Due giorni ed oltre diciottomila voti: Il Pallone d’Oro del calcio dilettanti di Varese Sport continua a convogliare migliaia di appassionati pronti a spendersi per il proprio “big”. Dopo Eccellenza e Terza Categoria, sta infatti tenendo banco la votazione della Promozione, Prima e Seconda Categoria che continua a regalare ribaltamenti di fronte con battaglie serratissimi tra tutti i candidati in ogni categoria.

Al momento in Promozione Simone Maugeri sta provando a prendere il largo su Mattia Ghizzi e gli altri contendenti, mentre in Seconda Categoria Mirko Grimaldi e Omar De Bortoli hanno superato un lanciatissimo Alessio Roncari. Per quanto riguarda la Prima Categoria è testa a testa serratissimo tra Andrea Pavanello, Antonio Ippolito e Alberto Stefanazzi che si sono avvantaggiati su Emanuele Cosso e Riccardo Lovisetto. Dopo aver presentato ieri i cinque protagonisti della Seconda Categoria, conosciamo meglio proprio i cinque candidati di Prima Categoria.

Emanuele Cosso, attaccante classe ’94 del Luino, chiude la sua stagione con 21 reti nonostante la sua squadra, in lotta per i playoff fino a quando nell’ultimo mese è costretta a cinque ko consecutivi, chiuda 10^ con 36 punti.
Sono molto contento della mia annata, 21 reti sono un ottimo bottino al mio primo anno in questa categoria, ma sono anche molto contento di questa esperienza perché a Luino ho trovato persone meravigliose ed una famiglia, sono quindi soddisfatto a pieno anche sul piano emotivo”.  “Quanto alla stagione della squadra – prosegue l’attaccante – mi spiace non aver acciuffato qualche posizione in più o meglio, per certi versi credo potessimo davvero puntare ai playoff, per altri no perché bisogna essere realisti e nonostante il crederci sempre, gli ultimi due mesi sono stati un calvario, colpiti da mille infortuni, è un peccato”. 
Se tu dovessi dare un tuo personale pallone d’oro a chi lo daresti?Io lo darei ad un mio compagno ovvero Simone Albertin, ottimo giocatore, mi ha fatto anche diversi assist”.
E se davvero dovessi vincerlo tu a chi lo dedicheresti?Devo fare tre nomi: mio papà, la mia fidanzata ed il mio ds Marco Cracas”.

In Prima Categoria non ha certamente bisogno di presentazioni e alla kermesse del Pallone d’Oro di Varese Sport anche meno, visto che questa è la sua 4^ candidatura: Antonio Ippolito, attaccante della Valceresio classe 1986, si è divertito a divertire, ancora una volta. Diciassette reti, più una ai playoff, la sua annata con il biancoverde addosso è stata speciale, nonostante un pizzico di amarezza per quella sconfitta con il Ferno.
È stata una stagione lunghissima e averla affrontata dopo un anno e mezzo di mancato sport credo si sia sentito ancora di più, spiace non essere riusciti ad arrivare almeno in finale playoff, ma credo anche che la Valceresio sia una squadra molto giovane, che farà tesoro di questa esperienza e che è vicinissima al grande salto; oggi come oggi però la realtà dice che il Ferno ha più esperienza di noi e l’ultimo mese è stato difficile mentalmente e fisicamente, l’amarezza per la sconfitta di domenica c’è ancora, però ci abbiamo messo il cuore ed io non da capitano, ma da leader, concedetemelo questo, era proprio quello che avevo chiesto ai miei compagni”.
Personalmente non posso non essere contento continua Ippolitonon sono mai stato un bomber da venti gol a stagione eppure ci sono andato vicinissimo, venire qui per me è stato un po’ come rimettermi sui banchi di scuola, a Gorla ero ‘Ippo’ quello decantato da tutti, ma qui, giustamente, mi sono dovuto riconquistare ogni cosa, nessuno mi ha regalato nulla, ad Arcisate c’è l’ambiente giusto per lavorare bene e dopo questo lungo stop ho anche temuto mi fosse passata un po’ la voglia, mi sbagliavo, sono ancora perdutamente innamorato del calcio”.
Se tu dovessi dare un tuo personalissimo pallone a chi lo daresti? Forse sarò un po’ di parte ma io lo darei a Riccardo Carini: ho fatto il capitano per sei anni eppure avere lui come capitano mi ha fatto percepire il ruolo in modo diverso, è ammirevole, per tutto quello che ci mette, per tutto quello che dice, per la sua forza di volontà, io non so se fra 3 o 4 anni, quando avrò la sua età attuale, sarò così”.
E se, invece, finalmente, dopo tutte queste nomination, dovessi vincerlo tu?Lo dedicherei alle persone che mi sono state più vicino, a Sara, la mia futura moglie, ai miei genitori e a mio nonno Giovanni che non c’è più e che ha sempre creduto in me come calciatore e come uomo”.

