La prima vittoria stagionale contro Urania Milano, nell’amichevole di ieri sera, mercoledì 21 settembre, per 110-69, ha lasciato più punti interrogativi in casa Pallacanestro Varese di quanti il risultato possa far presagire.
I biancorossi infatti, hanno costruito l’enorme divario finale solo negli ultimi due quarti di gioco, dopo aver vissuto una prima metà di gara in assoluto equilibrio, contro un avversario di una categoria inferiore.

Basti pensare che i primi 20 minuti di gioco all’Enerxenia Arena sono finiti 49-48 per la OJM, un parziale assolutamente non consono a quello che deve essere il livello di una squadra, quella biancorossa, che quest’anno vuole lottare per ben più di una salvezza sudata e da cardiopalma, come nelle ultime stagioni.

Del resto però, il trend di questa Pallacanestro Varese in pre-campionato continua ad essere sempre lo stesso e probabilmente il neo maggiore di questa squadra ad oggi è la continuità, soprattutto difensiva. Se nella metà campo offensiva, come ampiamente sottolineato, le cose paiono già funzionare molto bene, in difesa da registrare c’è ancora moltissimo.

Escludendo le amichevoli ingiocabili con Milano, un grosso campanello d’allarme era già suonato al Memorial Brusinelli con Verona, quando i biancorossi sono arrivati a subire 53 punti nei primi due quarti della partita poi vinta 84-85. Diverso totalmente l’impatto il giorno dopo con Trento, tenuta a 38 punti nei primi due quarti, salvo poi subirne 61 nei successivi due. Ieri sera con Urania, se possibile, l’impatto è stato ancora peggiore, perché subire 48 punti in 20′ da una squadra di A2 a dieci giorni dall’inizio del campionato un allarme lo fa inevitabilmente scattare.

Numeri e dati che denotano come i ragazzi di coach Matt Brase, oggi perfetta rappresentazione del romanzo “Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mr. Hyde“, più che un problema generale difensivo, abbiano probabilmente ancora bisogno di trovare continuità nella prestazione nella propria metà campo, riuscendo per ora solo a reggere per metà gara l’intensità e il ritmo richiesta dal coach americano.

In questa continuità da ritrovare, l’ingresso di Owens dovrebbe dare una grossa mano, lui, equilibratore e pendolo tra fase offensiva e difensiva. La sua prima uscita di ieri non è stata affatto entusiasmante, apparso parecchio indietro di condizione, soprattutto a livello di ritmo partita. Una cosa assolutamente normale per un giocatore fermo da più di un anno e che ha bisogno di ritrovare l’impatto con il campo e la competizione dei 40′. In questo senso il Memorial Bertolazzi di Parma nel weekend, contro Brescia (prima avversaria dei biancorossi alle 17:30 sabato), Reggio Emilia ed ancora Trento, sarà molto importante per il lungo USA per mettere minuti nelle gambe in vista dell’esordio in campionato con Sassari.

Intanto, ieri è stata anche giornata di Cda in casa biancorossi, con i vertici societari che si sono ritrovati per fare un punto della situazione a livello di programmazione finanziaria e di campo, in particolare rivolta al progetto settore giovanile. Argomento di discussione poi anche l’accordo con gli australiani e i prossimi passi dello storico accordo con Pelligra Group a livello infrastrutturale e di risorse economiche, che ancora pare si attendano in casa biancorossa. La società ora dovrebbe ritrovarsi ancora lunedì.

Alessandro Burin

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