Sabato 12 febbraio sarà protagonista in Gozzano – Città di Varese, ma Andrea Repossi questa volta non vestirà la maglia biancorossa. Il rosso ci sarà, unito al blu però, perché il fantasista classe ’96 si è accasato proprio al Gozzano nel mercato invernale.

Tesserato lo scorso anno dal Varese aveva fatto a mala pena in tempo ad entrare in campo prima del crack al ginocchio che lo ha tenuto lontano dal campo per tutta la stagione. Un calvario (bis) infinito, che Repossi aveva affrontato con il sorriso e la determinazione di sempre per uscire dall’incubo infortuni: e ad agosto era già lì, a sudare sul campo di Albizzate nel ritiro pre-season del Città di Varese 2.0 per la riconferma. Tuttavia il lieto fine non c’è stato, non è arrivata la fumata bianca e l’addio, per quanto consensuale e forte degli ottimi rapporti con la società, è stato inevitabile.

Proprio allora ci aveva raccontato della sua voglia di rimettersi in gioco e la possibilità di allenarsi insieme al Lecco (Serie C) rappresentava per lui una gran bella occasione. Anche lì, tuttavia, non si è arrivati al tesseramento ed ecco quindi la chiamata del Gozzano: il posto giusto per far ricordare a tutti chi è Andrea Repossi. “Per quanto piacessi a mister Zeronelli – ci racconta il classe ’96 – credo che a Lecco non ci fosse mai stata la volontà di prendermi, anche se li ringrazio per avermi dato l’opportunità di allenarmi con i professionisti per un mese e mezzo. Avevo troppa voglia di mettermi alla prova perché non riesco a stare a fermo a casa, fa male al mio corpo, e la chiamata del ds Diciannove è arrivata nel miglior momento possibile. Ho parlato con la società, ho fatto qualche allenamento, sono piaciuto a mister Schettino ed eccomi qui”.

Come stai adesso?
“Mi alleno e sto bene. Ho concordato con il mister una scaletta ben precisa di allenamenti per arrivare a giocare con continuità. Non posso dire di essere in forma al 100%, ma ho sicuramente una buona condizione”.

Quali sono le tue ambizioni a Gozzano?
“Trovare la forma fisica perfetta e la continuità che ho sempre avuto in carriera, come ad esempio nella mia prima esperienza a Varese. Voglio ritrovare la mia fluidità e rimettermi in gioco soprattutto in vista del prossimo anno: mi piacerebbe un salto di qualità e di categoria, magari anche con il Gozzano ai playoff. Qui si sta bene, sono in una società solida e tranquilla che ragiona nel modo giusto”.

Sabato ti vedremo protagonista: cosa significa per te la partita contro il Varese?
“Difficilmente giocherò titolare, ed è giusto che sia così. Qualora mi venga data la possibilità di aggiungere minutaggio alle mie gambe darò il massimo per non sfigurare. Poi ovvio che per me Varese è una squadra speciale: grazie ai biancorossi ho avuto l’opportunità di mettermi in mostra e conquistarmi la Serie B con la Ternana.  Come ho già detto tante altre volte sarò sempre grato al Varese e a tutti i tifosi”.

Diciamo che per voi la sfida al Varese arriva nel peggior momento, perché vi troverete davanti una squadra decisamente arrabbiata…
“Vero, anche se a questi livelli non esistono partite facili e noi dovremo essere bravi ad approcciare la sfida con la giusta mentalità. Di sicuro affrontiamo una grandissima squadra perché ero certo che il Varese avrebbe disputato il campionato che sta facendo: se non ci fosse stato il Novara avrebbero molto probabilmente vinto il girone. Li ho seguiti per tutto il 2021 e devo dire che hanno sempre giocato bene dimostrando un’invidiabile solidità”.

Hai visto le immagini di Varese-Novara?
“Non ho visto la partita, ma ho letto cos’è successo e mi sono fatto una mia idea sull’andamento del match. Le immagini sono sotto gli occhi di tutti e quando si verificano questi episodi è sempre spiacevole, perché in questi casi la meritocrazia viene messa da parte”.

Visto che hai seguito il Varese e ora lo vivi da protagonista con il Gozzano, che idea ti sei fatto sul campionato?
“Il livello è molto alto, ma di questo non avevo dubbi: molti calciatori sono scesi dalla Serie C e, di conseguenza, il tasso tecnico si è alzato notevolmente. Alle big, poi, si aggiungono tutte quelle squadre di categoria che sanno sempre metterti in difficoltà e, a tal proposito, basta guardare al nostro 0-0 in casa del Ligorna. Credo che le prime cinque o sei della classifica siano un gradino sopra le altre, ma tutte le venti squadre sanno come dare battaglia. Campionato chiuso? No, perché sarà la matematica a sancire la fine. Diciamo però che sarà il Novara a decidere la propria sorte”.

Di sicuro è apertissimo il discorso playoff: è il vostro obiettivo?
“Sì, inutile negarlo. Siamo lì ad un passo e vogliamo inserirci tra le prime cinque. Il Gozzano è forse partito in sordina, ma adesso che sono qui e vivo quotidianamente questa realtà so che abbiamo tutte le carte in regola per sognare. Poi, diciamocelo, è sempre bello arrivare in alto, guardarsi indietro e rendersi conto di essere tra i migliori. La nostra forza è la tranquillità: siamo consci dei nostri mezzi, sappiamo dove poter arrivare ed andiamo avanti senza pressioni”.

Come finisce sabato?
“Che vinca il migliore!”.

L’hai dribblata bene… concludiamo allora con un messaggio per i tifosi del Gozzano e del Varese, cosa diresti ad entrambe le tifoserie?
“Ai tifosi del Gozzano dico di venire allo stadio perché sarà sicuramente una bella partita e per affrontare squadre del genere ci serve tutto il loro supporto. Ai tifosi del Varese, invece, voglio dire ancora una volta grazie: mi hanno sempre fatto sentire uno di loro e mi sono stati vicini anche durante l’infortunio della scorsa stagione. Aspetto anche loro allo stadio per una bella giornata di sport, ma ovviamente adesso dovrò difendere i miei colori…”.

Matteo Carraro

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