A mezzanotte (più o meno fra sei ore) scadrà il termine entro cui le sessanta società aventi diritto d’iscrizione in Serie C dovranno presentare la domanda con relativa documentazione. Ci sarà senz’altro la Pro Patria della neo (vecchia) presidente Patrizia Testa, ma saranno da monitorare le situazioni di Reggina (per la Serie B), Teramo e Messina, mentre per la Triestina la garanzia dell’ex biancorosso Mauro Milanese avrebbe risolto la problematica.
Si assottigliano di conseguenza le speranze di ripescaggio del Città di Varese. Vero che la Covisoc dovrà emettere le sue sentenze in merito alla solidità delle sessanta iscritte (nonché della Reggina in Serie B che, in caso di risposta negativa, libererebbe il posto del Vicenza), ma va altresì tenuto conto delle tempistiche bibliche che includono ricorsi e controricorsi. I biancorossi avrebbero inoltre bisogno di quattro slot disponibili dato che, oltre alle due società in graduatoria tra le retrocesse dalla Serie C, la Torres ha nuovamente ribadito la propria volontà di salire tra i professionisti; i sardi, lo ricordiamo, sono davanti al Varese nella graduatoria ripescaggi e, di conseguenza, avrebbero la priorità.
Il Varese fa comunque bene a tener vivo il suo sogno, ma sarebbe altrettanto opportuno cominciare a lavorare in una duplice prospettiva (come tra l’altro sta facendo proprio la Torres): porre le basi per una ipotetica Serie C e, al contempo, costruire uno squadrone in grado di dominare la Serie D. Invece sembra che i biancorossi continuino ad essere immobili sul mercato in attesa di novità burocratiche. Il rischio, posto che comunque la società bosina potrebbe essere già all’opera nascondendo alla perfezione le proprie mosse, sarebbe quello di trovarsi colpevolmente impreparati all’inizio della stagione (e i rischi del costruire una squadra in fretta e furia sono già stati sperimentati la scorsa stagione).
Nel frattempo, comunque, qualcosa si muove. In caso di Serie D le riconferme di mister Gianluca Porro e di Neto Pereira sono pressoché certe e non è da escludere che il blocco portante della squadra rinnovi per un altro anno all’ombra del Sacro Monte. Fronte staff il Prof. Paolo Bezzi è stato comprensibilmente blindato visto l’ottimo lavoro svolto e il legame indissolubile creato con in ragazzi (“Bezzi is on fire” il coro dei giocatori negli spogliatoi dopo la vittoria playoff), mentre con ogni probabilità Paolo Bertoletti non sarà più il preparatore dei portieri, così come Michelangelo Sciales non rivestirà più lo stesso ruolo della Juniores Nazionale. Una “bocciatura” non certo di demerito, inspiegabile in tal caso, anche perché le prestazioni di Luca Trombini ed Elia Priori (in Prima Squadra) sono sotto gli occhi di tutti, mentre l’ottimo rendimento di Cristiano Vono e l’evidente crescita di Mattia Venditti (nell’Under19) non sono certo passati inosservati.
Il motivo è presto detto: Luigi Romano dovrebbe prendere in mano il discorso relativo ai portieri sia per il settore giovanile sia per la Prima Squadra. L’ex preparatore dei portieri del vivaio del Milan (colui che ha lanciato Gianluigi Donnarumma nelle giovanili rossonere), dopo un’esperienza al Lugano (nella foto a destra) sarebbe pertanto pronto ad abbracciare il biancorosso a prescindere dalla categoria. Intanto, indipendentemente da dove giocherà l’anno prossimo il Varese, il presidente Stefano Amirante sta intensificando i contatti con l’Inter, il cui DS è l’ex biancorosso Giuseppe Marotta, facendo visita nei giorni scorsi alla sede di Milano. L’idea del Varese, in tal senso, sarebbe quella di creare un filo diretto con la società nerazzurra per avere un bacino cui attingere in caso di Serie C o, comunque, la possibilità di ottenere rinforzi per la Serie D (vedi Mirco Tosi, di proprietà interista).
In silenzio (la politica intrapresa da Amirante è sempre stata quella del “Comunichiamo solo se c’è qualcosa da comunicare“), il Città di Varese comincia a sondare varie strade in attesa di fare chiarezza su quello che sarà il futuro dei biancorossi. In Serie C o in Serie D.
Matteo Carraro