Un settore giovanile in costante crescita, un vanto per una società che, a sua volta, ha voglia di crescere e affermarsi tra le realtà del calcio provinciale varesotto: la Jeraghese, in poche parole, non vuole smettere di supire. A raccontarci i segreti del movimento rossoblù è il responsabile del settore giovanile Flavio Santoianni che, oltre alla consueta panoramica sulla filiera, traccia la strada da seguire per raggiungere il proprio obiettivo.

Siamo ormai quasi a metà stagione, si può iniziare a tirare un primo bilancio di quello che l’operato del vostro settore giovanile?
“Sicuramente un primo bilancio lo possiamo tirare, anche perché a livello sportivo tante squadre hanno ottenuto qualche ottimo risultato. Non è tuttavia su questo che ci basiamo, come società non guardiamo mai la classifica, dato che la nostra preoccupazione primaria è la crescita dei ragazzi a livello tecnico. Dal punto di vista numerico, da settembre ad oggi, sono arrivati nuovi elementi: questo è per noi un aspetto che ci fa ben sperare sull’operato del nostro lavoro”.

Quali sono secondo lei i pregi del vostro settore giovanile?
“È un ambiente familiare, a partire dalla società, passando per i  mister fino ad arrivare ai giocatori. I ragazzi si trovano bene ed il passaparola fa il resto, perché amici di amici che si trovano male da un’altra parte poi vengono a provare da noi, si trovano bene ed entrano così a far parte di questa grande famiglia”.

Quali sono invece i punti di miglioramento che potete ancora toccare?
“Noi siamo una Scuola Calcio, insegniamo a giocare a calcio e se qualcuno sa già giocare lo miglioriamo. Il difetto potrebbe nascere successivamente perché quando si arriva all’Agonistica facciamo fatica a tenere i ragazzi più talentuosi quando vengono chiamati da squadre più blasonate. Qui però si trovano bene e quando vanno via capita spesso che tornino indietro alla Juniores o alla Prima Squadra”.

Parlando di numeri, quali e quante sono le squadre presenti nella società?
“Abbiamo 120 tesserati dai Giovanissimi a scendere, più di 200 se contiamo anche tutti gli organici fino alla Prima squadra. Abbiamo una squadra di Piccoli Amici 2016-17, due squadre di Primi Calci 2015 e 2014, tre squadre di Pulcini e una Esordienti mista 2012, oltre che una squadra di Giovanissimi 2009 nell’Agonistica”.

Se per i ragazzi non fate selezione, per quanto riguarda i mister invece qual è il discorso?
“Per loro è naturalmente diverso. Voglio sempre incontrare gli allenatori prima di metterli in campo per capire innanzitutto il tipo di persona che ho davanti, e valutare se sposa le nostre idee e se può far crescere i ragazzi: questo per noi è fondamentale”.

Per chiudere, quali sono le vostre ambizioni per il 2023?
“Obiettivi a livello sportivo, a parte la crescita tecnica dei ragazzi non ce ne sono. A livello di Attività di Base non guardiamo alle classifiche, discorso che vale anche per i Giovanissimi, anche se si è già all’Agonistica. Si cercherà di crescere ancora a livello di numeri: non parlo solo dei ragazzi, ma anche e soprattutto del gruppo di allenatori. A tal proposito, oltre che competente, vorrei che fosse unito in maniera ancora maggiore di quanto non lo sia già. Poi, a livello societario, naturalmente l’ambizione è che i ragazzi cresciuti qui possano dare linfa a quello che c’è sopra”.

Francesco Vasco

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