È nata ufficialmente solamente da un paio di settimane, ma per quanto riguarda il carico di entusiasmo che si respira, molto probabilmente sono poche le realtà che possono eguagliare il Mercallo. D’altronde come dare torto ai ragazzi di mister Gritti, che dopo tanti anni passati sparsi per la provincia sono riusciti finalmente a riunirsi sotto un’unica società, quella del paese dove sono nati e cresciuti. Un’iniziativa che ha avuto una forte spinta da parte del presidente Giacobbo, ma che nelle battute iniziali ha avuto come protagonisti proprio quei ragazzi che con tanta voglia si sono riuniti per giocare assieme. Tra questi figura Steven Bianchi, portiere classe 2001, che ai nostri microfoni ci ha raccontato dall’interno la nascita della squadra, le ambizioni e l’entusiasmo che ora come ora ha ben pochi eguali.

Partiamo dal principio, com’è nata l’idea di riformare una squadra in Terza?
“È stato una specie di divertimento, noi siamo tutti di Mercallo, ci conosciamo da una vita e ci è balenato in mente di poter fare qualcosa insieme, visto che ognuno di noi era sparso a giocare in giro per la provincia e che comunque potevamo formare un’ottima squadra. Abbiamo così deciso di provarci e per fortuna ce l’abbiamo fatta, soprattutto grazie al presidente che è riuscito a mettere insieme tutto. Ad un certo punto noi infatti ci stavamo per arrendere, perché ci servivano altri giocatori ma non riuscivamo più a trovare nessuno, fino a quando lui dopo un periodo di silenzio se n’è uscito fuori che aveva trovato il mister, il direttore sportivo, i ragazzi”.

Insomma, un’iniziativa alquanto genuina…
“E’ stata un cosa dove abbiamo detto proviamoci, creiamo la squadra, divertiamoci e vediamo dove arriviamo. Magari riusciamo a portare in alto il nome del Mercallo, magari arriviamo ultimi, però è bello perché siamo tutti insieme, siamo amici e non c’è tanto impegno perché siamo vicini a casa. Tutti avevamo questo sogno e abbiamo voluto crearlo”.

So che state già facendo qualche piccolo allenamento per conoscervi, che clima si respira tra di voi?
“Ogni mercoledì ci stiamo ritrovando per fare qualche partitella a tutto campo coordinati dal mister, giusto per fare un po‘ di gruppo e tenere un minimo di forma. Il clima è molto bello, ci siamo conosciuti bene fin da subito e la cosa ha sorpreso anche un po’ tutti, perché abbiamo giocato di squadra seppur fosse la prima volta che si giocava assieme”.

Passiamo a te invece, qual è il tuo percorso calcistico?
“Ho 21 anni ed ho giocato in varie squadre. Ho iniziato in realtà un po’ più in ritardo rispetto agli altri ragazzi, grazie ad un mister che conosceva i miei genitori che li ha convinti a farmi provare. Io sono un portiere, ed ho iniziato a Cadrezzate, poi ho giocato anche a Ternate e poi gli ultimi anni a Travedona, tra settore giovanile e Prima squadra”.

Ed ora hai la possibilità di giocare finalmente a casa tua…
“Si, è un’emozione unica perché è difficile trovare una squadra dove ci si conosce con tutti, dove sei con i tuoi amici ed è vicina a casa. È un’emozione diversa piuttosto che giocare in altre squadre”.

Hai già avuto modo di confrontarti con mister Gritti?
“Si, ho avuto modo di scambiarci già due parole. L’impressione che mi ha dato è sia uno che di calcio ne capisce molto. Già subito la prima sera in cui ci siamo allenati, ad esempio, ha fatto le squadre senza conoscerci, dicendo solamente di giocare come se fossimo tra amici, senza tocchi o quant’altro, mettendosi poi in tribuna e appuntandosi alcune indicazioni su di noi. Questa è già una cosa che non tutti i mister fanno, perché di solito ognuno vuole mettere subito il suo zampino”.

Quali sono le ambizioni che avete in vista del campionato?
“Il sogno è andare in Seconda subito, questo è l’obiettivo principale. Vogliamo impegnarci al massimo per riuscire a battere tutte le squadre che ci sono e salire il più possibile ogni anno. Poi si vedrà come andrà, nulla si può decidere sulla carta, soltanto con la volontà e con l’impegno si potrà arrivare da qualche parte”.

Francesco Vasco

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