Uno degli uomini più in copertina in queste ultime settimane di altissimo livello in casa Openjobmetis Varese è senza ombra di dubbio Marcus Keene.
Il folletto biancorosso, arrivato a sorpresa grazie ad un vero e proprio blitz di mercato di Max Ferraiuolo, ha cambiato e sta cambiando le sorti della stagione varesina in lungo ed in largo.
Dopo un inizio complicato sotto la gestione Vertemati, con il quale non è mai scattata la scintilla, o meglio, è scattata ma non nel senso buono del termine, in un rapporto molto tormentato tra i due, Keene ha trovato la sua isola felice nella gestione Roijakkers, un po’ come tutto l’ambiente biancorosso verrebbe da dire.
Liberato da dettami tattici a lui lontani e insignito del ruolo di leader, Keene partita dopo partita, punto dopo punto, si è preso la OJM in mano e la sta conducendo verso lidi playoff, insperati fino a qualche settimana fa.
Un apporto gigante di un giocatore fisicamente piccolo, ma che ha tra le mani un potenziale veramente enorme.
Forse solo un carattere eccentrico a volte anche sopra le righe, non gli ha permesso di sprigionare nel corso della sua carriera tutto il suo potenziale che invece oggi sta mettendo in mostra a Varese, una città, una squadra, un ambiente nel quale è libero di esprimersi come meglio crede, con la licenza di prendere decisioni, giuste o sbagliate che siano senza l’affanno di doverne rendere conto a qualcuno.
Una libertà mentale e di giocata, pur sempre legata ad un’impostazione tattica ben precisa, che gli permettono di esprimersi al meglio e di sacrificarsi anche in fase difensiva, cosa per lui nuova, andando per fino a lottare a rimbalzo, come dimostrato nella gara contro Cremona, in cui ne ha conquistati ben 4.
Merito questo, del feeling con Roijakkers, che sta riuscendo a plasmare Keene anche in fase d’impostazione, come messo in evidenza nelle ultime due giornate in particolare, contro Reggio Emilia e la Vanoli, dove l’anarchico Marcus si è messo sempre più al servizio della squadra, prendendo meno tiri, facendo girare di più la palla, forzando sempre meno e trovando il vantaggio giusto al momento giusto.
Sta proprio qui l’upgrade più importante che Keene sta sviluppando in questa sua avventura biancorossa: non solo la capacità di essere temibilissimo terminale offensivo, quanto quella di poter diventare giocatore totale e migliorare sempre di più il proprio gioco palla in mano come playmaker. Le statistiche sono lì a testimoniare questa crescita, con una media punti che rimane molto alta, sui 18 a partita, anche se inferiore ai picchi di 25/27 di metà gennaio, ma un miglioramento netto nel numero dei rimbalzi conquistati, 2.7 di media per uno alto 175 cm e degli assist 3.9.
Crescita e sviluppo evidenti, che giovano a tutto il gruppo, nel quale il folletto biancorosso è ingranaggio perfetto, nella metamorfosi che si sta compiendo dello splendido anarchico al servizio del gruppo.
Alessandro Burin