
Rompersi il crociato e lasciarsi guidare dalla passione per rimettersi in piedi il prima possibile: Matteo Dozzio centrocampista classe ’93 del Luino, si sta lasciando alle spalle il periodo più brutto, e continua a lavorare in attesa di poter tornare a fare la cosa che ama di più, giocare a calcio.
A marzo, contro la Valceresio, fu questione di un attimo, il ginocchio destro che fa crack e la diagnosi che non lascia scampo, stagione finita e se tutto va bene ci si rivede a novembre.
“È stato un duro colpo, lo confesso, ma per fortuna ora il peggio è passato, più o meno siamo a metà percorso, sto facendo fisioterapia e palestra, ho delle buone sensazioni ma non ho fretta, rientrerò solo quando sarò al 100%”.
Come è stato vivere gli ultimi mesi, risultati poi decisivi, da fuori?
“Non bello, anzi una sofferenza, anche perché la squadra non stava avendo i risultati che avrebbe voluto e quindi al dolore personale si univa quello del team, io comunque ho sempre cercato di dare il mio contributo seppur in una veste diversa, perché essendo osteopata e seguendo i ragazzi dal punto di vista fisioterapico, gli sono comunque rimasto vicino, purtroppo però siamo arrivati alla fine della stagione davvero con la coperta corta e questo non ci ha permesso di giocarci l’obiettivo playoff fino in fondo come avremmo voluto, onore comunque ai miei compagni che ci hanno provato fino alla fine”.

Nel frattempo è arrivata l’estate, tempo di tornei estivi e di calciomercato…
“Non poter fare i tornei estivi è stato peggio che non poter finire il campionato, non stavo nella pelle dalla voglia di giocarli, ed invece…non li ho nemmeno seguiti, tanto ero il nervoso di non poter essere in campo, e per quanto riguarda il calciomercato cosa vuoi che ti dica? Che cosa penso del lavoro fatto dal mio ds?”. Anche. “Beh Cracas è un direttore che sa cosa vuole e che fa scelte oculate, sono stati presi dei ragazzi che conosco bene ed altri che conosco meno, Seno ad esempio è un buon acquisto ma lo conosco poco, un po’ come Maglio che mi hanno detto essere piuttosto tecnico, rispetto invece ad un Masinari centrocampista più di fisicità, e poi c’è Pavanello che invece non ha bisogno di presentazioni”.
Pavanello è della serie “A volte ritornano…”
“È un giocatore particolare con un carattere particolare, ha tutte le qualità per spostare gli equilibri di una stagione, se è tornato da noi è perché si è trovato bene già in passato, questo gruppo e il nostro modo di giocare lo valorizzano, siamo una squadra concreta e questo evidentemente a lui piace e lo aiuta ad esprimersi al meglio, con Cosso potrebbe formare davvero una coppia d’attacco incredibile, sono due ragazzi che hanno tante qualità e sono maturati molto”.
E quindi chi li tirerà i rigori?
“Queste sono decisioni che spetteranno al mister anche se già immagino come possa finire (ride ndr), mettiamola così, a me va bene tutto basta che se la passino (ride ancora ndr)”.

Hai accennato all’allenatore, ancora una volta sarà Iori, come ti trovi con lui?
“Io benissimo, Ale per me è un punto fermo, c’è un rapporto semplice, molto schietto, aspetto il giorno in cui mi schiererà in porta, a parte gli scherzi io sono un giocatore duttile con il sorriso, a me basta giocare e lui lo sa bene, in una squadra come la nostra, in un gruppo come il nostro, lui si esalta, viene ancora più fuori in questi ambienti e dà il meglio di sé”.
Cosa dici, invece, in merito al prossimo campionato? Ti aspetti un’altra battaglia fino all’ultima giornata?
“Partiamo innanzitutto dal fatto che si torni a 16 squadre, questo mi fa piacere, vuol dire avere un mese in più di calcio giocato e vuol dire anche partire ad agosto e finire a maggio inoltrato, poi io credo che sarà un campionato tosto anche se non so se si verrà a creare esattamente la situazione dello scorso anno, quando abbiamo avuto anche otto squadre in cinque punti, ma a prescindere sarà un campionato con tante squadre ottime che si sono rinforzate, vedi Arsaghese, Valceresio, Ferno, a questo si aggiungono anche gare dal significato particolare, ad esempio per noi la sfida con il Laveno sarà un derby e sarà sentitissima, anche la sfida con l’Olimpia non sarà come le altre, ci sono squadre con un blasone diverso che attirano a prescindere un’attenzione differente, sarà bello da vivere, anche se ancora per un po’ mi toccherà osservarlo da fuori”.
A proposito del tuo rientro, cosa ti auguri e cosa auguri alla tua squadra?
“Io come ho detto sto cercando di godermi bene questo periodo, ho ritrovato nuovi stimoli e sto puntando su me stesso, curando ogni dettaglio, non voglio sbilanciarmi troppo, l’idea è di tornare ad allenarmi in gruppo ad ottobre ma spetterà a me dire quando sarò al 100% fisicamente e mentalmente, ai miei compagni auguro di fare quel passo in più soprattutto dal punto di vista mentale, la nostra forza è davvero il gruppo ma sappiamo che se vogliamo crescere dobbiamo imporci qualche regola ulteriore e rispettarla, noi abbiamo un “sogno”, ed il nostro sogno, in fondo, passa anche da qui”.
Mariella Lamonica