Mancava il punto esclamativo ad una stagione da incorniciare ed il punto esclamativo è arrivato con una Coppa Disciplina che vale molto di più di quanto si possa credere: l’under 21 del Futsal Varese di calcio a 5 ha chiuso così la sua annata, con un riconoscimento che va ben oltre il campo.

È un motivo d’orgoglio incredibile, siamo riusciti a trasmettere i valori in cui più crediamo e di fronte a questo non c’è vittoria che tenga, era la prima volta che questa società così come me ed il mio staff ricevessimo un premio simile, siamo felice del traguardo raggiuntoafferma Lorenzo Tajana allenatore biancorosso. 

Tutto è nato circa nove mesi fa quando Lorenzo Tajana, Roberto Macchi ed Attilio Terranova, hanno detto sì al progetto varesino. Da lì il bellissimo cammino con i ragazzi under 21 che ha visti arrivare al 2^ posto in campionato (dietro solo la corazzata Real Avm) e alle fasi finali della Coppa Lombardia.

Una partenza così così, come prevedibile, ma siamo partiti con un gruppo nuovo, con ragazzi che arrivavano dal calcio a 11, altri in prestito, ed altri che masticavano già questo sport, abbiamo dovuto amalgamare tutte queste pedine, conoscerli e farci conoscere, e devo dire che in un tempo anche piuttosto ridotto siamo riusciti ad intraprendere la carreggiata giusta”. “La fortuna, la più grossa fortuna, – continua il tecnicoper me e per il mio staff, è stata quella di trovarci di fronte dei ragazzi speciali, svegli, unici e questo è stato il nostro segreto perché tutte le carenze tecnico – tattiche le abbiamo compensate con il lato umano di un gruppo che in poco tempo si è cementificato”.

Una stagione positiva, oltre il gruppo qual è il miglior vanto? Ed hai qualche rammarico?
“Devo dire che costringere la capolista Real Avm ad un pareggio è stata una bella soddisfazione (2-2 nella gara di ritorno in campionato, 4-4 nella gara di Coppa Lombardia ndr) perché abbiamo dimostrato di essere alla loro altezza, il rammarico è stata la sfortuna di un calendario che ci ha visto sempre fuori casa nella partite più importanti oltre quello di aver avuto una coperta corta sul finale della stagione, ma al di là di questo noi siamo pienamente soddisfatti”.

Parli spesso di “noi” perché tu, Roberto e Attilio siete un tridente “affinato”, viaggiate sempre insieme, qual è la chiave per coesistere?
È l’unità di intenti, è come se fossimo tre fratelli che si completano dal punto di vista sportivo e caratteriale, sappiamo come prenderci, conosciamo i difetti ed i pregi dell’uno e dell’altro, io l’ho sempre detto senza di loro non riuscirei ad ottenere alcun risultato, ecco perché questo viaggio lo facciamo insieme, perché guardiamo tutti nella stessa direzione”. 

Inevitabile parlare di futuro: quali sono i progetti? Cosa ti aspetti?
“Dipendesse da me io al Futsal Varese rimarrei a vita. Graziano Saporiti è una persona stupenda, con tutti i suoi pregi ed i suoi difetti per carità, ma è difficile trovare uomini come lui, si è fatto in mille, non ci ha fatto mancare nulla, personalmente mi sono sentito accolto come un figlio, però dobbiamo guardare in faccia alla realtà e fare i conti con i numeri di una formazione troppo ridotta all’osso, stiamo facendo scouting, le stiamo davvero tentando tutte pur di rimanere qui con questi gruppo, è la nostra volontà ma non è facile perché ancora oggi in Italia non ci si rende conto di quanto il calcio a 5 sia propedeutico al calcio a 11, che è lo sport nazionale più popolare e quindi risulta difficile attirare ragazzi soprattutto in questa fascia d’età per fargli conoscere più da vicino il Futsal; le prossime settimane saranno decisive, poi staccheremo la spina e ripartiremo con un nuovo entusiasmo a prescindere che sia qui o altrove”.

A proposito di questo: qualche mese fa c’è stata una svolta epocale, ovvero la possibilità del doppio tesseramento e quindi di poter giocare tanto in una squadra a 5 quanto in una squadra a 11. Pensi sia un primo passo importante?
“Sì a mio avviso lo è, perché ripeto permette ad entrambe le discipline di sostenersi, aiutarsi, ovviamente ancor di più ad una disciplina come la nostra che resta sempre un po’ ai margini, siamo ben disposti per allenamenti, prove gratuite anche presso società esterne, amiamo questo sport e ci piacerebbe far capire la sua bellezza ed il suo valore anche agli altri”.

Mariella Lamonica

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