Ieri sera si è materializzato quanto tutti i tifosi della Pallacanestro Varese attendevano ormai da mesi: Luis Scola ha manifestato infatti la chiara e ufficiale volontà di acquisire il 51% del club biancorosso, divenendo così il proprietario a tutti gli effeti del club.
Una mossa assolutamente non scontata, al netto dell’opzione di possibile acquisto del 10,2% delle quote societarie ogni anno nel corso dei cinque anni del progetto de El General ai piedi del Sacro Monte. La decisione e la convinzione con cui il campione argentino ha deciso di acquisire fin da subito la maggioranza del club è un chiaro segnale per il presente ed il futuro biancorosso.
Scelta, questa, che ha spazzato via tutti i possibili dubbi e paure che Scola, magari dopo uno o due anni, potesse stancarsi della realtà varesina, per mille e mila ragioni, ed abbandonare la nave.
Non sarà così, anzi, l’idea è che questo sia solo il primo passo di una rivoluzione ben più ampia, che passerà non solo dal campo ma in ogni singolo ambito della vita della Pallacanestro Varese.
Dopo l’ufficialità del passaggio di consegna nelle mani dell’argentino si entrerà definitivamente nella sua nuova era biancorossa, con l’accordo per la costituzione del nuovo settore giovanile con la Robur Et Fides che è arrivato ormai alle battute conclusive e decisive e che verrà siglato a breve, il rinnovamento del palazzetto che partirà da questa estate e la costruzione di una nuova squadra che, negli intenti del campione argentino, dovrebbe tornare a giocare fin da subito una coppa europea per ridare smalto e slancio al proprio marchio anche a livello continentale, passaggio fondamentale nella vision di Scola.
In tutto questo sarà accompagnato immancabilmente da Il Basket Siamo Noi, che continuerà a detenere il 5% delle quote societarie ed avrà un ruolo sempre più attivo e concreto nella strategia biancorossa, dal Consorzio Varese nel Cuore, che per ora deterrà il 44% delle quote societarie e che potrebbe finire al 5% se si concretizzasse poi l’accordo con la Varese Sport Entertainment, che dovrebbe arrivare a detenere fino al 39% delle quote societarie, per un accordo che deve superare ancora passaggi importanti a livello di due diligence e non solo.
Cosi è certo ormai che dopo 12 anni la Pallacanestro Varese tornerà ad avere un proprietario unico, un uomo che ha scritto la storia del basket internazionale con grandi giocate sul campo e che ora, da dirigente e non solo, vuole costruire un grande futuro per i biancorossi, che aspettavano una svolta così ormai da tempo e che finalmente è realtà, con la rivoluzione argentina che è pronta a compiersi.
Alessandro Burin