Giornata di presentazioni in casa Pallacanestro Varese con i biancorossi che, nella cornice della Lasi Group di Gallarate, hanno dato il saluto ufficiale a Markel Brown. Dopo aver fatto il suo debutto in campo al Torneo Città di Cagliari, tra l’altro ben figurando nella partita contro il Panathinaikos chiusa con 15 punti, Brown si presenta anche ai microfoni al mondo Pallacanestro Varese.

Presenti al suo fianco, come ormai consuetudine, il Direttore Sportivo Mario Oioli, coach Matt Brase, il General Manager Micheal Arcieri ed il padrone di casa, Giuseppe Boggio. Ad aprire la conferenza è, come di consueto Michael Arcieri, che presenta così Brown: “Ringrazio Giuseppe Boggio e LASI per il supporto che dura da ormai 12 anni. Io ho seguito la carriera di Markel dal 2014 quando era ad Oklahoma State, in questi anni è cresciuto, ha un curriculum completo. Ha giocato in NBA, G-League, Europa, è un giocatore completo. Quando mi chiedevate in passato che tipo di giocatori volessimo firmare la risposta è uno come Brown, capace di fare tutto in campo e soprattutto un grande uomo, un leader vero, che sta già dando dimostrazione delle sue qualità umane. Siamo entusiasti di averlo qui”.

Come ha anticipato il GM, siamo davvero entusiasti di presentare oggi Markel Browndice coach Brase-. Ho avuto la fortuna di allenare Markel già in passato in G-League, è un piacere averlo qui, lo abbiamo fin da subito voluto tra noi. E’ un giocatore completo sia a livello tecnico che mentale, ha una grande intelligenza cestistica e ci darà una grande mano. Da quando abbiamo cominciato a lavorare ogni giorno cerchiamo di aggiungere qualcosa, a Cagliari abbiamo fatto meglio con il Panathinaikos partendo dalle buone cose fatte con Milano in difesa”.

Sono entusiasta di essere qui e sono stato felice fin da subito di tornare a lavorare con Matt Brase a Varese dice Brown-. L’anno in cui abbiamo lavorato insieme ai Vipers è stato molto importante per me. So che gioco vuole e che tiri vuole che andiamo a  prendere. Mi piacerebbe essere un leader non solo in campo ma anche nello spogliatoio, spingendo i miei compagni a voler migliorare sempre più. Sono qui da solo un mese, eppure sto già scoprendo quanto la società ci sia a fianco. Abbiamo una squadra molto forte e un gruppo che si sta trovando davvero bene insieme”.

Brown che, come il resto della squadra, ha avuto modo di esordire nel Trofeo Città di Cagliari, dove l’esterno biancorosso si è messo in mostra soprattutto contro il Panathinaikos, giocando davvero una grande partita: “Mi son trovato molto bene fin da subito in queste due partite. Purtroppo con Milano non abbiamo mai segnato da fuori e questo ha pesato sul risultato finale. Con il Pana è andata meglio davanti e nonostante ci mancassero due giocatori abbiamo fatto bene. Penso di riuscire ad essere un importante collante in entrambe le fasi di gioco”.

Brown che arriva a Varese dopo un lungo vagabondare in giro per l’Europa, in una serie di esperienze che gli hanno lasciato un importante bagaglio tecnico e personale: “Da tutte le mie esperienze che ho vissuto penso di poter portare una grande forza mentale al gruppo di quest’anno. Siamo un bel mix di giovani ed esperti e dobbiamo capire che ogni gara va affrontata con la stessa determinazione”.

L’esterno biancorosso è stato scelto per le sue caratteristiche che ben si integrano con il nuovo sistema di gioco biancorosso. Un incontro di idee che ha spinto Brown verso Varese: “Penso che il mio stile di gioco sia molto confacente alla squadra. Sono uno che ama tirare da fuori e correre in transizione. La squadra che abbiamo costruito sarà molto imprevedibile e questo ci porterà ad essere difficili da decifrare per gli avversari. Non vedevo molto il campionato italiano prima di arrivare qui ma stando con i compagni e allenandomi in questo primo periodo, ho già avuto modo di conoscere qualcosa di più del campionato italiano”.

Markel Brown, leader in campo ma persona molto calma e solitaria fuori: “Sono uno che non esce molto, mi piace stare in casa, ascoltare musica o guardare la tv. Ho scoperto da poco però che ho un campo da golf di fianco a casa e penso che lo utilizzerò spesso”.

Alessandro Burin

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