Le votazioni per il eleggere il Pallone d’Oro di Promozione, Prima Categoria e Seconda Categoria sono cominciate esattamente da 24 ore e i voti sono stati già più di 8.000. In Promozione comanda Dennis Scapinello della Solbiatese, tallonato da Simone Maugeri dell’Uboldese. In Prima Categoria Stefanazzi (Tradate), Cosso (Luino) e Lovisetto (Bosto) sono divisi da una manciata di voti; in Seconda Categoria Roncari del Laveno Mombello sta prendendo il largo su Rossi dell’Eagles Caronno Varesino. Restano ancora cinque giorni per esprimere la propria preferenza (lo stop alle votazioni è previsto per domenica 29 maggio alle ore 15.00) e lunedì 30 maggio in diretta sulla pagina Facebook di VareseSport dalla Camera di Commercio di Varese si scopriranno i vincitori.

Nel frattempo, conosciamo meglio i candidati a cominciare (in rigoroso ordine alfabetico) dalla top five del Girone Z di Seconda Categoria.

Omar De Bortoli, attaccante classe ’96 militante nel Ceresium Bisustum, nonostante abbia disputato solamente metà del campionato ha messo in mostra delle qualità che non sono passate inosservate ai mister del Girone Z. “È stata una stagione particolare, si respirava un’aria diversa rispetto agli scorsi cinque anni. È un peccato che abbiamo iniziato tardi ad infilare risultati utili, perché si sarebbe potuto conquistare qualcosa di storico per la nostra società: avevamo un gruppo fantastico, come credo che ce ne siano pochi”. L’attaccante poi prosegue: “Di quest’anno mi porto dietro la consapevolezza di essere uscito da un periodo complicato grazie al calcio e ai miei compagni; ogni tanto ci dimentichiamo che si gioca per divertirsi e proprio quest’ultimo aspetto è stato la nostra forza. Inoltre, penso di aver acquisito un bel livello di maturità”. Il numero 10, infine, conclude: “Se dovessi vincere dedicherei il successo prima di tutto a me stesso perché sono stato candidato molte volte, ma non l’ho mai vinto. Poi sicuramente a mio fratello e a tutta la società, ma in particolare ad alcuni dei miei compagni”.

Il secondo candidato segnalato da molti allenatori è Riccardo Fedele, attaccante classe 1990 del Marnate Gorla che si è tolto la soddisfazione di chiudere il campionato da capocannoniere. Vertono anche su questo le sue considerazioni sulla stagione: “Abbiamo ed ho qualche rammarico dopo la sconfitta subìta nei playoff, ma penso che sia stata una grande annata nel complesso. Personalmente mi sembra di aver dato un ottimo contributo alla squadra, anche se il merito è dei miei compagni che mi hanno messo in condizione di segnare tanto”. Il numero 10 non tralascia nulla dell’anno passato, ricordando con particolare affetto proprio i suoi compagni: “Mi porterò sicuramente dentro i ragazzi con cui ho giocato: è stato forse il miglior gruppo con cui sia mai sceso in campo, composto da amici che conosco da molto tempo anche fuori dal campo”. La dedica non è per nulla scontata, e l’attaccante tiene a sottolinearne l’importanza: “Lo dedicherei a mia zia, che purtroppo non c’è più, perché fin da quando ero piccolo mi ha sempre seguito per tutti i campi. Dopo una stagione simile non potrei fare altro”.

Subito dopo il capocannoniere, troviamo il suo rivale diretto per la classifica marcatori: Mirko Grimaldi, attaccante classe ’94 in forza al Lonate Ceppino. La punta di diamante del reparto offensivo nerobianco ha messo a segno ben 20 reti, ma non si ritiene del tutto soddisfatto della stagione: “È stato un anno importante, in cui siamo partiti molto forte chiudendo il girone d’andata da imbattuti. Abbiamo faticato un po’ nel ritorno e ci siamo lasciati sfuggire il campionato, ma siamo comunque rimasti nella zona playoff, raggiungendo la vittoria nella partita col Marnate Gorla”. Grimaldi poi aggiunge: “Porterò con me tante cose dell’anno appena passato, a partire dalle 20 reti messe a segno che coronano quella che è stata la mia miglior stagione di sempre”. La dedica sembra a questo punto scontata: “Sicuramente dedicherei il premio ai miei compagni, ma più in generale a tutta la società ed al mister perché è stato merito di tutti se sono riuscito a segnare così tanto”.

Il quarto candidato arriva direttamente dalla squadra che ha conquistato il passaggio in Prima Categoria, nonché unico giocatore in lizza per il pallone d’oro a non giocare in attacco: Alessio Roncari, classe ’95 del Laveno Mombello. La sua regia in mezzo al campo è stata fondamentale durante una stagione di altissimo livello come quella dei biancoblu: “Sulla stagione ho poco da dire: abbiamo meritato e dimostrato di poter vincere con tutti. Non è stato merito di un singolo, ma del lavoro di un gruppo meraviglioso composto di tanti amici e della società”. Una stagione che Roncari ricorderà per sempre: “Questo è il primo campionato che vinco, ma devo dire che farlo con questi ragazzi, tutti miei amici anche fuori dal campo, è qualcosa che mi porterò dietro per sempre. È molto più appagante vincere così, rispetto a farlo in un gruppo forte ma senza affiatamento”. Pertanto, la dedica viene da sé: “Lo dedicherei ai miei compagni ed al mister. Un mio allenatore del passato diceva che il singolo si esalta grazie al gruppo, quindi sarebbe sicuramente merito loro se dovessi vincere questo premio”.

Il quinto ed ultimo, ma non meno importante, candidato è Amilcare Rossi: l’attaccante classe ’98 in forza all’Eagles Caronno è il più giovane tra i giocatori in lizza, ma questo non gli ha impedito di segnare 16 reti ed imporsi come uno dei migliori centravanti della categoria. “Reputo la stagione molto positiva perché il nostro obiettivo era la salvezza, e l’abbiamo raggiunto arrivando addirittura a metà classifica. Avevamo una squadra giovane, e questo aspetto ci poteva penalizzare, ma siamo andati oltre i nostri limiti”. Sulla sua stagione personale, Rossi aggiunge: “Ci sono tante cose positive che mi porto dietro, a partire dal gruppo fantastico con cui ho giocato fino ad arrivare al mister e alla società, con cui si lavora molto bene avendo la possibilità di crescere molto”. La dedica è, invece, per un tifoso speciale: “Sicuramente lo dedicherei a mio papà, che mi ha trasmesso la passione del calcio fin da piccolo e che, da quando avevo quattro anni, mi ha sempre portato a tutti gli allenamenti ed alle partite”.

Andrea Vincenzi

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