Dopo le bocciature della Covisoc a Teramo e Campobasso, nella giornata odierna, venerdì 8 luglio, il Consiglio Federale decreterà l’effettivo organico della Serie C 2022/23: se il verdetto della Covisoc sarà confermato, una retrocessa dalla Serie C (la Fermana) e una vincitrice dei playoff di Serie D (la Torres) saranno accolte in Lega Pro. Il Città di Varese osserva e spera. L’augurio biancorosso è che i sardi possano in qualche modo rinunciare, ma la speranze di ripescaggio sono ormai ridotte al lumicino.

In ogni caso il Varese prosegue con il suo programma. Se i primi rinnovi sono in procinto di essere ufficializzati (a proposito di mercato, da registrare il passaggio di Alessandro Baggio al Casale mentre il fratello Leonardo dovrebbe restare a Varese), e presto si registrerà la trasformazione in S.r.l. (come dichiarato dal presidente Stefano Amirante), l’attenzione bosina è orientata ai lavori del Centro Sportivo delle Bustecche. La casa biancorossa avrà un ruolo di primaria importanza per la prossima stagione dato che ospiterà le partite di tutte le squadre della filiera, ad eccezione di quelle della Prima Squadra che continuerà a giocare al “Franco Ossola” di Masnago.

Attualmente sono in corso i lavori di ristrutturazione degli spogliatoi che, potenzialmente, dovrebbero essere pronti per fine agosto insieme alla lavanderia, alla piccola palestra e all’infermeria. Il secondo campo ad undici resterà tale e quale a livello di dimensioni e ubicazioni, ma sarà riproposto in sintetico; se i lavori in tal senso partiranno nei prossimi giorni la fine degli stessi potrebbe essere prevista per settembre (per il capo a sette se ne riparlerà l’anno prossimo). Tribuna, bar e biglietteria potrebbero diventare settori agibili ed operativi ad ottobre.

A tal proposito è lo stesso numero uno biancorosso Stefano Amirante a fare il punto della situazione e a sottolineare cosa significano questi lavori per il Città di Varese: “La soddisfazione più grande sta nell’aver dato a Varese un centro sportivo moderno e attrezzato per fare calcio impiegando esclusivamente risorse proprie, cosa che non c’è mai stata prima d’ora. E, infatti, per quel che riguarda la mia società, i campi in sintetico per il settore giovanile e per far allenare le prime squadre (la maschile in Serie D e femminile in Eccellenza dopo l’accordo con il Gavirate, ndr) li facciamo in proprio. Anche se siamo a Varese con tutti i problemi burocratici e finanziari del caso ovviamente il che, tradotto, significa con tempistiche non sempre nel mio pieno controllo; anzi, praticamente mai certe. Resto convinto che comunque prima o poi si arriva a tutto e ora, più o meno, ci siamo per finire le cose come vanno finite“.

Matteo Carraro

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