È nei momenti più difficile che deve emergere il carattere, la capacità di raccogliere ogni briciola di energia per convogliarla, insieme agli sforzi dei compagni, verso quell’unico obiettivo che può valere una stagione. Nel caso dell’Olimpia Ponte Tresa quel traguardo si chiama salvezza. Intendiamoci, la permanenza diretta in Promozione è ormai utopia perché l’Aurora CMC Uboldese (la prima al di fuori dei playout) è a +10 sui biancoazzurri, un margine matematicamente incolmabile a sole tre giornate dalla fine.

Eppure, dalle parti di Ponte Tresa si sa che questa stagione può ancora regalare qualche gioia: alzare bandiera bianca è impensabile e i due punti di svantaggio dal duo Gallarate-Union Villa Cassano non sono incolmabili. Difficile, certo, ma gli uomini di Vincenzo Rinaldi vogliono giocarsi le proprie chance per conquistare la post-season e difendere ai playout la propria categoria. Missione impossibile? Non per Matteo Piazza, attaccante classe ’98 reduce da una stagione travagliata, secondo cui l’Olimpia Ponte Tresa ha ancora qualcosa da dire a questo campionato.

“Dobbiamo crederci – esordisce Piazza – anche se le ultime partite possono all’apparenza rappresentare un ostacolo quasi insormontabile. Eppure sono certo che la squadra ci sia, come dimostrano le precedenti due partite: con un pizzico di fortuna in più potevamo avere a referto altri quattro punti, ma arrivati a questo momento della stagione è inutile fasciarsi la testa perché sappiamo di dover andare avanti con le nostre forze. Ci crediamo”.

Il calendario è sotto gli occhi di tutti e voi, rispetto alla dirette contendenti, avete senza dubbio il cammino più difficile. Dovendo chiudere la stagione facendo punti contro Morazzone, Solbiatese e Besnatese si può parlare di “Mission Impossibile”?
“È dura, e lo sappiamo tutti, a maggior ragione se guardiamo a com’è andato il campionato fin qui. Fare unti potrebbe sembrare davvero impossibile: la Solbiatese è una corazzata di un’altra categoria che non a caso ha dominato la stagione, il Morazzone è diventato negli anni una certezza di questo campionato e la seconda posizione lo dimostra, mentre la Besnatese è un’ottima squadra che vuole conquistare i playoff. Se dovessimo guardare i pronostici non avremmo chance, ma per fortuna è sempre il campo a parlare e negli ultimi 270’ della stagione daremo tutto ciò che abbiamo. Finché la matematica non ci condanna continueremo a lottare e, come ho già detto, abbiamo il dovere di crederci”.

Considerando che la Solbiatese ha già vinto il campionato e che il Morazzone è sicuro dei playoff, credi che affrontare due squadre del genere in questo momento possa essere più “facile” per voi?
“Sarò scontato, ma le sfide facili non esistono. Ogni partita è dannatamente difficile, a maggior ragione se si parla di scontri diretti. Noi non dobbiamo fare troppi calcoli perché non siamo nella posizione per poterlo fare: scenderemo in campo per fare punti, a prescindere dall’avversario e dalla sua classifica. Di sicuro la prossima giornata potrebbe risultare un crocevia importante visti gli scontri diretti CAS Sacconago – Gallarate e Solese – Union Villa Cassano; chiaro che questi discorsi non hanno senso di esistere se non facciamo punti”.

Cosa non ha funzionato nel vostro campionato?
“Difficile dare una risposta. Di sicuro ci sono stati alcuni malcontenti di troppo, in particolar modo provenienti dai più giovani e dai nuovi innesti che forse non sono riusciti ad amalgamarsi bene in gruppo L’assenza di figure esperte, di giocatori di riferimento come possono invece avere Gallarate o Cassano ci ha penalizzato, ma non serve cercare alibi; abbiamo ancora tre partite, speriamo quattro, per salvare la stagione. L’umore nello spogliatoio? Concentrazione e consapevolezza: sappiamo di doverci impegnare come stiamo facendo, come testimoniano i pareggi contro CAS e Lentatese”.

Se analizziamo i numeri, l’Olimpia non ha poi così tanto sfigurato in attacco, ma il problema è riscontrabile nella fase difensiva: 55 gol subìti sono davvero troppi. Concordi?
“Purtroppo abbiamo preso davvero tanti gol su palle inattive: in situazioni del genere i cali di attenzione si pagano a caro prezzo e ce ne siamo accorti. Come ho già detto, essendo una squadra davvero giovane ci è mancata quell’esperienza che, in certi momenti della partita, ti porta a usare quel pizzico di malizia e furbizia in più. Viceversa, però, mi auguro che la nostra freschezza ci porti a dare quel qualcosa in più nelle ultime partite, sperando in risultati positivi anche da altri campi, perché vogliamo conquistare ai playout”.

Ovviamente le aspettative ad inizio campionato erano altre; come avete vissuto dall’interno l’involuzione della vostra stagione?
“A inizio anno il presidente ha voluto rifondare la squadra con tantissimi giovani e siamo partiti con l’idea di disputare un campionato tranquillo per salvarci il prima possibile. Eravamo partiti in maniera discreta con due vittorie e due sconfitte, ma poi abbiamo iniziato un loop negativo fatto di ko continui da cui non siamo riusciti ad uscire. Di sicuro un po’ di sconforto c’è, ma è ben presente anche la voglia di reagire”.

A livello personale, invece, che stagione è stata?
“Travagliata. A causa di qualche infortunio sono stato fuori a lungo: ho saltato oltre due mesi di campionato e dover vivere da fuori tutte quelle sconfitte non è stato facile. Ora sto bene, sono rientrato e mi sento meglio; ho fatto due gol nelle ultime due partite e spero di farne ancora per salvare l’Olimpia. Da attaccante vivo per il gol, ma metterei la firma per non segnare e conquistare comunque la salvezza”.

Se si dovesse verificare l’ipotesi peggiore, alias retrocessione, quale sarebbe il tuo futuro?
“Lo deciderò a tempo debito. Per adesso l’unica cosa che voglio fare è salvarmi insieme ai miei compagni perché mi piacerebbe restare qui; poi si vedrà. Per salvarci bisogna fare punti e da qui alla fine del campionato ci aspettano tre battaglie da non fallire; poi, se tutto andrà come deve andare, ce la giocheremo ai playoff per dimostrare sul campo la nostra voglia di restare in Promozione”.

Matteo Carraro

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