle stadio con il Comune relativa ai lavori del “Franco Ossola” e, infine, la sentenza della Covisoc.

Tirando le somme, la Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche ha respinto le domande d’iscrizione di Teramo e Campobasso abbassando a 58 la quota di iscritte in Serie C (in attesa di ricorsi e verdetto del Consiglio Federale atteso per venerdì 8 luglio). Ciò significa che ci sarebbero due slot disponibili che sarebbero presi da Fermana e Torres… forse. Se la prima casella non riguarda minimamente il Varese (se non sarà la Fermana sarà un’altra delle retrocesse dalla Serie C), il discorso relativo ai sardi è ben più accattivante per i biancorossi. La Torres, infatti, a differenza delle altre società che precedono il Varese, ha sempre manifestato l’interesse a procedere con l’iter burocratico per il ripescaggio: dalle parti della Sardegna si respira ottimismo, eppure è una corsa contro il tempo per mettere a norma lo stadio entro la deadline del 19 luglio.

Aspetto che, paradossalmente, potrebbe addirittura essere superfluo. Se, come sembra, il Teramo appare spacciato (per la gioia della Fermana), il Campobasso ha già fatto sapere di aver pronto il ricorso da presentare pubblicando una nota sui propri social: “La Co.Vi.So.C. ha dato parere negativo alla domanda di iscrizione al Campionato presentata da S.S. Città di Campobasso s.r.l. Il club, consapevole della bontà delle operazioni effettuate, ha già conferito mandato allo studio DCF Sport Legal per assisterla e dimostrare la correttezza di tutto quanto adempiuto“.

Va da sé che, tornando al Varese, si capisce il perché di una speranza così flebile. Inoltre, aspetto da non tralasciare, la speranza implicherebbe di aspettare almeno il 19 luglio per conoscere il proprio destino; troppo per una società che, in caso di permanenza in Serie D, è chiamata (senza scuse o troppi giri di parole) a vincere. Il finale di stagione in crescendo ha creato inevitabilmente aspettative e, soprattutto, ha testimoniato la bontà della squadra costruita nella passata stagione.

Proprio per questo motivo la società sta lavorando in primis ai rinnovi dello zoccolo duro dell’anno scorso. I vari Mapelli, Disabato, Gazo e Pastore non sono semplici giocatori, ma sono soprattutto simboli del Città di Varese, e come loro tanti altri biancorossi hanno dimostrato di poter stare in questa squadra (Trombini, Monticone, Parpinel, Marcaletti, Cantatore, Minaj solo per fare dei nomi). Sicuramente il loro valore di mercato è aumentato e non mancano le richieste (vedi Mamah); si potrebbe, ad esempio, rivoluzionare il reparto offensivo che ha deluso a livello realizzativo (Di Renzo sembra essere corteggiato dal Derthona), ma non sono da escludere anche qui delle riconferme (in pochi, la scorsa estate, avrebbero puntato su Mamah e il nigeriano classe ’98 ha ripagato la fiducia con 14 gol).

Ciò che potrebbe fare la differenza è proprio la piazza. Un Varese che vince è un Varese che piace ed è un Varese che vola supportato da una delle tifoserie più calde della categoria. A quanto sembra, per alcuni l’accordo sul rinnovo è già arrivato con un semplice contatto telefonico; saranno poi le firme delle prossime settimane a certificarlo nero su bianco. Riconfermare la base, di cui mister Gianluca Porro dovrebbe continuare ad essere il leader, sarà il primo passo per costruire poi una squadra in grado di dominare la Serie D. O, se la speranza è davvero l’ultima a morire, di ben figurare in Serie C.

Matteo Carraro

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