Leonardo Piran e Paolo Pisan, rispettivamente centrocampista e difensore entrambi classe 2003, da questa stagione vestono la maglia neroverde della Castellanzese. Sia Leonardo Piran che Paolo Pisan compiono la trafila prevalentemente nel settore giovanile della Pro Patria (per Piran anche un anno nel Varese e per Pisan due in Atalanta); per entrambi il 2021/22 ha significato salto nel “calcio dei grandi” con la Castellanzese in Serie D.

Da questa stagione hai inziato a vestire neroverde, come ti trovi in Castellanzese e cosa ti ha spinto ad accettare la chiamata della società durante il mercato estivo?
Piran
: “Quest’estate è arrivata la chiamata del Direttore e non ho esitato un solo istante, perché mi ha convinto subito con le sue parole. A Castellanza ho trovato un ambiente fantastico, con compagni che mi hanno accolto subito bene”.
Pisan: “Fin da subito sono stato contento; il Direttore mi ha fatto una buonissima impressione e mi ha convinto a fare questa scelta, avevo altre alternative ma sono felice della scelta fatta”.

Cosa ne pensi di questa stagione e della rosa neroverde? Dopo una prima parte decisamente complicata c’è stata un’inversione di marcia. A livello di spogliatoio è cambiato qualcosa?
Piran
: “Direi che a livello di spogliatoio non è cambiato praticamente nulla, ma c’è stato un cambiamento proprio di mentalità di squadra. Ci siamo fatti un esame di coscienza, abbiamo colmato le lacune e ora siamo pronti a raggiungere il nostro obiettivo primario, la salvezza”.
Pisan: “Tutti sapevamo di non star dando il 100% per la squadra e per la società, da dopo le festività di Natale lo abbiamo cominciato a dare e ora i risultati stanno arrivando”.

Entrambi siete alla prima esperienza in una prima squadra. Cosa cambia da una Primavera ad una Serie D – anche se voi vi allenavate sempre con la prima squadra della Pro Patria?
Piran
: “La prima cosa sono ritmo e intensità sia in partita che in allemento, la professionalità in allenamento e partita e poi ci prendiamo cura di noi stessi anche fuori dal campo”.
Pisan: “È tutto un altro mondo sia all’interno del campo che fuori. Cambia il ritmo, è dire che è quasi un altro sport. Fuori dal campo c’è un’attenzione maggiore relativamente alla persona e anche all’allenamento”.

Come è stato confrontarsi con giocatori molto più esperti?
Piran
: “Sicuramente sfidare e relazionarsi con giocatori di un certo blasone è un onore e una soddisfazione personale. Molti di questi li abbiamo in squadra e ti possono insegnare tanto; da loro cerco sempre di prendere il più possibile per poi portarlo in campo”.
Pisan: “Fortunatamente possiamo confrontarci con certi giocatori: imparare da loro e confrontarci anche fra di noi; impariamo davvero molto”.

Quale è il tuo obiettivo personale per questa stagione? Paolo, tu hai affrontato anche un “piccolo” infortunio…
Piran
: “Sicuramente trovare un gol fra i grandi, perché sarebbe perfetto per coronare questa prima annata da giocatore di una prima squadra”.
Pisan: “Per me l’obiettivo era migliorarmi il più possibile. La squadra mi ha supportato nel momento dell’infortunio, i compagni mi hanno aiutato nel periodo di recupero e grazie alla società ho recuperato in tempi brevi”.

Come mai avete scelto rispettivamente il numero 3 e il 19? Vi piace giocare in una squadra che ha i numeri personalizzati?
Piran
: “Il 19 in primis perché ci sono tanti giocatori come Theo Hernandez e Bonucci a cui mi ispiro molto; poi c’è un mio ex compagno di squadra, Manuel Lombardoni, che è appena rientrato dall’infortunio. Il numero fisso? Resterà il ricordo indelebile di un’annata”.
Pisan: “Da buon terzino inizialmente volevo il 2 ma era già stato preso da bomber Compagnoni, così ho scelto il 3. Come ha detto Leo, sarà sempre un ricordo fantastico della prima stagione fra i grandi”.

Oltre al calcio, come impieghi il tuo tempo?
Piran: “Studio al “Liceo Pantani, Istituto Economico Sportivo”.
Pisan: “Studio al Tosi di Busto, Relazione internazionali”.

Martina Crosta

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