Nell’ultimo mese il Legnano ha potuto beneficiare della presenza in società di Francesco Focone, nominato direttore generale dal presidente Munafò lo scorso 15 febbraio. Ex dirigente della Guardia di Finanza oggi in pensione, Cavaliere dell’Ordine al merito dalla Repubblica Italiana, decorato medaglia d’oro dell’ordine cavalleresco militare dei Mauriziani di cui è Cavaliere, premiato dal Comune di Legnano con la benemerenza civica, oggi si sta cimentando per la prima volta come dirigente di un club calcistico. Abbiamo raccolto le sue impressioni dopo questi primi trenta giorni soffermandoci su quali aspetti andrà ad operare nei prossimi mesi.

Dopo aver rotto il ghiaccio, può anticiparci quali saranno gli aspetti principali su cui andrà ad intervenire?
“Il Legnano è una società forte e ben strutturata che tende sempre a migliorarsi. Dal punto di vista sportivo, aspetto che mi sottopongano proposte di nuovi giocatori che poi sottoporrò alla proprietà. So che il nostro direttore sportivo si sta dando da fare quindi qualcosa di buono sicuramente verrà fuori. Per quanto riguarda l’asset societario, invece, direi che va già molto bene. Se si riesce a migliorare tanto di guadagnato, ma la passione e la forza economica della proprietà lasciano comunque ben sperare, grazie anche alla competenza di tutto lo staff”.

Tra i punti di forza del club possiamo citare una tifoseria che pochi possono vantare in questa categoria e i tanti giovani in rosa?
“È evidente che abbiamo una tifoseria importante che ci permette di giocare sempre col dodicesimo uomo. Ovunque si vada c’è un nutrito gruppo di ultras che danno carica alla squadra con la loro passione. Fanno parte integrante della società, su questo non c’è dubbio. Riguardo ai giovani devo dire che crescono, gli allenamenti sono efficaci e credo che i risultati non tarderanno ad arrivare. L’obiettivo è quello di arrivare più in alto possibile, poi però la palla è rotonda e in campo può succedere di tutto, sia nel bene che nel male. I playoff li do per scontati, ma se davanti dovessero cedere un pochettino non escludo che possano esserci belle sorprese”.

Nelle ultime settimane però la squadra ha attraversato un periodo di appannamento, raccogliendo solo 8 punti nelle ultime 6 giornate
“L’impegno c’è sempre stato, anche se talvolta i ragazzi sono un po’ stanchi perché in effetti sono un po’ tirati. Uno si aspetta sempre delle prestazioni importanti a cui ci hanno abituato, quindi caratterizzate da grande forza ed energia, ma siamo tutti esseri umani. Poi c’è da dire che eventi positivi a noi ne capitano molto pochi rispetto ad altri: qualcosa in più avremmo potuto raccattare se qualcuno fosse stato un po’ più attento. Comunque ci sono ancora 30 punti in palio e tutto può accadere. La squadra c’è e la società, dalla presidenza al Consiglio, gli sono tutti vicino nel modo più assoluto. Comunque vada a finire questo campionato non cambia l’ambizione di tornare in Serie C, anche perché il club ha una storia e un blasone che vanno rispettati.

Il Mari è uno degli impianti più capienti della categoria. C’è un progetto per tornare a riempirlo anche coi ragazzi, magari coinvolgendo le scuole, per tramandare anche alle nuove generazioni la passione per i lilla?
“Si, c’è un progetto in essere che è stato fermato provvisoriamente per la pandemia e le relative restrizioni. Il Mari è un’ottima struttura, magari non la più bella in assoluto ma sicuramente sopra la media. Presto verrà ripreso in mano questo progetto che poi verrà presentato al Comune, anche se le tempistiche immagino non saranno rapidissime”.

Alex Scotti

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