Innovazione, sviluppo e ricerca, sono tra i valori più importanti che l’azienda Novello di Oggiona Santo Stefano persegue ormai da anni, riuscendo a stabilizzarsi nel mercato come un’eccellenza non solo nel territorio varesino, ma anche in tutta Italia e sempre più all’estero.

Anni di crescita, di lavoro continuo per sperimentare, scoprire e utilizzare al meglio una risorsa come il legno, capace di dare vita non solo a case ma anche a tantissimi altri strumenti utili nella vita quotidiana come possono essere tutta una serie di imballaggi per il trasporto di merce pesante e di valore, vedasi degli elicotteri.

Dei cambiamenti e degli sviluppi aziendali ne abbiamo parlato con Carlo Bardelli, Amministratore della Novellocase, che ci racconta la storia della realtà varesina e i prossimi passi nel futuro.

Partiamo dall’inizio, quando nasce Novello e come si sviluppa nel tempo?
“La Novello nasce nel 1956 come falegnameria che poi si è sempre più specializzata nell’imballaggio industriale. Sono prodotti che richiedono una ingegnerizzazione precisa perché destinati a trasportare carichi speciali: a titolo di esempio realizziamo grandi casse in legno destinate all’imballaggio degli elicotteri della Leonardo. Qualche anno fa, sfruttando le competenze di ingegnerizzazione e di lavorazione acquisite in questo contesto particolare, abbiamo deciso di allargarci nel mondo delle costruzioni in legno, andando incontro alle esigenze di sostenibilità del pianeta e molto funzionali in termini di risparmio energetico e comfort abitativo”.

Un’azienda costruita completamente in legno che spicca anche da diversi chilometri..
“Il nostro edificio industriale è molto particolare. È stato fatto per avere un giusto rapporto di sostenibilità ambientale e di risparmio ed efficientamento dei costi.  Non dispone di impianti né di raffreddamento né di riscaldamento. Le pareti sono completamente in legno, coibentate internamente con carta riciclata ed insufflata nelle pareti. Abbiamo creato così un contenitore che funziona come il termos che mantiene calda la bevanda. Questo perché? Perché non ci sono contaminazioni ed interazioni tra le temperature esterne ed interne. D’inverno non scendiamo mai sotto i 14 gradi e d’estate siamo arrivati ad un massimo di 26 gradi quando fuori superavamo i 40”.

Dietro a tutto questo lavoro prende corpo un discorso di risparmio energetico importante per chi decide di avere una casa o un’azienda in legno?
“Sicuramente. Questo edificio non avendo impianti ci ha permesso di non pagare il riscaldamento. Non pago l’alimentazione e quindi il gas. Non ho costi di manutenzione degli impianti collegati all’alimentazione e quelli di rifacimento. Noi anche tra 50 anni non dovremo fare alcun tipo di intervento di sostituzione degli impianti termotecnici, perché non ci sono! Questo edificio lo paghi una volta e basta. Il tutto senza aver ancora parlato della convenienza a livello di consumi. Qui dentro non abbiamo condizionatori; eppure, se venite d’estate vi sembrerà di essere in un ambiente climatizzato”.

Per i privati che vorrebbero avvicinarsi a questo mondo e che sono spaventati dai costi, cosa può rispondere?
“Nonostante gli aumenti che abbiamo avuto dagli aumenti nel mondo del legno, controbilanciati da quelli dell’industria normale, posso dire che costruire una casa in legno ha comunque degli enormi vantaggi economici. In linea di massima a parità di prestazioni il legno costa un filo meno se non uguale all’edilizia normale, oppure in termini di superficie calpestabile. Con il legno ottengo una prestazione termica equivalente ai mattoni ma con una parete molto più sottile. In sostanza, il costo iniziale di una casa è lo stesso ma per chi sceglie un’abitazione in legno i vantaggi tra consumi e costi, come sopra descritti, sono decisamente superiori rispetto a chi la prende in mattoni. Le costruzioni in legno sono antisismiche, non consumano, non hanno bisogno d’impianti di riscaldamento ed il tutto con un grande isolante acustico. Infine in termini di sostenibilità ed anche di comfort abitativo, una casa in legno vince sotto tutti gli aspetti rispetto al mattone. Inoltre la nostra è anche un’economia rinnovabile. Nella filiera del legno, per ogni albero che si taglia, infatti, se ne piantiamo tanti di nuovi, anche perché diversamente si resterebbe senza materia prima. L’industria del legno sta portando l’Europa ad investire nella forestazione, al punto che le foreste crescono al ritmo di 5.000km2 ogni anno nel nostro continente. È tutto un sistema virtuoso”.

Quali sono stati i passaggi più importanti nella crescita di questa azienda?
“Senza dubbio il passaggio da falegnameria normale a industriale. Acquisire le competenze per realizzare imballaggi industriali e trasportare macchinari pesanti, ingombranti, delicati e costosi è una cosa complessa; e aver creato Know How su questo significa aver dato un servizio alle imprese industriali in loco importante. L’aver poi intuito che con le stesse tecnologie, potevamo fare anche le case è stato ancor più decisivo, abbiamo integrato il business. Questa è una fabbrica che lavora circa 16 ore al giorno, riuscendo a spalmare in maniera ottimale così i costi fissi tra lavoro di imballaggio e di costruzione case”.

Infine non posso non chiederle il perché del sodalizio tra Novello ed il progetto Orgoglio Varese?
“Ci sono delle ragioni territoriali. Ci sentiamo da sempre un’azienda varesina; per assurdo stiamo costruendo molto più nel resto d’Italia o all’estero che a Varese. Vorremmo diventare un po’ di più profeti in patria, ed allora quale migliore realtà che Orgoglio Varese per conoscere tanti altri imprenditori, creare una rete fidelizzata e soprattutto farlo con un doppio risvolto, positivo per noi come azienda e per tante realtà sportive del territorio varesino, il nostro, che hanno bisogno di aiuto e che vanno aiutate”.

Alessandro Burin

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