A trascinare il Legnano domenica al successo contro il Villa Valle è stato certamente Marco José Bingo, autore di una prestazione maiuscola condita dall’assist per il vantaggio di Confalonieri e dalla rete del definitivo 2-1 nel finale. Una partita di altissimo livello attesa a lungo dal pubblico del Mari che da tempo non vedeva brillare la stella del classe 2001, il cui ultimo gol risaliva al 26 gennaio contro la Leon. All’avvicinarsi dei playoff sembra invece che la forma dell’ala destra di Sgrò stia tornando quella migliore, consentendo così al tecnico di poter contare su un’arma in più nelle partite decisive per il piazzamento finale.

Domenica sei finalmente tornato sui livelli che tutto il pubblico aspettava, giocando un’ottima gara al di là del gol e dell’assist decisivi per il risultato.
“Sicuramente ci sono state un pochino di problematiche nel girone di ritorno. Evidentemente sono state anche prese scelte tecniche e tattiche dove sono stato chiamato in causa meno rispetto all’andata. Scelte accettate ma non condivise che hanno portato a un minutaggio inferiore. Anche il Covid a dicembre ha avuto un impatto ma quella fase è durata poco, tempo un paio di settimane poi sono tornato in forma”.

Quella col Villa Valle è stata l’ultima partita giocata al Mari della stagione. Ora vi sposterete a Pero per chiudere il campionato con la Real Calepina ed eventualmente disputare le partite interne dei playoff. Il campo sintetico potrebbe agevolare un giocatore con la tua tecnica?
“Certamente farà la differenza perché come tipologia di giocatore io prediligo un terreno bello e le condizioni climatiche migliori, così riesco ad esprimermi al meglio”.

Quest’anno sei stato impiegato sia da esterno destro nel 4-4-2 che da ala nel 4-3-3. Dove ti trovi più a tuo agio?
“Effettivamente nasco esterno destro, ma in passato ho giocato anche trequartista o seconda punta. Nel 4-3-3 mi trovo molto meglio, nel 4-4-2 preferirei invece girare attorno alla prima punta perché avrei meno compiti difensivi”.

Sei uno dei pochi giocatori che ancora punta l’uomo uno contro uno per provare a creare la superiorità numerica, mentre la tendenza di oggi è quella di accontentarsi sempre più spesso di crossare dalla trequarti.
“Purtroppo il calcio italiano porta ad avere una tipologia di giocatore diverso, più completo, che magari ti dà qualcosa in più in fase difensiva o nella fisicità. Per fortuna alcune squadre danno ancora spazio ai giocatori che creano superiorità numerica e saltano l’uomo”.

Com’è l’intesa con Caradonna, il titolare nel ruolo di terzino destro?
“Abbiamo un’intesa particolare anche perché facciamo il viaggio insieme e ci confrontiamo costantemente sia sugli allenamenti che sulle partite. Lo reputo molto forte e intelligente, anche per l’età che ha perché ha solo un anno più di me. Sembra che riusciamo a capire bene i movimenti l’uno dell’altro e questo ci agevola quando siamo in campo”.

Come avete preso quella piccola contestazione dopo la sconfitta con la Leon, visto che la squadra si trova oggi al secondo posto lasciandosi alle spalle club che hanno fatto investimenti molto più sostanziosi per puntare a salire in Serie C?
“A inizio stagione ci siamo posti l’obiettivo di fare un campionato da protagonisti, però nessuno si sarebbe mai aspettato di trovarci secondi da soli a due giornate dalla fine col destino nelle nostre mani. Vincendo le prossime due siamo certi di avere il vantaggio del fattore campo nei playoff. Le aspettative credo fossero un pochino più basse di quanto dice oggi la classifica. Riguardo ai tifosi penso che ragionano a livello di risultato, ovvero si aspettano sempre che la squadra giochi bene e vinca”.

Il Legnano visto sia con l’Arconatese sia col Villa Valle è sembrato molto diverso da quello sceso in campo a Vimercate. Come ti spieghi questo differente rendimento a così breve distanza tra una partita e l’altra?
“Appoggio tantissimo i ragionamenti che ha fatto il mister domenica in conferenza stampa, perché nel calcio nessuno ti regala nulla e non è detto che la prima in classifica debba vincere per forza contro l’ultima. Sappiamo benissimo che giocare ogni tre giorni anche a livello fisico e mentale ti porta ad avere qualche problemino in più, quindi ogni gara è a sé. Sicuramente è stato precisato il fatto che non siamo andati praticamente mai bene nei turni infrasettimanali: qualche domanda ce la possiamo fare ma penso che sia dovuto al ragionamento di prima, perché ognuno cerca sempre di dare il massimo. Poi ci sta che qualche partita giri male, non si può fare un campionato giocando sempre con lo stesso rendimento. Quindi non capisco alcune considerazioni”.

Adesso è tutto nelle vostre mani contro due squadre sulla carta abbastanza facili ma con la necessità di fare punti per salvarsi.
“Fino a quando non saranno salve faranno di tutto per far punti, quindi ci aspetteranno due partite dove saranno le motivazioni a fare la differenza”.

Alex Scotti

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