Dopo il debutto nella trasferta di Castano Primo, nel pomeriggio di oggi, martedì 8 febbraio, il nuovo acquisto granata Juan Ignacio Mattea è stato presentato ufficialmente al Campo Sportivo Landoni di Vergiate. Il primo approccio al nostro campionato è stato ampiamente positivo per il classe 1996: novantacinque minuti ad alta intensità contro una delle squadre più solide del girone, a cui è riuscito a creare non pochi problemi con i suoi cambi di passo sulla trequarti.

Ala di spinta con un buon piede, cresciuto calcisticamente nella sua terra natale, dopo alcune esperienze in Gibilterra e Grecia ha preso familiarità anche con l’Eccellenza italiana. “Ho iniziato la stagione con l’Asseminese, in Sardegna – esordisce l’argentino –, e a dicembre sono passato al Grotta 1984, in Campania, ma con loro mi sono solo allenato perché il campionato era fermo”.

Sei contento della tua prima prestazione in maglia granata? Essendo sceso in campo da titolare dopo solo due giorni di allenamento, ti stai inserendo facilmente nelle dinamiche del gruppo?
“Sì, le sensazioni sono state positive. Sento di non essere ancora a pieno ritmo, perché ho giocato la mia ultima partita a dicembre, ma mi sono trovato molto bene. Il gruppo mi ha fatto sentire subito a mio agio, e quando è così tutto in campo diventa più facile. Ci sono buoni giocatori di qualità, che sono soprattutto dei buoni compagni, quindi sono molto contento di essere qui. La squadra è forte, mi piace molto, e penso che con un po’ di lavoro potremo raggiungere l’obiettivo della società”.

Vista la tua versatilità sul terreno di gioco, hai una posizione preferita?
“Sono di natura un trequartista, ma quando la squadra non gioca con questo ruolo faccio l’esterno di attacco, generalmente sul lato destro. È una posizione in cui riesco ad adattarmi bene avendoci giocato per molti anni”.

Qual è il tuo obiettivo personale per questa seconda metà di stagione?
“Personalmente giocare quante più partite possibili, fare una buona impressione e collaborare con i miei compagni per raggiungere l’obiettivo di gruppo. Se riesco in questo, il resto verrà da sé”.

Silvia Alabardi

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