E’ il giocatore del momento in casa Pallacanestro Varese, o sarebbe meglio dire che lo è ormai da praticamente inizio stagione. Markel Brown sta dimostrando, partita dopo partita, tutto il suo valore, le sue qualità, tecniche, tattiche e di leadership.

Vero e proprio trascinatore dei biancorossi soprattutto in fase difensiva nelle prima giornate, nelle ultime due partite, contro Virtus Bologna e Carpegna Prosciutto Pesaro, si è caricato la squadra sulle spalle anche in attacco, segnando ben 57 punti complessivi nelle due gare e prendendosi sempre più lo status di top player della OJM.

Uno status che passa dalle tante esperienze di alto livello di Markel, che ha vissuto i più alti palcoscenici della NBA, giocato con alcuni dei giocatori più forti della massima lega mondiale e viaggiato in Europa tra Eurolega, EuroCup fino ad arrivare in Italia, in un percorso che ci racconta senza peli sulla lingua.

Quando inzia a giocare a basket e perchè?
“Ho iniziato a giocare a basket più o meno intorno ai 5 anni. Il motivo è molto semplice: sono nato e cresciuto in una famiglia di sportivi. Mio zio giocava a pallacanestro, i miei genitori giocavano e diciamo che in qualche modo il mio percorso era già segnato fin da piccolo”.

Mi racconta qualcosa della sua esperienza in NBA?
“Certamente. E’ stata un’esperienza sensazionale. Ho giocato in super squadre con giocatori devastanti, alcuni tra i più forti che siano passati dalla NBA come Kevin Garnett, Deron Williams, Jarret Jack, Joe Johnson, Brooke Lopez e tanti altri, senza voler dimenticare nessuno. E’ ovviamente indiescrivibile spiegare quanto mi sia servito giocare con loro e soprattutto quanto io abbia imparato da questi grandi campioni”.

C’è un momento particolare della sua esperienza in NBA che porta nel cuore?
“Probabilmente l’aver giocato nei Playoffs. Una delle esperienze più elettrizzanti di tutta la mia vita, un momento in cui dai tutto te stesso per portare la tua squadra il più in alto possibile. Si crea una chimica speciale tra la squadra e i tifosi e sono convinto che i Playoffs NBA siano un qualcosa di assolutamente unico e diverso dal resto delle competizioni del mondo”.

Il giocatore più forte con cui hai giocato in NBA?
” Il più forte? Penso sia stato Kevin Garnett. Un giocatore tanto forte fisicamente quanto mentalmente, è il compagno che tutti vorrebbero avere in squadra e il campione di cui ogni team avrebbe bisogno”.

E il più pazzo?
“Sicuramente ancora Kevin Garnett (ride, ndr)”.

Quali sono secondo lei le più importanti differenze tra il basket europeo/italiano e quello americano?
“In Europa c’è subito una forte pressione difensiva sul primo portatore di palla mentre in NBA si difende solitamente solo nella propria metà campo e poi nel basket europeo, così come in quello italiano c’è un’intensità elevatissima in ogni partita durante tutto l’anno. Tutti i match sono grandi sfide da vincere e non si può mai abbassare il livello d’attenzione”.

Ad oggi lei è contemporaneamente il miglior difensore e il miglior marcatore della Pallacanestro Varese, come riesce a fare così bene entrambe le fasi di gioco?
“Non lo so (ride, ndr), io cerco di fare il meglio durante tutto il corso della stagione, che sia in allenamento o in partita. Cerco sempre di portare la mia squadra più in alto possibile. Spero di continuare a giocare così, oggi mi sta riuscendo, non so se riuscirò a tenere questo ritmo per tutto l’anno ma posso assicurare che ci metterò tutto il mio impegno per continuare così”.

Nelle ultime due partite dove pensa che la squadra abbia sbagliato maggiormente?
“Io penso che i più grandi errori siano stati, soprattutto contro Pesaro, i troppi secondi e terzi tiri concessi. Dobbiamo sicuramente cercare di aumentare il nostro peso e la nostra efficacia in area per non concedere questa occasioni a Trieste domenica”.

Andando proprio sulla sfida con Trieste, che partita si aspetta?
“Dovremo cercare di mantenere un alto ritmo durante tutta la partita. Non sarà facile, loro sono una squadra che ha grande talento e che può metterci in difficoltà, soprattutto con i loro esterni. Sarà importante per noi alzare fin dai primi possessi il ritmo del match e portarlo sui binari a noi più congeniali, quelli che poi seguiamo fin da quest’estate”.

Alessandro Burin

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