La Robur Saronno pronta per la “Rivoluzione“. Una rivoluzione gentile. Delicata. Attesa. Quasi inevitabile.
Quella che si raduna oggi al Centro Ronchi sarà una Robur molto diversa da quella vista, conosciuta, apprezzata e applaudita negli ultimi dieci anni. La brusca fine del campionato scorso – Saronno eliminata dai playoff per mano di Busto -, ha dato il via ad una sorta di effetto domino nel quale, uno dopo l’altro, i giocatori che hanno fatto la storia recente del club biancoblu hanno abbandonato il campo: Gurioli, Mariani, Politi, Marusic, Gergati e Cozzoli. Sei “tessere” di importanza capitale che, per i motivi più disparati, hanno preferito dire stop, ci fermiamo qui.

“Non c’è che dire:abbiamo vissuto un’estate davvero movimentata – commenta con un mezzo sorriso Renato Biffi, coach di Saronno -. Ma questi stravolgimenti, che sostanzialmente sanciscono la fine di un ciclo che oggettivamente è stato uno dei più prestigiosi nella storia di questa società, erano nell’aria già da tempo e non ci hanno colto impreparati. Forse, aggiungo, non pensavamo che così tante defezioni arrivassero tutte insieme ma, tant’è, abbiamo dovuto fare di necessità virtù. Così, rimboccandoci le maniche, insieme al G.M. Marco Novati nel giro di poche settimane abbiamo allestito una squadra che ritengo essere più che buona e certamente competitiva perchè attrezzata in tutti i reparti”.

Un gruppo che ricomincia dalla linea verde, ovvero dai giovani “Made in Saronno”
“Nel mio sentire Tresso, De Capitani e Quinti sono giovani solo dal punto di vista anagrafico perchè, in realtà, stiamo parlando di tre giocatori da quintetto che nella passata stagione hanno prodotto un campionato di alto livello giocando col passo dei protagonisti. Pertanto, ripartire da questo terzetto rappresenta un fatto normalissimo che si inserisce nella linea della continuità. Accanto a questo trio (il quarto giovane gioiello, Gabriele Pellegrini, si è accasato in DNB a Imola ndr) piazziamo tre elementi di grande esperienza e valore come Beretta, ala che ha già vestito i nostri colori, Fusella, centro “top player” che non certo bisogno di presentazioni, Bellotti, pure lui un ex di ritorno a Saronno, Andrea Negri, ala grande dotata di talento e grande esperienza, e Giacomo Motta, ala piccola classe 2003, altro interessante prodotto delle nostre giovanili che sicuramente in stagione avrà modo di veder crescere minutaggi e responsabilità. Per tutto ciò, è più che comprensibile, vedrete sul parquet una Robur Saronno molto diversa da quelle che l’hanno preceduta. Una AZ che certamente perde qualcosa in termini di tecnica, esperienza, sagacia tattica e “letture” e, per forza di cosa, sarà chiamata a riempire il gap le qualità tipiche dei giovani – esuberanza, dinamismo, doti atletiche e fisiche – e il senso tecnico che sarà garantito dai ragazzi più esperti. Insomma: un mix davvero stimolante che mi piace molto e, ne sono sicuro, sarà gradevolissimo anche da allenare”.

A bocce ferme: per raggiungere quale traguardo partirà Saronno?
“Ribadisco con forza il mio pensiero: la squadra mi sembra buona, completa, ben assortita, duttile e destinata a produrre notevoli miglioramenti. Toccherà al campo, giudice supremo, confermare le mie sensazioni positive, ma è chiaro come il sole che noi puntiamo a disputare una stagione di alto livello. Quindi, se parliamo di numeri, vogliamo essere presenti ai vertici della classifica in un campionato che, stante la nuova formula, si annuncia di livello medio più elevato rispetto a quello del 2022 con formazioni come Gazzada, Nerviano, Milano3, Lissone, Varese che godono di grande e meritato credito e altre compagini contro cui, ne siamo consapevoli, giocare sarà davvero complicato e rischioso”.  

Massimo Turconi

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