Per la prima volta approda fra i candidati Riccardo Lovisetto. Il terzino/centrocampista del Bosto, ma anche e soprattutto capitano, ha vissuto un’annata spettacolare in gialloblù, valsa il secondo posto in classifica e l’uscita di scena al primo turno playoff per mano dell’Azzurra Mozzate.
Per la mia squadra è un’annata da 10 e lode, esito finale compreso, perché davvero non avremmo potuto fare di più, abbiamo giovani che arrivano dalla juniores provinciale ed un gruppetto di senatori che ha cercato di metterli nelle migliori condizioni possibili, abbiamo battuto tante prime della classe, abbiamo fatto quadrato ancor di più quando ci siamo ritrovati a fare i conti con mille infortuni, davvero io sono stra-orgoglioso di questa squadra e so per certo che abbiamo dato tutto e di più di quello che avremmo potuto dare”.
Quanto a meafferma ancora Lovisetto sono riuscito a fare tre gol di fila, cioè già è un miracolo aver fatto tre gol, figuriamoci tre gol in tre partite diverse una dietro l’altra (ride ndr), scherzi a parte, una con la mia “non tecnica” e la mia grinta, sa che deve necessariamente contare su altre qualità, come l’essere duttile, avere una certa forma fisica, è stato così, penso di essermi messo a disposizione e di aver ricoperto più ruoli con la stessa abnegazione, chiaramente aiutato dai miei compagni”.
A chi daresti un tuo eventuale Pallone d’Oro?Faccio due nomi: il primo è un mio compagno di squadra, Elia Fronte, penso dovesse essere al mio posto fra questi cinque candidati, ha una personalità incredibile e per il carisma mi ricorda un po’ me qualche anno fa, l’altro è Antonio Ippolito un avversario difficilissimo da marcare ma soprattutto un avversario corretto, leale, l’ho sfidato tantissime volte ma non lo conosco personalmente, eppure so per certo che sto parlando di un uomo di valore”.
E se dovessi fare il colpaccio e vincerlo tu?Sarebbe davvero un colpaccio in mezzo a questi candidati, però innanzitutto lo dedicherei alla mia compagna Elisa al mio bimbo Tommaso e poi a mio “nonno acquisito”, Renato, in realtà è il cugino di mia mamma ma è come se fosse mio nonno, è il nostro guardalinee, la nostra mascotte, mi ha sempre seguito fin da piccolo”.

Un po’ matto è matto, ma questo lo sa anche lui, e forse è proprio questa “mattagine” che lo caratterizza dentro e fuori dal campo: Andrea Pavanello, mister 14 gol, attaccante classe ’92 dell’Ispra, si è presentato ai nastri di partenza con il ritardo “delle prime donne” ed ha aiutato la sua squadra a conquistare il campionato di prima categoria.
È stato un bel campionato, combattuto fino alla fine, e penso che Ispra lo abbia vinto con merito, lo sento anche mio nonostante il finale di stagione in cui è successo quello che è successo (esonero di Pasetti a due giornate dal termine e conseguente chiusura anticipata del rapporto tra Pavanello ed Ispra ndr), ma non avevo dubbi sul fatto che lo avrebbero portato a casa anche senza di me, non ci ha regalato nulla nessuno anzi abbiamo perso punti che forse ci avrebbero fatto arrivare più rilassati al traguardo ed invece ce lo siamo dovuto sudare fino alla fine, sono contento per me e per i miei compagni perché davvero lo meritano”. “Quanto alla mia stagione sono già molto appagato di essere fra questi candidati continua Pavanello anche se so che avrei potuto fare qualcosa in più soprattutto nel girone di ritorno, ora vedremo cosa succederà in futuro”.
A chi daresti il tuo personale Pallone d’Oro?Non ho dubbi, lo darei al mio capitano, ad Alessandro Gaballo, noi sappiamo cosa abbiamo fatto e lui è sempre stato il primo a crederci, non penso di dover aggiungere altro”.
Ed una dedica se dovessi vincerlo tu?Con pochi giri di parole dico alla mia famiglia”.

A chiudere la schiera dei candidati il capocannoniere del girone, Alberto Stefanazzi. L’attaccante del Tradate ha bucato la rete per ben 23 volte e mai si era trovato alle prese con una stagione tanto spettacolare. “Il mio record era 18 gol in promozione ad Oleggio, quest’anno ho superato le aspettative e sono molto felice, credo che quando sei sereno dentro e fuori dal campo, hai un qualcosa in più che ti permette di esprimerti al meglio e magari di raggiungere traguardi non così tanto pronosticabili ad inizio anno”. Capitolo squadra, c’è amarezza per non essere riusciti ad accedere alla post season? “Sì, c’è amarezza, perché davvero bastava poco, e perchè per quanto io sia felice della mia stagione la squadra viene prima di tutto, ce la siamo sempre giocata con tutti nel corso dell’anno invece quelle 5 sconfitte consecutive ci hanno tagliato le gambe, è un peccato perché anche nei momenti difficili non ci siamo disuniti, abbiamo lottato, abbiamo fatto i conti con mille vicissitudini ma alla fine è andata così”.
A chi daresti un tuo personale riconoscimento, un Pallone d’Oro “extra?”Faccio due nomi ovvero Giuseppe Ferrenti e Davide Galluzzo in primis perché sono giocatori di altra categoria e poi perché sono stati due cardini essenziali in questo gruppo, mi auguro e gli auguro di potersi togliere molte soddisfazioni già a partire dal prossimo anno”.
E tu invece a chi lo dedicheresti in caso di vittoria?Sarà scontato ma dico alla mia famiglia, alla mia fidanzata e ai miei compagni, scontato, banale ma onesto perché questo premio, se dovesse arrivare, sarà anche loro”.

Mariella Lamonica

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